martedì 21 maggio 2024

Contraddizioni…

La Contraddizione, esposta in termini generali è questa: il capitale è esso stesso la Contraddizione in Processo. Il capitale, si manifesta sempre più come una potenza sociale – di cui il capitalista è l’agente – che ha ormai perduto qualsiasi rapporto proporzionale con quello che il lavoro di un singolo individuo può produrre; ma lo fa essendo una potenza sociale, estranea, indipendente, che si contrappone alla società in quanto entità materiale e come potenza dei capitalisti che si manifesta attraverso tale entità materiale.

La contraddizione - tra questa potenza generale sociale, alla quale si eleva il capitale, e il potere privato del capitalista che viene esercitato sulle condizioni sociali della produzione - si va facendo sempre più stridente, e deve portare alla dissoluzione di tale rapporto, così come alla trasformazione delle condizioni di produzione in condizioni di produzione sociali, comuni, generali. Questa trasformazione è il risultato dello sviluppo delle forze produttive nel modo capitalistico di produzione, e della maniera in cui questo sviluppo si compie.

La produzione capitalistica racchiude una tendenza allo sviluppo assoluto delle forze produttive, che è indipendentemente dal valore e dal plusvalore in esse forze contenuto, ed è anche indipendente dalle condizioni sociali in cui funziona questa produzione; ma, tuttavia, allo stesso tempo, tale produzione ha come scopo la conservazione del valore-capitale esistente e la sua massima valorizzazione.

Se, quindi, il modo di produzione capitalistico è un mezzo storico per lo sviluppo della forza produttiva materiale e per la creazione di un corrispondente mercato mondiale, esso è anche al tempo stesso la contraddizione costante tra questo suo compito storico e i rapporti di produzione sociali che gli corrispondono: ogni determinata forma storica del processo lavorativo ne sviluppa tanto la base materiale quanto le forme sociali.

Allorché viene raggiunto un certo grado di maturità, ecco che la forma storica determinata viene lasciata cadere, cedendo il posto ad un’altra forma, più elevata. Si può riconoscere il fatto che è arrivato il momento di una tale crisi, quando, da un lato, si vede crescere in ampiezza e in profondità la contraddizione e il contrasto tra i rapporti di distribuzione - e quindi anche la forma storica determinata dei rapporti di produzione ad essi corrispondenti -  e, dall’altro lato, le forze produttive, la capacità produttiva e lo sviluppo di tutti questi fattori.

Subentra allora un conflitto tra lo sviluppo materiale della produzione e la sua forma sociale.


[Karl Marx, Il capitale, Lineamenti fondamentali]

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