Se da una parte, ne "La società dello spettacolo" (§ 94) - facendo riferimento, riguardo alla Spagna del 1936, all'azione della CNT e della FAI - Guy Debord scriveva che «Nel 1936 l'anarchismo ha realmente condotto una rivoluzione sociale e l'abbozzo, il più avanzato che mai si sia visto, di un potere proletario», per poi sottolineare immediatamente subito dopo come «il movimento anarchico organizzato si è dimostrato incapace di estendere le mezze-vittorie della rivoluzione e anche solo di difenderle. I suoi capi riconosciuti sono divenuti ministri, e ostaggi dello Stato borghese che distruggeva la rivoluzione per perdere la guerra civile.»; dall'altra va però sottolineato come, nel 1979, traducesse dal castigliano con Alice Becker,il testo anonimo "Protesta davanti ai libertari del presente e del futuro sulle capitolazioni del 1937" scritto da un membro incontrollato della Colonna di Ferro. Questo classico della Critica di quella che è stata un'immagine, in gran parte mitizzata, della Rivoluzione spagnola, soprattutto durante il periodo successivo alla seconda guerra mondiale, costituisce una messa in discussione, da parte di un miliziano anarchico, delle politiche dei dirigenti della CNT e della FAI durante la guerra civile: vale a dire, della partecipazione al governo, dell'accettazione della militarizzazione delle milizie, dell'abbandono dei collettivi agricoli libertari istituiti nelle regioni che in Aragona erano state liberate dagli anarchici, e infine della rinuncia a confrontarsi apertamente e militarmente con il terrore stalinista, che reprimeva la rivoluzione al fine di imporre una strategia di coalizione con la borghesia repubblicana. I discorsi sul silenzio e sull'atteggiamento timido o riservato della direzione della CNT nei confronti delle esperienze di comunismo libertario che fiorirono durante la “breve estate dell'anarchia” si moltiplicarono a partire dagli anni '70-'80. Si veda recentemente la trilogia, in tre volumi, dei Giménologues, "Les Chemins du communisme libertaire en Espagne 1868-1937"(Edizioni Divergences) che ripercorre in dettaglio la storia della rivoluzione spagnola, i primi abbozzi del comunismo libertario nelle comunità aragonesi, l'anticapitalismo tronco che ha segnato profondamente il movimento operaio, le sue tendenze contraddittorie e l'integrazione di un'intera ala anarco-sindacalista nel campo della modernizzazione di mercato, tecnofila e industriale: il preludio teorico alla sconfitta.
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