venerdì 14 marzo 2025

L’Economia della Morte o la Morte dell’Economia !!

Dieci tesi sui forni crematori clandestini a Jalisco e la barbarie del tardo capitalismo
- di Comunismo Gotico -

1. Lo sterminio come gestione del surplus umano
Nel capitalismo tardivo, lo smaltimento fisico dei corpi eccedenti non rappresenta un'aberrazione, quanto piuttosto una forma di regolamentazione sociale. La recente combustione di centinaia di persone, avvenuta a Rancho Izaguirre, a Teuchitlán, Jalisco, risponde a una logica nella quale, quando non è più utile al Capitale, la vita umana diventa usa e getta.

2. La criminalità organizzata non costituisce un agente esterno, ma è una frazione del Capitale
In Messico, l'economia del terrore non opera al di fuori del capitalismo, bensì al suo interno. I cartelli agiscono a partire dalla medesima razionalità aziendale: controllo dei costi, efficienza nell'eliminazione dei rischi, e massimizzazione dei profitti.

3. I forni crematori clandestini sono Infrastrutture della Necro-Economia
In un mondo dove il capitale impone la propria legge su ogni e ciascuna sfera dell'esistenza, anche la gestione della morte viene razionalizzata. Questi forni crematori non distruggono solo dei corpi, ma, in quanto meccanismo sistematico di controllo, prima organizzano anche la scomparsa delle persone.

4. La modernità non ha sradicato la barbarie, l'ha solo raffinata
Lungi dal superare le forme arcaiche di violenza, il capitalismo moderno le ha trasformate in processi tecnicizzati. I forni di Jalisco ricordano quelli che sono stati gli stermini industriali del XX secolo; ma con la differenza che adesso operano come dei franchising criminali in concorrenza tra loro.

5. Lo Stato non combatte il crimine, lo amministra
L'esistenza di forni crematori clandestini in delle aree ad alta presenza statale, dimostra che il potere non si oppone a queste pratiche; ma piuttosto le tollera, le negozia, o addirittura le usa, in quanto ne ha bisogno per sostenere la propria governance.

6. Le sparizioni rappresentano un sintomo di capitalismo sfrenato
L'accelerazione dell'accumulazione, richiede sempre nuove forme di controllo e di eliminazione. La sparizione forzata, e la cremazione dei corpi rispondono a una logica di epurazione sociale, nella quale i soggetti usa e getta vengono eliminati senza lasciare alcuna traccia.

7. La violenza estrema è il rovescio della medaglia della precarizzazione
Laddove il lavoro formale si sgretola, è il crimine organizzato ad assorbire il surplus della manodopera eccedente. Sono quegli stessi processi che generano disoccupazione e miseria, che producono anche la proliferazione delle strutture di sterminio.

8. L'orrore è una merce, ma funziona anche come un dispositivo di ordine
La feticizzazione della violenza, nelle serie tv, nei telegiornali e nei social network trasforma il terrore in un prodotto di consumo di massa, ma allo stesso tempo lo normalizza, generando così una soggettività rassegnata alla barbarie.

9. Il narcotrafficante non solo uccide, ma riconfigura la società
La scomparsa di 400 persone a Teuchitlán, Jalisco, non costituisce solo un atto di terrore, ma rappresenta anche un processo di riorganizzazione sociale. Gli spazi in cui operano questi forni crematori, diventano spazi nei quali la violenza del capitale si esprime senza mediazione alcuna, dimostrando in tal modo che non esiste alcuna vera distinzione tra il diritto borghese e la legge criminale del Capitale: appartengono alla medesima logica di dominio.

10. La lotta contro la barbarie è anche lotta contro il Capitale
Non esiste alcuna soluzione questa crisi di violenza, se non smantelliamo il sistema che la produce. Le madri alla ricerca dei figli, le resistenze comunitarie e i movimenti della memoria non solo lottano per la giustizia, ma si pongono anche contro quella struttura stessa, che trasforma la morte in un processo economico.

- di Comunismo Gotico -

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