La rivoluzione dell'I.A divora i suoi figli
- La società cinese Deepseek sta abbassando il prezzo dei servizi basati sull'intelligenza artificiale e sta mettendo in discussione il modello di business dei suoi concorrenti statunitensi. -
di Tomasz Konicz [***]
L'onda d'urto, trasmessa dal modello di Intelligenza Artificiale cinese DeepSeek, ha scosso l'industria high-tech americana, e la cosa ha prodotto anche dei momenti decisamente comici. OpenAI, sviluppatore di ChatGPT e supportato da Microsoft, ha accusato di furto di dati e di spionaggio la startup cinese. Il modello di business del pioniere americano dell'Intelligenza Artificiale, che si basa sul «furto di dati ai danni dell'intera Internet», ora «si lamenta del fatto che DeepSeek venga addestrato a partire dai risultati ottenuti da OpenAI», come ha affermato il critico tecnologico Ed Zitron, citato da PC Gamer [*1]. Il team, guidato dal guru dell'intelligenza artificiale Sam Altman, ora riceverà una dose della sua stessa medicina, ha tuonato Zitron. Insomma, OpenAI ha progettato una «macchina per il plagio», solo per poi lamentarsi del fatto che ora i suoi plagi vengono utilizzati per generare nuove macchine per il plagio. L'industria definisce questo processo col nome di "distillazione della conoscenza", dove, grazie alla quale, è possibile risparmiare molto denaro e risorse utilizzando l'output di un modello linguistico assai ampio, al fine di poter addestrare specificamente un modello assai più piccolo, ed economico. Secondo quanto riferito, il concorrente cinese a basso costo di Open AI avrebbe portato a termine il suo modello spendendo poco meno di sei milioni di dollari USA. Ironia della sorte, il pioniere statunitense dell'Intelligenza Artificiale, che ama propagandare in modo aggressivo il potenziale di razionalizzazione macroeconomica dei suoi sistemi, sembra ora cadere egli stesso vittima della razionalizzazione. Finora, il processo di apprendimento automatico ha divorato miliardi di dollari di investimenti, fatti nella speranza che le grandi aziende informatiche statunitensi ottenessero una sorta di monopolio sui sistemi di Intelligenza Artificiale - proprietari e chiusi - che avrebbero dovuto essere venduti in tutto il mondo. Ma ecco che non appena le innovazioni del modello linguistico cinese - in gran parte open source - verranno generalizzate, i sogni di monopolio andranno in frantumi. In tal modo, Deepseek ha innescato uno shock dirompente, nel quale il software proprietario è stato sconfitto dal principio open source, che consente una collaborazione e un'innovazione globale assai più rapide (solo il ritardatario Meta ha perseguito un approccio open source - con il suo modello linguistico di grandi dimensioni Llama - proprio perché Facebook & Co. non dipendono dai ricavi del business dell'intelligenza artificiale) [*2]. Ragion per cui, ora i profitti provenienti dal software, sognati dai giganti dell'industria dell'Intelligenza Artificiale, in gran parte non si materializzerebbero, perché ben presto ogni azienda di medie dimensioni sarà in grado di deliziare i propri clienti con degli strumenti di intelligenza artificiale altrettanto fastidiosi, come ha dimostrato Microsoft, investendo miliardi nel suo già odiato Copilot - il cosiddetto "Clippy" [*3] dell'era dell'intelligenza artificiale [*4]. Secondo il Financial Times, la "grande innovazione" di Deepseek consiste nel ridurre al minimo l'impiego di manodopera umana nel corso di quella che è l’"etichettatura" corretta dei dati.
Un'analogia, tratta dal mercato dei sistemi operativi, può servire a illustrare la frattura che si sta verificando: l'industria dell'intelligenza artificiale voleva perseguire un modello simile a quello adottato da Microsoft, con il suo sistema operativo Windows già fin dagli anni '90, nel quale il prodotto che viene monopolizzato è il software stesso. Con DeepSeek, invece il software diventa gratuito e/o più economico, nel mentre che i servizi e le personalizzazioni ora devono essere monetizzati; in modo simile, ad esempio, a quanto fa Red Hat con il suo Enterprise Linux. Si tratta di un principio commerciale realistico, ma va detto che il potenziale volume di mercato dell'Intelligenza Artificiale è assai più piccolo, e questo già anche prima che essa venga ampiamente implementata. Dopo lo shock di DeepSeek, anche i produttori di hardware, le cui capacità di calcolo hanno reso possibile il boom dell'Intelligenza Artificiale, hanno dovuto accettare delle gravi perdite sui mercati azionari . Il produttore di schede grafiche Nvidia, non solo ha trovato una vena d'oro grazie alle sue schede di elaborazione ottimizzate per i processi di Intelligenza Artificiale, ma l'ha anche ampiamente monopolizzata, aumentando così, in due anni, il prezzo delle sue azioni di quasi dieci volte: ma dopo DeepSeek è crollato del 20%. L'intero boom dell'Intelligenza Artificiale, il quale di fatto mantiene in una fase di espansione speculativa solo il mercato finanziario statunitense (l'UE si è già ampiamente disaccoppiata), rischia ora di esaurirsi. Cosa accadrebbe se le speranze di un nuovo regime di accumulazione, di nuovi mercati e di nuovi settori generatori di posti di lavoro all'improvviso crollassero, come è avvenuto ad esempio durante la deflazione della bolla delle dot-com all'inizio del millennio? Così, in quello che è uno dei pilastri più importanti dell'economia statunitense - la quale può mantenere la sua posizione eccezionale solo grazie al dollaro statunitense - ora si sono aperte delle notevoli crepe, e questo a seguito di un massacro dei prezzi che a febbraio è già equivalso a circa mille miliardi di dollari [*5]. DeepSeek non solo sta indebolendo il boom del mercato finanziario statunitense, ma questo strumento di intelligenza artificiale rappresenta anche una sfida geopolitico-militare al predominio di Washington, il quale ora può essere mantenuto solo grazie alla potenza della macchina militare statunitense. Ecco perché la Casa Bianca – a parte le banalità di Trump sull’effetto di promozione dell’innovazione della concorrenza – si è immediatamente mossa per ridurre al minimo la portata dell’app, e vietarne semplicemente l’uso nelle agenzie governative. Inoltre, la tempistica del rilascio di DeepSeek sembra avere umiliato l'amministrazione Trump e i suoi tecno-oligarchi, che solo pochi giorni prima avevano annunciato Stargate, un programma di investimenti in Intelligenza Artificiale da 500 miliardi di dollari, che ora sembra essere invece diventato semplicemente ridicolo [*6]. Il segnale inviato dal capitalismo di Stato cinese è chiaro: l'efficienza cinese batte l'approccio americano, che si basa sulla forza bruta americano. Inoltre, la Cina ha dimostrato l'inefficacia delle sanzioni americane sui prodotti ad alta tecnologia; sanzioni che avevano lo scopo di impedire lo sviluppo di un'Intelligenza Artificiale cinese che fosse competitiva sullo sfondo della lotta per l'egemonia tra Washington e Pechino, e questo proprio a causa del potenziale spaventoso che hanno le applicazioni militari dei sistemi di Intelligenza Artificiale. Per contro, DeepSeek sostiene di aver fatto di necessità virtù, con tutta una serie di innovazioni nelle fasi di addestramento dell'IA, le quali hanno portato alla possibilità di limitare l'uso dei chip Nvidia solo per 2048 vecchi modelli H800 (DeepSeek non ha confermato la presunta distillazione di conoscenze che ha scandalizzato OpenAI) [*7]. Tuttavia, sembra che ora siano proprio questi vantaggi in termini di costi, per la concorrenza cinese, che vengano messi in discussione da uno studio del think tank informatico SemiAnalysis [*8]. Si dice che il fondo speculativo cinese High-Flyer, che ha finanziato DeepSeek, disponga di una computer farm con circa 60.000 schede Nvidia, e che i costi per il personale altamente qualificato, e lo sviluppo di metodi di formazione innovativi, non siano stati inclusi nel calcolo dei costi sostenuti dai produttori di DeepSeek, ragion per cui le spese reali del fondo speculativo High-Flyer, nella "Repubblica Popolare", ammonterebbero a un miliardo di dollari. Sebbene gran parte di questa contabilità occidentale dei costi corrisponda alla realtà, la sua logica implicita è errata. DeepSeek è open source, i suoi costi di sviluppo sono irrilevanti ai fini di un utilizzo futuro, poiché le innovazioni di processo che hanno portato al suo sviluppo non rimangono occulte, diventano di dominio pubblico e inevitabilmente abbassano il prezzo dei servizi basati sull'intelligenza artificiale che l'industria informatica americana avrebbero voluto monopolizzare. La torta dell'Intelligenza Artificiale si sta squagliando. E tutte queste innovazioni sono reali; non sono solamente delle copie a basso costo, come ha riconosciuto il MIT Technology Review [*9]. Ora, la concorrenza statunitense sta lavorando duramente per riuscire a copiare queste innovazioni che sono state favorite dalle sanzioni di Washington. I nuovi metodi di compressione dei dati, come Multi-head Latent Attention, hanno consentito di ridurre il consumo di memoria, e di minimizzare quei colli di bottiglia derivanti da una larghezza di banda di memoria insufficiente [*10].
Un altro passo fondamentale nell'innovazione compiuta da DeepSeek, riguarda l'automazione estesa della fase di formazione che ora si svolge in più fasi. Secondo il Financial Times (FT) [*11] la “grande innovazione” di DeepSeek riguarda il ridurre al minimo l’impiego di manodopera umana nella“etichettatura” corretta dei dati. Questa tecnica, utilizzata nella fase finale della formazione, nota nel settore col nome di «apprendimento rinforzato dal feedback umano» (RLHF), è costosa e vuole molto tempo, dal momento che richiede un «piccolo esercito di etichettatori di dati» [*12]. Lavoratori giornalieri dell'era dell'intelligenza artificiale, i quali per lo più ricevono una paga oraria inferiore a due dollari USA, e che vengono reclutati principalmente in regioni periferiche come l'America Latina o l'Africa, i quali trascorrono la loro giornata lavorativa etichettando ripetutamente dei dati digitali per l'intelligenza artificiale che somigliano un po' a quei "captcha" da mettere sui semafori, sulle biciclette o sui cani che un tempo venivano richiesti al momento di scaricare un file. E questi lavori miserabili e ripetitivi - che oggi occupano centinaia di migliaia di persone, attraverso il cui sfruttamento, nell'ambito della RLHF, l'industria high-tech del XXI secolo sta in un certo senso facendo rivivere il XVIII secolo - diventeranno ben presto obsoleti. Secondo il Financial Times, DeepSeek è stato in grado di automatizzare "l’apprendimento rinforzato” grazie a dei meccanismi di ricompensa digitale che si attivano quando il sistema di Intelligenza Artificiale fornisce risposte corrette. Una volta che questo processo viene ripetuto abbastanza spesso, il modello linguistico inizia a «risolvere spontaneamente i problemi, senza supervisione umana», e facendolo su vasta scala, una volta che è stato superato il punto di svolta. Secondo il quotidiano finanziario, che cita i resoconti dei ricercatori cinesi di Intelligenza Artificiale, si è verificato un «momento di illuminazione», a partire dal quale DeepSeek ha iniziato a valutare nuovamente le domande, adattando a esse il suo tempo di elaborazione. Per poter replicare tutto questo, non c’è più alcun bisogno di lavoratori AI, ma c'è piuttosto bisogno di «un modello molto forte e ben pre-addestrato», oltre a un’ottima infrastruttura in grado di portare avanti «il processo di apprendimento rinforzato, su larga scala». È in questo modo che l'Intelligenza Artificiale sta divorando anche i suoi figli più miserabili. In ogni caso, i salariati della periferia del sistema mondiale tardo-capitalista - che ora rischiano di perdere anche il loro lavoro precario - verranno ben presto seguiti nella loro obsolescenza anche da milioni di dipendenti dei centri. Per quanto l'I.A. riesca a trasformare radicalmente le società dei Centri, come già avvenuto con Internet e nel corso della prima fase della digitalizzazione, ciò comunque non porterà a un boom economico a lungo termine, nel senso che non ci sarà alcun nuovo regime di accumulazione che sia in grado di utilizzare masse di forza lavoro nel processo di produzione del capitale. Piuttosto sarà il contrario, e continuerà la de-sostanzializzazione del capitale e la migrazione del lavoro salariato dalla produzione di beni e dal settore dei servizi. Ecco perché i timori di un crollo della domanda di chip per l'Intelligenza Artificiale sono del tutto infondati; quanto meno Nvidia continuerà a godere di una domanda sana. Ovunque, oggi, ci siano «persone esperte che continuano a premere sempre gli stessi pulsanti, come in una gara», prima o poi a prevalere sarà la pressione della razionalizzazione mediata dal mercato [*13]. La riduzione dei prezzi delle unità di formazione per i grandi modelli linguistici, non faranno altro che accelerare l'adattamento di questa tecnologia nel processo di valorizzazione del capitale, il quale per decenni è riuscito a portare avanti la sua esistenza zombie solo grazie alla produzione di una domanda, sui mercati finanziari mondiali, generata dal credito e dal capitale fittizio. L'ultima eco, negli Stati Uniti, di questa bolla economica globale dell'era neoliberista in declino, è oggi la bolla dell'Intelligenza Artificiale.
- Tomasz Konicz [***] - Pubblicato il 16 febbraio 2025 su Tomasz Konicz. Wertkritik, Krise, Antifa -
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NOTE:
3 https://9to5mac.com/2017/04/26/clippy-microsoft-office-mac/
5 https://www.dqindia.com/news/deepseek-sparks-1-trillion-tech-stock-meltdown-8662575
7 https://www.dw.com/de/deepseek-ki-aktie-b%C3%B6rse-nvidia-v3/a-71434687
8 https://winfuture.de/news,148575.html
9 https://www.technologyreview.com/2025/01/24/1110526/china-deepseek-top-ai-despite-sanctions/
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