«Era esattamente quello il loro lavoro: anticipare il processo dello sviluppo rivoluzionario, portarlo artificialmente al punto di crisi, in modo da scatenare una rivoluzione su due piedi, senza che ce ne fossero le condizioni. Per loro, l'unica condizione per la rivoluzione era che fosse adeguatamente preparazione a partire da un loro complotto. Sono gli alchimisti della rivoluzione, e sono caratterizzati esattamente da quello stesso pensiero caotico e da quelle stesse ossessioni ottuse che avevano gli alchimisti di un tempo. Si tuffano in delle invenzioni che dovrebbero compiere dei miracoli rivoluzionari: bombe incendiarie, dispositivi distruttivi dall'effetto magico, rivolte che dovrebbero essere tanto più miracolose e stupefacenti quanto più irrazionale sia la loro base. Occupati in simili intrighi, essi non hanno altro scopo se non quello più immediato di rovesciare il governo esistente, e nutrono il più profondo disprezzo per ogni e qualsiasi più teorico approfondimento che riguardi il proletariato e i suoi interessi di classe.»
- da: Karl Marx, in Review, ‘Les Conspirateurs, par A. Chenu’, Neue Rheinische Zeitung Politisch-ökonomische Revue No. 4 (April, 1850) -
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