«Quando, per paura, si trasforma il male minore nella menzogna che si tratta di qualcosa di buono, si finisce per privare gli individui della capacità di distinguere tra bene e male». (Hannah Arendt)
Sebbene io non sia il più grande fan della Arendt, la citazione qui riportata riassume un aspetto della trappola attualmente in atto a livello mondiale, rispetto alla quale il genocidio in Palestina ne rappresenta un chiaro esempio. Quel che sfugge è che in passato, a suo tempo, la campagna di Hillary Clinton diede sostegno materiale e morale a Trump, in quanto lo riteneva allora il candidato più facile da battere. E questo perché le sue stronzate bellicose e i suoi impulsi fascisti avrebbero aiutato a compensare proprio quegli aspetti negativi che la Clinton stessa presentava. E tuttavia, in questo errore di calcolo quella che sfugge è una prospettiva che mi è venuta in mente questa settimana: la Clinton - e ora Harris - avevano bisogno di Trump per riuscire a dare più spazio, a destra, alle loro campagne. Una campagna contro Rubio, con la medesima piattaforma, non avrebbe consentito alla Clinton di poter avere quel margine di manovra di cui aveva bisogno (e che non ebbe!). E così, anche Biden ha seguito il suo esempio e - rispetto alla Cina - si è schierato, alle ultime elezioni, a destra di Trump; allo stesso modo in cui - in materia di immigrazione - lo fa ora Harris. Ma questa sbandata bipartisan verso destra, non è solamente una questione di strategia politica, oppure un fatto di personalità. Con gli Stati Uniti che si trovano alla fine del loro ciclo di accumulazione, e che vedono l'acuirsi della concorrenza inter-imperiale per accaparrarsi le risorse in declino; cosa che ha ridotto al minimo la modesta offerta di beni comuni sociali che la classe politica era disposta a offrire al popolo americano. Così, ora la classe dei finanziatori ha bisogno di un governo pronto a imporre uno stato di polizia, a un popolo di lavoratori e di poveri che perde di giorno in giorno e sempre più la capacità di riprodursi socialmente. Pertanto, tra i liberali - che si avvicinano sempre più, da un lato, ai poveri infuriati, e dall'altro alla prospettiva di essere definitivamente trascinati nella cattiva sorte che vorrebbero fosse riservata solo ai meno abbienti - ora serpeggia la paura. Così, lo stravolgimento rappresenta come un marchingegno demoniaco che viene messo in atto dalla classe politica proprio in funzione del momento storico.
fonte: Rob Wallace
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