«Scrivere, non è facile. È faticoso come spaccare pietre. Na le scintille e le schegge, però, volano come se fossero acciaio tagliato a specchio.[...] Ma nessuno si sbagli; alla semplicità ci arrivo solo lavorando molto. [...] e scrivere è solo il mio modo di difendermi.[...] Ed è un bene che quello che sto per scrivere io lo trovi già scritto dentro di me: mi basta solo copiare me stessa, con la delicatezza di una farfalla bianca.[...] Scrivo solo perché in questo mondo non ho nulla da fare: sono stanca, un surplus di eccedenza il mio, e nella Terra degli uomini non c'è alcun posto per me. [...] Così scrivo a causa della mia disperazione, della mia stanchezza, dacché non sopporto più la routine di essere io, e se non fosse per la novità continua apportata dallo scrivere, morirei ogni giorno, simbolicamente. E sono già pronta ad andarmene; discretamente dalla porta di servizio. Tanto, ho già sperimentato quasi tutto, incluse passioni e disperazioni. Ora vorrei ora vorrei solo conservare quello che non ero insieme a quello che sono diventato.»
- Clarice Lispector - da "A HORA DA ESTRELA", 1977. EDITORA ROCCO LTDA -
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