27. Trauma e Leggenda della Comune di Parigi
Il cambio di tono da parte di Marx ed Engels, ha come sfondo un drammatico evento verificatosi cinque anni prima della polemica con i bakuninisti: l'evento è quello della famosa «Comune di Parigi» del 1871, conclusasi in un sanguinoso massacro.
Gli inganni e le crudeltà degli agenti dello Stato capitalista - così come quelli della rispettabile base borghese che lo aveva sostenuto con la bava alla bocca - sono rimasti profondamente scolpiti nella memoria collettiva. Un secolo e mezzo dopo, la rabbia contro questi «coccodrilli» (come, tra le altre cose, li chiamava Marx) continua ancora sempre a riecheggiare; quantomeno, se l'indignazione per lo stato delle cose non è stata messa nell'armadio della Storia, questi antichi coccodrilli continuano ancora a essere riconosciuti in quelli odierni.
Tuttavia, o proprio a causa di queste ragioni, il giudizio della Storia richiede un'analisi del modo in cui l'emozione - sotto la pressione diretta degli eventi dell'epoca - si è riverberata sui concetti relativi alla teoria dello Stato, o si è mescolata con essi.
La nostra base sarà il testo di Marx, "La guerra civile in Francia", scritto nell'aprile/maggio del 1871 e pubblicato sotto forma di comunicato ufficiale dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (Prima Internazionale). Da un lato - e come non poteva essere diversamente - Marx esaspera, a partire dalle azioni dell'apparato governativo, gli slogan del "Manifesto del partito comunista”: scrive che il «potere dello Stato» viene ormai utilizzato «in maniera sconsiderata, e con ostentazione, come se fosse la macchina da guerra nazionale del capitale contro il lavoro». E in contrapposizione, propone la Comune come se essa fosse «quella forma politica, infine trovata, che consentirebbe di realizzare l'emancipazione economica del lavoro».
Come è avvenuto con la coscienza operaia positiva dell'epoca, anche il concetto autenticamente critico di «lavoro astratto» qui brilla per la sua assenza, e di conseguenza la Comune appare come ciò che era realmente, vale a dire, come una «forma politica», uguale a quella appartenente al «lavoro astratto», e rispetto alla quale la pretesa «emancipazione» finisce per essere così proprio il contrario di una reale emancipazione sociale.
"Trauma e Leggenda della Comune di Parigi", è uno dei capitoli del libro di Robert Kurz, "Lo Stato non è il supremo salvatore. Tesi per una teoria critica dello Stato", che costituisce un commento critico, prezioso e preciso, delle analisi di Marx ed Engels a proposito di ciò che avvenne nel 1871 in Francia. Viene ripresa in esame quella che è stata la polemica con i bakuninisti, che si svolse allora in maniera concettualmente confusa, sia sul piano della teoria critica dello Stato, sia riferita a quella che, in Bakunin, era la critica non concettuale dello Stato.
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