Un libro di grande importanza che ci permette di comprendere, per la prima volta, quale sia stato il vero ruolo di Ernst Jünger, in quanto ufficiale dei servizi segreti militari durante l'occupazione tedesca di Parigi. Come scrive l'autore: «A partire dal maggio del 1941, Jünger diresse un servizio di intelligence che rappresenta il fulcro dell'apparato repressivo nazista. I suoi legami con l'ufficiale delle SS Werner Best erano di lunga data, ben radicati e duraturi». Già, una prima presentazione di questa importante opera critica sulle responsabilità tedesche e francesi durante l'occupazione, è stata rimossa senza alcuna spiegazione da FaceBook.
Giugno 1940. I tedeschi prendono possesso di Parigi, requisiscono gli alberghi e si impadroniscono delle terrazze. Chi sono questi occupanti che reprimono, rastrellano e deportano? E che si onorano della letteratura, della pittura e del Teatro dell'Opera? Perché si sottrarranno al giudizio della storia? La verità su una grande impostura intellettuale. A ottant'anni dalla Liberazione, la favola sopravvive. La Wehrmacht non faceva il lavoro sporco. Non tutti gli ufficiali erano nazisti. Alcuni erano oppositori passivi. Qualcuno di loro era un amante e un protettore della capitale francese. Tante opinioni preconcette che sono dure a morire. Tante falsità che qui vengono sfatate. Pierre Abou utilizza archivi inediti per svelare il volto nascosto di un mito pseudo-intellettuale. La pesante macchina del comando militare tedesco in Francia viene qui decifrata. Le responsabilità nei crimini da parte di alcuni presunti esteti come Werner Best, Hans Speidel ed Ernst Jünger vengono dimostrate. Viene svelato il loro ruolo nella repressione e nell'organizzazione dei primi rastrellamenti. Un resoconto avvincente. Un'opera iconoclasta. La verità sulla barbarie.
Laureato all'Institut d'études politiques de Paris e all'Università di Parigi I, Pierre Abou ha pubblicato, tra gli altri, "Les bâtisseurs (1773-1815)" e "Les joyaux de la couronne".
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