Kostas Charitos e` stato promosso direttore delle forze di polizia dell’Attica. Un grande traguardo da festeggiare con parenti, colleghi e amici. Appena assunto il ruolo il suo primo compito e` quello di garantire la sicurezza di un gruppo di ricchi investitori stranieri che sta per arrivare in Grecia. Il loro scopo e` quello di reinventare l’antica repubblica ateniese, che sostengono essere l’unico sistema politico adatto al mondo di oggi, e al contempo investire nel paese. I facoltosi magnati vengono accolti con entusiasmo e interesse, ma non tutti li vedono di buon occhio. Delle giovani, che si fanno chiamare le Cariatidi, non si fidano e temono che, dietro agli sbandierati buoni propositi, si nasconda ben altro. Catturando l’attenzione grazie ad alcune clamorose proteste, riescono a organizzare una campagna contro gli investitori che, poco dopo, abbandonano il paese, sostenendo di non sentirsi più i benvenuti. Il malcontento dilaga rapidamente tra la popolazione, che imputa alle Cariatidi la fuga dei ricchi ospiti e la perdita delle possibilità di crescita economica che portavano con loro. Le conseguenze saranno tragiche: una delle ragazze viene ammazzata sotto casa, ma potrebbe non essere l’unica vittima. Anche le altre sono in pericolo. Toccherà a Charitos – affiancato dalla commissaria Antigone Ferleki, nuovo capo della squadra omicidi – affrontare l’indagine e risolvere i molti punti oscuri della vicenda, mentre cerca di adeguarsi al nuovo incarico e di gestire anche la vita privata, le preoccupazioni e le gioie che la sua famiglia allargata gli da`, in un’Atene che cambia e si trasforma rimanendo, nel profondo, sempre se stessa.
(dal risvolto di copertina di: Petrus Markaris, "La rivolta delle Cariatidi". La Nave di Teseo. Pp.336, €19)
Si può svendere tutto, ma non la nostra Storia
- di Raffaela Silipo -
Stato, s.m. Condizione economica e sociale, essere nato di umile s. – s. di famiglia – s. civile. Condizione dello spirito: s. d’animo. Organizzazione politica di un popolo stanziato in un territorio e organizzato con un potere sovrano: Arist. Pol. 1289a,15 “s. è l’ordinamento delle città o le loro istituzioni”; Esch. “tre sono gli stati: tirannia, oligarchia e democrazia”.
Il Dimitrakos è l'oracolo di Kostas Charitos, il commissario più famoso di Grecia, neo promosso a capo della polizia dell'Attica e, traguardo ancora più importante, neo-nonno del piccolo Lambros. Charitos consulta il Dimitrakos come i suoi antenati consultavano la Pizia a Delfi o la Sibilla Cumana, con i vaticini trascritti su foglie mischiate dai venti e difficili da interpretare. Ogni definizione contiene qualche verità esistenziale, applicabile in ordine sparso; lui è davvero «nato di umile stato» e fatica ad abituarsi alla nuova divisa simbolo di promozione sociale. E il suo «stato d'animo» è incerto assai, soprattutto davanti al primo compito che lo attende: garantire la sicurezza di un gruppo di ricchi investitori stranieri, decisi a reinventare l'antica Repubblica ateniese, l'unico «stato» a loro parere adatto al mondo di oggi, seppur corretto dall'intelligenza artificiale. Tirannia dell'algoritmo, oligarchia del denaro o democrazia dei social? Quanto sia civile questo stato è ancora da vedere, certo non tutti ad Atene accolgono i magnati con entusiasmo. Addirittura un gruppo di studentesse, auto-denominatesi Cariatidi come le loro silenziose gemelle dell'Acropoli, da migliaia di anni testimoni delle follie umane, organizza una campagna contro gli investitori. Le conseguenze saranno tragiche: una delle ragazze viene ammazzata sotto casa, un'altra trovata senza vita nel boschetto dietro il teatro antico di Dioniso. Toccherà a Charitos - affiancato dalla commissaria Antigone Ferleki, sua erede alla testa della squadra omicidi e per subito diventata quasi un'altra figlia - risolvere la crisi, tra una «pita» con i «souvlàkia» e una discussione con l'amico Zisis sul suo centro di accoglienza per i senzatetto. Intorno a loro lo spirito misterioso della città, quell'Atene millenaria che si trasforma di continuo rimanendo, nel profondo, sempre sé stessa. Quel che è «stato» è stato, direbbe la Sibilla.
- Raffaela Silipo - Pubblicato su Tutto Libri dell'8 luglio 2023 -
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