Jean-Marie Vincent e le classi viste come esecutrici del capitale, come soggetti automatici
- di Palim Psao -
Da un punto di vista logico, è il valore che porta alla creazione delle classi sociali.
È questo uno degli aspetti del valore in quanto «soggetto automatico» (Marx): è come un qualcosa che entra, per così dire, sotto la pelle degli uomini e delle donne viventi, e rende così loro docili esecutori della sua logica.
Senza la produzione di plusvalore, la produzione di merci non può esistere; e tale produzione di merci, pertanto, non può esistere nemmeno senza la creazione delle categorie funzionali di capitale, e senza il lavoro salariato (laddove tutto questo, tuttavia, non è ancora identico a capitalisti e lavoratori salariati).
Le classi esistono solamente in quanto esecutori della logica delle componenti del capitale, della logica del capitale fisso e del capitale variabile:
«Il capitalista funziona unicamente in quanto personificazione del capitale, come capitale persona, allo stesso modo in cui l'operaio non è altro che lavoro personificato [...]. Il dominio del capitalista sull'operaio è, di conseguenza, il dominio della cosa sull'uomo, il dominio del lavoro morto sul lavoro vivo, il dominio del prodotto sul produttore», un processo questo, «il quale, naturalmente, sotto un altra angolatura ci mostra, da una parte, ad uno dei due poli, il capitalista del tutto asservito al capitale, quanto lo è l'operaio, che si trova al polo opposto» (Marx, "Manoscritti economici: Risultati della produzione diretta").
Jean-Marie Vincent ha visto ben presto nel Marx maturo, il carattere di derivato che hanno le classi , cosa che identifica e rivela chiaramente il riduzionismo sociologico del marxismo tradizionale:
«A partire almeno dai Grundrisse, Marx smette di fare della lotta di classe una chiave di lettura di tutte le società, e non basa più il concetto di "produzione sociale" sulla semplice produzione e riproduzione della vita (bere, mangiare, abitare), ma piuttosto sulla produzione e sulla riproduzione degli individui e delle loro relazioni sociali (cosa che implica ovviamente sia il lato materiale che quello simbolico). Possiamo constatare, inoltre, che Engels [...] tende a sostituire la relazione primaria esistente tra le forme di Capitale e il valore con quelle che sono invece relazioni derivate tra capitalisti e salariati; il che lascia fuori degli aspetti fondamentali dell'analisi marxiana» (Vincent 1997, p. 28).
In questo stesso saggio Vincent sostiene, a proposito del Libro III del Capitale, che: «Da nessuna parte Marx considera le classi come se fossero dei soggetti agenti, o come attori collettivi che intervengono in maniera consapevole nei rapporti sociali» (idem, p. 36).
- Palim Psao - Pubblicato il 15/6/2021 su Facebook -
1 commento:
Il libro di Jean-Marie Vincent, ormai introvabile se non venduto ad alti prezzi (ma su amazon.fr si trova ancora a 19 euro), lo si può scaricare al seguente indirizzo: http://theoriecritique.free.fr/pdf/4emegeneration/V4G-Vincent-Critique_Travail.pdf
Il libro (del 1987, ed. PUF) è rieditato in .pdf con il permesso della figlia (?), Isabelle Vincent (Jean-Marie Vincent è morto nel 2004.
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