La narrazione che si svolge nel libro di Annie Ernaux, "Gli anni", segue la nascita, la crescita e la maturazione di una donna che racconta la sua storia in terza persona; fino a che non si arriva alle ultime pagine, in cui la voce in terza persona si incontra con il suo "io" del presente. Nondimeno, questa progressione riesce a raggiungere una portata tale da far sì che la storia riesca ad allargare i propri orizzonti. Parallelamente alla narrazione degli anni di una vita, compare anche la storia dell'Europa e della Francia, con i suoi presidenti, le sue crisi degli immigrati, gli attacchi terroristici, i titoli altisonanti della stampa, le morti di intellettuali e quelle delle celebrità, in sintesi un vasto insieme di dettagli che cuciono e tengono insieme la soggettività della narratrice legandola alla più ampia scena sociale.
Su questa strada, lungo il percorso, vengono citati molti nomi - Sartre, Simone de Beauvoir, Mitterand, Aldo Moro - e molti avvenimenti che hanno avuto ripercussioni assai ampie, e che vanno dalla Liberazione all'11 settembre. Sotto questo punto di vista, il romanzo di Annie Ernaux offre una sorta di retrospettiva indiretta relativa a tutto ciò che la cultura francese della seconda metà del XX secolo è stata. Così, ad esempio, possiamo qui ricordare il romanzo che Georges Perec pubblicò nel 1965, "Le Cose: Una Storia degli anni Sessanta"; romanzo d'esordio dell'autore, per il quale egli vinse allora il Premio Renaudot (che poi Ernaux avrebbe ricevuto quasi vent'anni dopo). In Perec ritroviamo la medesima frenesia per il consumo e per la novità che vediamo nei ricordi della Ernaux, solo che Perec scriveva nella foga del momento.
Un altro personaggio permanente. che ricorre ne "Gli anni", è il mercato del lavoro; vale a dire che innanzitutto quella che appare essere la collocazione professionale della narratrice - così come quella della sua generazione - e poi, in seguito, l'avvento dello scenario assai più limitato che verrà riservato alla generazione dei suoi figli. La critica alla burocratizzazione della società e al gonfiarsi dei centri urbani, che troviamo ne "Gli anni", ci fa venire alla mente un altro scrittore francese, fattosi inizialmente conoscere attraverso un ritratto acido di tali ambienti: Michel Houellebecq. Quest'autore - che nel 1994 pubblica "Estensione del dominio della lotta" - può essere visto come se fosse una di quelle tante personalità storiche che dalla narrazione de "Gli anni" ne escono come rinnovate; a partire dal fatto che i loro puntuali progetti di analisi della realtà francese risultano vitalizzati dal movimento panoramico che Anne Ernaux si propone attraverso la sua opera.
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