lunedì 3 febbraio 2025

La “normalità”… non è naturale !!

 

L'impero della normalità – un manifesto marxista neuro-divergente

In "Empire of Normality", Robert Chapman propone una critica incisiva del capitalismo dal punto di vista della neuro-diversità, elaborando un quadro teorico che integra l'analisi marxista e le politiche dell'inclusione neuro-divergente. Questo libro, pubblicato nel 2023, si posiziona come un contributo essenziale per comprendere come le nozioni di normalità e produttività siano profondamente intrecciate con le logiche del capitalismo avanzato.

La neuro-diversità come lente critica
Chapman usa la neuro-diversità come prisma per reinterpretare sia la storia che le dinamiche contemporanee del capitalismo. Definisce la neuro-diversità come un approccio che sfida l'idea di un cervello "normale", proponendo come le differenze cognitive, lungi dall'essere anomalie, siano parte integrante della diversità umana. L'autore sostiene che il capitalismo non solo ha intensificato le disuguaglianze economiche, ma ha anche creato degli standard sempre più restrittivi relativamente a ciò che viene considerato funzionale, o prezioso, a livello neurologico. Attraverso quello che Chapman chiama "il paradigma della patologia", il capitalismo classifica e medicalizza la divergenza neuro-cognitiva per poi giustificarne così l'esclusione o lo sfruttamento.

Storia della normalità e paradigma della patologia
Uno degli aspetti più affascinanti del libro risiede nel come Chapman ripercorra la genealogia del concetto di normalità, dalle sue origini nel pensiero cartesiano fino al suo consolidamento nell'Ottocento, con figure come Francis Galton, pioniere dell'eugenetica. Secondo Chapman, l'idea di normalità, non è una nozione naturale o universale, bensì un costrutto sociale legato all'ascesa del capitalismo industriale, il quale richiedeva un tipo specifico di lavoratore: omogeneo, efficiente e prevedibile. Chapman sottolinea il fatto che questa concezione della normalità è stata strumentalizzata per poter classificare le persone in base alla loro utilità all'interno del sistema produttivo, perpetuando gerarchie di classe, razza e genere. Questo processo è poi culminato in quello che l'autore chiama "l'Impero della Normalità"; un apparato di potere che include pratiche mediche, scientifiche e burocratiche tutte volte a far rispettare le norme neuro-normative.

Neurodiversità e capitalismo: una relazione conflittuale
Chapman identifica nel capitalismo una contraddizione fondamentale: sebbene questo sistema abbia bisogno della diversità cognitiva per poter innovare e crescere, allo stesso tempo la limita, attraverso rigidi standard di normalità. Ciò crea quello che l'autore chiama «un doppio legame neuro-normativo», nel quale le persone neuro-divergenti vengono contemporaneamente sfruttate, per la loro creatività, ed escluse, per la loro differenza. L'autore collega tale contraddizione all'aumento dei tassi di ansia, di depressione e di tutte le altre forme di alienazione mentale che vediamo nelle società capitalistiche avanzate. Per Chapman, tutte queste condizioni non sono semplicemente il risultato di predisposizioni individuali, ma piuttosto sintomi strutturali di un sistema il quale privilegia la produttività rispetto al benessere umano.

Limiti dell'approccio liberale
Chapman critica anche il quadro liberale, basato sui diritti, che domina l'attivismo neuro-divergente di oggi. Pur riconoscendo i progressi compiuti in termini di rappresentazione e di accessibilità, sostiene però che questi approcci non mettono in discussione le radici strutturali dell'oppressione neuro-divergente. Invece, Chapman sostiene una politica più radicale che situa la lotta per la neuro-diversità all'interno di un più ampio progetto anticapitalista. L'autore è particolarmente critico nei confronti della cooptazione del movimento da parte del capitalismo, che trasforma la diversità neuro-cognitiva in una risorsa sfruttabile. Questo fenomeno, che Chapman chiama "neuro-thatcherismo", illustra come anche i tentativi di resistere al sistema possano essere sussunti all'interno della sua logica.

Una visione marxista neuro-divergente
Al centro del libro, c'è la proposta di un marxismo neuro-divergente, che combina l'analisi materialista di Marx con la critica contemporanea della neuro-diversità. Chapman sostiene che l'oppressione neuro-divergente non può essere compresa al di fuori del contesto del capitalismo e delle sue contraddizioni intrinseche. Propone inoltre che la liberazione neuro-divergente richieda non solo un cambiamento negli atteggiamenti culturali, ma anche una trasformazione sistemica del modo di produzione. "Empire of Normality", è un libro audace e profondamente originale che ci invita a ripensare le fondamenta stesse delle nostre società moderne. Ponendo la neuro-diversità al centro della sua analisi, Chapman non solo offre una forte critica del capitalismo, ma indica anche la strada per una politica veramente inclusiva ed emancipatrice. Questo testo è un must per chiunque sia interessato all'intersezione tra teoria critica, neuro-diversità e giustizia sociale. Il suo approccio interdisciplinare e l'appello a una politica radicale fanno di questo libro un contributo vitale all'immaginazione di un futuro più giusto e diversificato.

- Robert Chapman, "Empire of Normality: Neurodiversity and Capitalism". Pluto Press. 2023 -

fonte: comunismo gotico

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