La bolla dell'intelligenza artificiale
- Una breve indagine sulle bolle che include la classificazione nell'economia delle bolle finanziarie dell'era neoliberista in declino -
di Tomasz Konicz [***] - Novembre 09, 2025
A oltre un quarto di secolo dallo scoppio della bolla delle dot-com, quella che vediamo consolidata è una certa normalità. Sanno tutti che il boom dell'industria dell'intelligenza artificiale si è già trasformato in una formazione di bolle, che alla fine porterà inevitabilmente al loro crollo. Ne parlano tutti i principali media [*1], mentre gli oligarchi dell'alta tecnologia ammettono una certa irrazionale esuberanza [*2], laddove istituzioni come l'FMI, o la Banca d'Inghilterra, stanno già facendo suonare dei campanelli d'allarme [*3] mentre i giornali economici si trovano quasi sul punto di scommettere su quale sarà il momento specifico in cui ci sarà la deflazione di tutta questa dinamica speculativa.[*4] Eppure, tuttavia, l'incantesimo non può essere spezzato. Il feticismo del capitale [*5] - che è un auto-movimento prodotto in maniera inconscia dai soggetti del mercato e che devasta tanto la società quanto la natura, nel suo dispiegarsi di ogni genere di contraddizione - si manifesta così proprio al culmine di quella che è una bolla speculativa. Fino quando scorrono i Trilioni, nessuno degli attori più rilevanti può semplicemente permettersi di andarsene, nessuna istituzione può osare tentare di soffocare questa frenesia di investimento, senza trascinare nell'abisso tutta l'economia; sebbene l'inevitabile crollo, in seguito finirà così per essere ancora più violento. La corsa speculativa della Tigre, che in un certo qual modo costituisce l'eco distruttiva dell'economia globalizzata, basata sulle bolle speculative [*6] di un''era neoliberista ormai al tramonto, avrà ancora una volta esito negativo: rimane però solo da chiedersi quanto sarà grave. E a tal fine diventa necessario caratterizzare e quantificare tutta questa abbondanza di Intelligenza Artificiale. Nell'attuale fase finale della globalizzazione guidata dai mercati finanziari, l'attuale bolla dell'IA ricorda in maniera sorprendente quello che è stato il suo inizio, avvenuto circa un quarto di secolo fa, allorché lo scoppio della bolla delle dot-com, all'inizio del millennio, andò a formare, per mezzo delle azioni di Internet [*7], la prima dinamica speculativa globale (per maggiori informazioni, si veda: "L'IA come spinta finale all'automazione" [*8]). Le scoperte scientifiche e tecniche fanno sorgere negli investitori la speranza di nuovi mercati, di nuovi campi di sfruttamento per il capitale, i quali, alla fine assumono un carattere irrazionale: ci si aspetta troppa crescita e in troppo poco tempo, cosa che alla fine porta a dei cattivi investimenti e all'inevitabile crollo. Tuttavia, tra le due bolle high-tech all'inizio e alla fine dell'economia globale. e il crollo della speculazione immobiliare avvenuto nel 2008 [*9], o la bolla di liquidità delle banche centrali, conclusasi solo nel 2020 con l'impennata dell'inflazione legata alla pandemia, esiste un'importante differenza: tutte le dinamiche speculative hanno alimentato l'economia, ma le bolle high-tech si sono basate su delle vere e proprie trasformazioni economiche, le quali hanno influenzato l'intera economia, e perfino il modo di produzione capitalistico. Senza la rivoluzione informatica, anche il periodo della globalizzazione capitalistica, dal punto di vista organizzativo, semplicemente non sarebbe stato fattibile. L'esuberanza speculativa del 2000, o del 2025, consiste pertanto in un'anticipazione troppo rapida dello sconvolgimento economico reale: mentre l'economia della bolla del 2000-2020 si basava su una politica monetaria espansiva, oltre che sulla pura speculazione sui prezzi [*10], che nella sua fase finale ha prodotto un vero e proprio Capitalismo della Banca Centrale [*11].
Misurazione delle bolle brevi
Probabilmente, i sistemi di Intelligenza Artificiale potrebbero rivoluzionare radicalmente il capitalismo, se solo le contraddizioni interne che ne derivano non lo spingessero a un collasso simile a quello che sta avvenendo in gran parte della periferia del mondo. Pertanto, tuttavia, l'attuale speculazione sull'IA si tradurrà in un crollo che influenzerà l'intera economia, la quale, per avere successo economico, dovrebbe realizzare troppi profitti e in un tempo troppo breve. Per la valutazione di questa speculazione, ci sono due fattori centrali: l'attività di investimento, ivi compresi i relativi prestiti, e gli aumenti di prezzo sui mercati azionari. Ora, il trilione (mille miliardi) è diventata l'unità pratica di misura dell'attuale bolla dell'intelligenza artificiale. Nel dibattito pubblico, sono due le cifre a essere in discussione: secondo Morgan Stanley, gli investimenti fatti dai giganti dell'industria IT nei data center, i quali costituirebbero l'infrastruttura del tanto sognato capitalismo dell'IA, entro il 2028 dovrebbero ammontare a circa 2,9 trilioni [*12], mentre la società di consulenza gestionale McKinsey prevede, entro il 2023, addirittura un volume di investimenti pari a 6,7 trilioni [*13]. Solo per quest'anno, secondo The Economist, si prevede che l'industria pomperà, nell'infrastruttura di intelligenza artificiale, circa 400 miliardi di dollari [*14], mentre invece i suoi ricavi totali ammontano a solo circa 50 miliardi di dollari [*15]. Affinché questi investimenti possano essere redditizi, le entrate, che quest'anno ammontano a circa il 13% del volume degli investimenti, dovrebbero aumentare in modo esponenziale nel breve termine. L'area di business del settore - l'introduzione di sistemi di intelligenza artificiale nell'economia ai fini della razionalizzazione e dell'aumento della produttività - è effettivamente in crescita, ma in questo 2025 il suo slancio rallenterà sempre più [*16]. Pertanto, mentre le spese crescono a un ritmo accelerato, la crescita dei ricavi sta rallentando. Ciò è probabilmente dovuto ai numerosi problemi iniziali, e alle inadeguatezze tecniche, la cui soluzione non è affatto certa. I primi risultati fanno riflettere: secondo studi recenti, circa il 95% dei clienti aziendali nel settore dell'intelligenza artificiale ha dichiarato di non aver realizzato profitti extra significativi grazie all'uso di questi sistemi. [*17] Secondo il New York Times, [*18] altri studi sono giunti a conclusioni simili: secondo loro, "a conti fatti", l'80% di tutte le aziende che hanno utilizzato l'"IA generativa" non ha ottenuto alcun beneficio significativo. Oltre a queste difficoltà, che probabilmente potrebbero essere superate grazie a una migliore implementazione, ci sono anche di problemi di scalabilità fondamentali che, secondo gli studi, fanno sì che, ad esempio, i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati nelle aziende di software ristagnino con delle percentuali di successo comprese tra l'1,5 e il 34%. [*19] I modelli linguistici più grandi, più costosi e più complessi non sono necessariamente migliori: ChatGPT-3 è costato 50 milioni, ChatGPT-4 è costato 500 milioni e ChatGPT-5 ha già pompato cinque miliardi senza che questo sia stato accompagnato da dei corrispondenti miglioramenti ai modelli in uso pratico. Ciò non significa che presto non saranno possibili scoperte scientifiche e tecniche che consentiranno un ulteriore impulso allo sviluppo, ma in molti campi, l'uso dell'IA lascia semplicemente molto a desiderare al momento. Il prodotto - che può essere copiato in modo economico e più semplice [*20] - non è (ancora) abbastanza maturo per le molteplici applicazioni. Tuttavia, il boom dei mercati azionari statunitensi è stato guidato quasi interamente dalla bolla dell'intelligenza artificiale, il cui volume, secondo le stime, potrebbe aver raggiunto fino a 17 volte la bolla delle dot-com, e quattro volte la bolla immobiliare. [*21] Si dice che quest'anno, circa l'80% degli aumenti di prezzo sul mercato azionario statunitense sia dovuto al boom del settore dell'intelligenza artificiale.[*22] Dal debutto di ChatGPT nel 2022, il valore del mercato azionario statunitense è cresciuto di ben 21 trilioni di dollari (ovvero 21.000 miliardi di dollari), e ha visto solo dieci aziende informatiche responsabili del 55% di questo aumento speculativo. [*23]
Il boom dell'Intelligenza Artificiale nella "Fase del Pollo fritto"
Il boom dei mercati finanziari, è guidato dai relativi prestiti, ma tuttavia questo non è sostenuto principalmente dagli investitori disposti a correre rischi, come avveniva nel boom delle dot-com. Questa volta, si prevede che saranno soprattutto i giganti dell'IT, come Alphabet, Meta o Microsoft, a farsi carico di oltre la metà degli investimenti previsti nell'infrastruttura dell'intelligenza artificiale. I titani dell'IT, rappresentano circa il 20% del valore di mercato di tutte le società incluse nell'indice S&P 500, ma le loro obbligazioni rappresentano solo il 2% del debito societario degli Stati Uniti [*24]. La cosa significa che questi giganti tecnologici altamente redditizi possono assorbire gli shock finanziari assai meglio dei tanti cliché di Internet finanziati dal capitale di rischio durante il boom delle dot-com che li aveva generati un quarto di secolo fa. D'altra parte, l'onere di un debito, generalmente elevato, accumulato dal settore privato negli Stati Uniti, nel prossimo crollo rischierà di esacerbare la crisi; la quale, alla fine del 2024, aveva già raggiunto un nuovo massimo storico di 8,43 trilioni di dollari [*25]. È probabile che un crollo faccia collassare molte di queste torri del debito. Il fatto che la bolla dell'IA stia raggiungendo la sua fase finale è dimostrato dagli assurdi investimenti circolari e dall'incesto degli investimenti nel settore dell'IA, che sembrano mirare principalmente a simulare il fatturato per mantenere il flusso di investimenti e quindi il boom speculativo. Lo scorso ottobre, l'agenzia di stampa Bloomberg [*26] ha descritto un'opaca ragnatela formata da trilioni di dollari di "accordi circolari" nel settore, in cui i giganti dell'intelligenza artificiale spostano tra di loro delle somme gigantesche per poter finanziare i loro investimenti: nel settembre 2025, ad esempio, Nvidia ha investito circa 100 miliardi in OpenAI al fine di poter così finanziare dei data center da dotare poi di chip Nvidia. Mentre altri colossi come AMD, Oracle e Microsoft sono coinvolti in degli accordi simili, alcuni dei quali si svolgono su diverse stazioni, che simulano le vendite, ma muovono miliardi solo all'interno del settore, e dipendono da dei finanziamenti esterni senza però aprire nuovi mercati e avere nuovi clienti. Il finale di partita non è evidente solo in termini di metodi "creativi" di finanziamento : il Financial Times, ad esempio, ha concluso che la bolla dell'intelligenza artificiale aveva già raggiunto la sua "fase del pollo fritto" dopo che le azioni delle catene di ristoranti di pollo in Corea del Sud, a ottobre erano aumentate fino al 20% [*27]. Il contesto?: Il CEO di Nvidia è stato fotografato in un ristorante specializzato in pollo fritto durante una cena di lavoro con i suoi colleghi di Samsung Electronics e Hyundai Motors.
L'Esclusiva Congiuntura dell'Intelligenza Artificiale
Una volta scoppiata la bolla, quanto sarà grave la situazione? Questo può essere determinato solo sulla base degli effetti concreti che la bolla ha avuto sull'economia. Quanto l'economia reale è diventata dipendente dalla dinamica speculativa? The Economist, che ha esaminato le conseguenze distruttive di tutte le principali bolle speculative a partire dal XIX secolo, ha concluso che solo il crollo delle compagnie ferroviarie private, avvenuto alla fine del XIX secolo, ha avuto un potenziale distruttivo maggiore di quello dell'attuale bolla dell'IA. [*28] Ciò significa che oggi i centri del tardo capitalismo rischiano di subire scosse ancora più forti di quelle che seguirono allo scoppio della bolla immobiliare del 2008. L'intelligenza artificiale, è ora di gran lunga il motore economico più importante negli Stati Uniti. Quasi tutta la crescita economica reale degli Stati Uniti, nella prima metà del 2025, è attribuibile a «investimenti in data center e in tecnologia di elaborazione software» [*29], secondo le stime degli economisti. Altre stime concludono che il boom dell'intelligenza artificiale quest'anno sarà responsabile di circa il 40% della crescita economica negli Stati Uniti [*30]. La costruzione, la ristrutturazione e l'arredamento delle case, che durante la bolla immobiliare hanno reso il settore delle costruzioni il motore economico, vengono ora sostituite dalla costruzione di data center e dagli investimenti nelle relative infrastrutture. Inoltre, vediamo come la fame ecologicamente disastrosa di energia e di acqua nell'industria dell'intelligenza artificiale, [*31] stia ora alimentando il settore energetico. I settori delle costruzioni e dell'energia, beneficiano molto concretamente dei sogni dell'IA fatti nella Silicon Valley. E, tra l'altro, per un quarto di secolo, è stata questa la base dell'economia globalizzata della bolla : nella loro fase di risalita, le bolle speculative agiscono come motori economici. A tal proposito, anche la gigantesca spesa di trilioni di dollari per l'infrastruttura dell'IA non è resistente agli incidenti, come invece amano sostenere i guru dell'IA, che sostengono che i data center potrebbero essere riutilizzati anche dopo una «tempesta di pulizia del mercato». A differenza della rete ferroviaria, che è sopravvissuta al crollo della speculazione ferroviaria nel 19° secolo, o anche a differenza della rete di cavi ottici, che è stata febbrilmente posata durante la bolla delle dot-com, i data center hanno una durata molto breve, poiché i chip di intelligenza artificiale diventano obsoleti molto rapidamente : basta mezzo decennio per trasformare investimenti miliardari in rifiuti elettronici. Oltre all'attività di investimento alimentata dalla speculazione, l'impennata della domanda nota come "effetto prosperità", che le bolle comportano, ha anche un effetto di stimolo economico. L'aumento dei prezzi delle azioni, come già osservato durante il boom delle dot-com, porta a spese aggiuntive da parte degli azionisti, che si credono sempre più ricchi finché il capitale fittizio in loro possesso conosce solo la strada verso l'alto. La quota di azioni nella ricchezza privata negli Stati Uniti è ora salita a un massimo storico del 35%, [*32] ben al di sopra dei livelli speculativi durante la bolla delle dot-com (30%) e la bolla immobiliare (25%). La componente azionaria più elevata ha quindi un effetto economico più forte sotto forma di una maggiore domanda, al prezzo di un maggiore potenziale distruttivo allo scoppio della bolla. Questo boom della domanda, è già un affare molto esclusivo, poiché l'erosione delle classi medie iniziata con lo scoppio della bolla immobiliare, [*33] la pauperizzazione della società statunitense legata alla crisi è già molto avanzata. Secondo Bloomberg, quasi la metà di tutta la spesa dei consumatori rappresenta ora il decimo più alto della piramide del reddito degli Stati Uniti.[*34] In confronto, negli anni '90 del 20° secolo, la cifra era solo del 36%. Qualsiasi aumento della domanda negli Stati Uniti, è attribuibile al 20% più ricco dei ricchi, mentre l'80% dei percettori di reddito più poveri che guadagnano meno di 175.000 dollari all'anno ha visto il proprio reddito nominale in eccesso eroso dall'inflazione, non contribuendo così alla crescita della domanda interna. Secondo Bloomberg, [*35] è "preoccupante" che una "piccola coorte" di americani stia contribuendo con una "quota sempre più crescente" della spesa dei consumatori, la quale costituisce così uno dei principali motori dell'economia statunitense. Un "crollo delle azioni" comporterebbe pertanto un grave rischio macroeconomico.
Riflessi dell'economia neoliberista basata sulle bolle speculative, e comparsa delle barriere interne del capitale
In effetti, la crescente divisione per quanto riguarda la crescita dei consumi, ricorda la struttura sociale di molti "paesi emergenti" che si trovano nella semi-periferia del sistema globale, dove le classi medie costituiscono la minoranza della popolazione; oggi, sulla scia dell'imminente crisi in corso, è probabile che questa struttura sociale si stabilisca anche nei centri occidentali. Il capitalismo della classe media sta diventando sempre più una questione di minoranza. Anche perché, difficilmente, con le consuete misure di crisi, la politica monetaria statunitense sarà in grado di contrastare il collasso. Dopo la pandemia, dal 2021 in poi, la Fed ha cercato di contrastare la forte impennata dell'inflazione [*36] , allontanandosi da una politica monetaria espansiva, [*37] la quale aveva costituito la base dell'economia della bolla finanziaria globalizzata del 21° secolo. Un simile sconvolgimento inflazionistico, che ha privato la bolla globalizzata e l'economia in deficit della sua base monetaria, ha così costituito lo sfondo della transizione verso l'attuale fase di crisi di stagflazione (stagnazione economica con persistente pressione inflazionistica) [*38] e di protezionismo. [*39] Quanto meno, in tal modo, la Fed, aumentando i tassi di interesse e riducendo il suo bilancio, [*40] ha frenato l'inflazione ufficiale, ma la Federal Reserve statunitense non può più rispondere alle crisi in arrivo per mezzo di una politica monetaria eccessivamente espansiva, come era invece possibile fare nel 2008 o nel 2020 [*41], senza rischiare un'altra impennata dell'inflazione. Nell'era della stagflazione secolare, l'ambito di applicazione della politica monetaria si è molto ridotto, dal momento che le banche centrali si trovano spesso in una situazione quasi schizofrenica, nella quale l'inflazione spinge ad aumentare i tassi di interesse, mentre allo stesso tempo l'economia stagnante richiede tagli dei tassi di interesse. [*42] L'attuale formazione di bolle, irrazionalmente basata sul reale sconvolgimento dei mezzi di produzione, rappresenta pertanto nient'altro che una mera eco, un riflesso, della globalizzazione neoliberista. Questa speculazione si sta già sviluppando in un contesto socioeconomico ed economico-politico che non dispone più delle possibilità di ritardare la crisi e trasferire la bolla speculativa di cui disponeva il capitalismo globalizzato guidato dai mercati finanziari. Inoltre, la fine della globalizzazione, e il protezionismo massicciamente propagandato e attuato in modo irregolare da Trump [*43], significa che Washington perde il suo status di "rifugio sicuro" in tempi di crisi. Finora, gli Stati Uniti hanno fatto affidamento sugli afflussi di capitali in tempi di crisi, cosa che ha avuto un effetto stabilizzante sull'economia statunitense, con la sua sfera finanziaria dominante. Washington non può più fare affidamento su questo. Infine, attraverso questa bolla dell'IA, si sta inesorabilmente alzando anche la barriera interna del capitale, [*44] che ora appare manifesta e visibile a tutti coloro che vogliono percepirla.[*45] Grazie a questi aumenti di produttività, il capitale si sta liberando della propria sostanza, ovvero del lavoro che crea valore nella produzione di merci. L'ampio utilizzo dell'intelligenza artificiale nell'economia, che al culmine del boom è ancora in fase di stallo e deve affrontare alcune difficoltà iniziali, vedrà molto probabilmente la sua svolta economica nel corso del crollo, il che farà aumentare massicciamente la pressione sull'innovazione e sulla produttività nel contesto della concorrenza spietata causata dalla crisi. Solo gli attori del mercato in grado di aumentare la propria produttività il più rapidamente possibile potranno sperare di sopravvivere alla tempesta purificatrice della crisi imminente, quali che siano i costi per la società (sempre che la crisi imminente porti ancora a un regime di valorizzazione stabile a causa dei crescenti squilibri sociali e ambientali, cosa che non è affatto certa). Anche rispetto a questo, uno sguardo a come abbia avuto inizio l'economia della bolla finanziaria globale è illuminante: dopo lo scoppio della bolla delle dot-com tra il 2000 e il 2003, gli Stati Uniti hanno sperimentato la più grave riduzione dei posti di lavoro nell'industria. quando la forza lavoro industriale negli Stati Uniti si è sciolta da circa 17,2 a 14,3 milioni.[*46] Qualcosa di simile ce lo possiamo ora aspettare nel settore dei servizi.[*47] E in proposito, va detto che è stata l'economia della bolla finanziaria dell'era neoliberista, basata su una montagna di debito in costante crescita, che ha ritardato la contraddizione interna del capitale, che avanzava da decenni attraverso quelli che erano gli effetti economici qui sopra delineati. Ora, l'economia globale in deficit sta barcollando verso il suo punto di origine sistemico, dove sta la sua fine. [*48].
- Tomasz Konicz [***] - Novembre 09, 2025 -
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NOTE:
1 https://www.nytimes.com/2025/10/27/briefing/is-ai-a-bubble.html
2 businessinsider.com/bill-gates-ai-bubble-similar-dot-com-bubble-2025-10
3 https://apnews.com/article/ai-bubble-warnings-bank-of-england-imf-b15e54f6d06992371ee39b27f4e6da3a
4 https://www.ft.com/content/b0038b6f-d83d-4a6a-803a-fa089e2d10ef
5 https://www.konicz.info/2022/10/02/die-subjektlose-herrschaft-des-kapitals-2/
6 https://www.konicz.info/2019/01/28/die-urspruenge-der-krise/
7 https://de.wikipedia.org/wiki/Dotcom-Blase
8 https://francosenia.blogspot.com/2024/04/anche-linformation-tecnology-va-sbattere.html
9 https://www.konicz.info/2006/11/30/keine-weiche-landung/ https://www.konicz.info/2007/03/05/vor-dem-tsunami/
10 https://www.konicz.info/2021/04/13/oekonomie-im-zuckerrausch-weltfinanzsystem-in-einer-gigantischen-liquiditaetsblase/ https://konicz.substack.com/p/gefangen-in-der-liquiditaetsblase
11 https://jungle.world/artikel/2023/03/fahren-auf-sicht
12 https://www.gurufocus.com/news/2989169/aidriven-data-center-investments-to-reach-29-trillion-by-2028
14 https://www.economist.com/business/2025/07/31/who-will-pay-for-the-trillion-dollar-ai-boom
15 https://www.economist.com/finance-and-economics/2025/09/07/what-if-the-ai-stockmarket-blows-up
17 https://aimagazine.com/news/mit-why-95-of-enterprise-ai-investments-fail-to-deliver
18 https://www.nytimes.com/2025/10/27/briefing/is-ai-a-bubble.html
20 https://francosenia.blogspot.com/2025/02/ia-lultima-bolla.html
22 https://www.nytimes.com/2025/10/27/briefing/is-ai-a-bubble.html
23 https://www.economist.com/finance-and-economics/2025/09/07/what-if-the-ai-stockmarket-blows-up
24 https://www.economist.com/business/2025/07/31/who-will-pay-for-the-trillion-dollar-ai-boom
27 https://finance.yahoo.com/news/fried-chicken-becomes-part-ai-124658748.html
28 https://www.economist.com/finance-and-economics/2025/09/07/what-if-the-ai-stockmarket-blows-up
29 https://www.wired.com/story/data-center-ai-boom-us-economy-jobs/
33 https://www.konicz.info/2008/01/23/middle-class-sturzt-ab/
36 https://www.konicz.info/2021/08/08/dreierlei-inflation/
37 https://www.konicz.info/2023/09/07/geldpolitische-schizophrenie/
38 https://www.konicz.info/2021/11/16/zurueck-zur-stagflation/
39 https://francosenia.blogspot.com/2025/04/cambio-valuta.html
40 https://www.ft.com/content/3cd43bba-35ca-4b23-8c1c-c8aa1824f341
41 https://www.konicz.info/2020/10/27/vergleich-der-krisen-2020-vs-2008/
42 https://www.konicz.info/2023/09/07/geldpolitische-schizophrenie/
43 https://www.nytimes.com/interactive/2025/11/05/business/economy/trump-tariffs-us-imports.html
44 https://www.konicz.info/2025/05/26/trump-an-der-inneren-schranke-des-kapitals/
45 Verstrahlte altlinke Ideologen und postlinke Opportunisten ausgenommen. Siehe: “Der linke Blödheitskoeffizient” https://www.konicz.info/2020/12/09/der-linke-bloedheitskoeffizient/
46 https://www.bls.gov/opub/btn/volume-9/forty-years-of-falling-manufacturing-employment.htm
47 https://www.konicz.info/category/kuenstliche-intelligenz-ki/
48 https://www.konicz.info/2011/12/23/die-krise-kurz-erklart/
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