giovedì 9 luglio 2020

Postcapitalismo?!?

Che cos'è il Postcapitalismo?
- dalla "Marx Memorial Library" -

Un pugno di libri recenti, unita ad un associato battage mediatico, sta salutando la fine del capitalismo; e non lo fa a partire da una lotta cosciente da parte di quelli che - noi, i "molti" - hanno di più da guadagnare dalla sua fine, bensì gradualmente, a spizzichi e bocconi, e di sua propria iniziativa e spontanea volontà. Alcuni di questi provengono dalla sinistra e sono assai benintenzionati. Ne è esempio recente è "Fully Automated Luxury Communism" ["Comunismo di Lusso Completamente Automatizzato"]; un Manifesto (FALC) di Aaron Bastani, un autoproclamatosi provocatore di sinistra, cofondatore di "Novara Media" e (dopo la pubblicazione del suo libro) personaggio televisivo. Bastani dichiara (e indossa anche una maglietta che lo proclama): «sono davvero un comunista» e difende con risoluta fermezza le idee di Marx ed i principi del comunismo. Simultaneamente e contestualmente, argomenta a proposito di una transizione verso una società «post-capitalista», la quale viene vista come se fosse una società guidata - e non solo meramente mediata - da una tecnologia che, qualora venisse abbracciata, potrebbe sostituire la scarsità (e la produzione finalizzata al profitto) con la sovrabbondanza. L'energia solare senza limiti, sostituirà i combustibili fossili; dei missili a buon mercato, costruiti per mezzo delle stampanti 3D, forniranno abbondanti risorse minerarie provenienti dagli asteroidi; a fare tutto il lavoro duro, pericolo e di routine, saranno degli automi intelligenti; la produzione di cibo sintetico eliminerà l'inquinamento causato dall'agricoltura industriale; l'ingegneria genetica eliminerà malattie ed infermità.
Come viene detto nell'attuale numero di "Theory and Struggle", il giornale della Marx Memorial Library , a prescindere dalla sua tecno-miopia, piuttosto senza fiato, il principale difetto del FALC consiste nel fatto che la classe operaia «in questa narrazione, compare solo come una classe in via di estinzione che viene cancellata dalla storia, e non è la prima volta.» Il Morning Star ha dichiarato che il FALC sarebbe «Hipster Marxism for millennials — without the Marx.»
Il FALC è stato preceduto da un altro testo che segue delle linee assai simili: "Inventare il futuro; postcapitalismo e un mondo senza lavoro", (ITF), di Nick Srnicek e Alex Williams. ITF si pone come una «critica della sinistra attuale» e pone la domanda «perché non stiamo vincendo?» Uno dei problemi, sostengono, è quello della «politica popolare» - «la feticizzazione degli spazi locali, delle azioni immediate, dei gesti effimeri, e dei particolarismi di ogni tipo», caratterizzati da movimenti contro la guerra e contro la globalizzazione, come Occupy ed Extinction Rebellion. Sono tutti dei «bunker» - dicono - per resistere alle violazioni messe in atto dal neoliberismo globale, ma «incapaci di articolare o di costruire un nuovo mondo.» Ciò di cui c'è bisogno, è «una visione alternativa» (vale a dire, il loro libro) per poter realizzare i «potenziali utopici intrinsechi alla tecnologia del 21° secolo.»
Altrettanto influente è stato anche "Postcapitalismo. Una guida al nostro futuro", di Paul Mason, ed il suo più recente "Il futuro migliore. In difesa dell'essere umano". Prima, editore culturale e digitale, e poi editore economico di "Channel 4 News", Mason è stato uno dei primi ad essere autorizzato a scrivere su un blog, e da allora è diventato forse il più importante commentatore "serio" dell'Intelligenza Artificiale, un personaggio mediatico ed un nome familiare. Pur riconoscendo il fatto che la tecnologia dell'informazione «cambia ogni cosa,» Mason fraintende Marx al fine di sostenere che lo sfruttamento è diventato obsoleto.
Una cosa comune a tutti questi - e a molti commenti che si possono trovare sui media - è che la tecnologia venga presentata come se fosse autonoma, ed essenzialmente neutrale. Le sue origini sociali, in particolar modo in relazione alla proprietà ed al controllo, vengono ignorate. Lo sfruttamento si intrufola nel discorso, ma lo fa soprattutto in qualità di relitto storico, e non come una contraddizione fondamentale da affrontare. Marx viene spesso invocato; in particolare riguardo al dinamismo del capitalismo, quando esso diventa il proprio becchino. In queste interpretazioni, e non attraverso l'agire della lotta di classe. La classe viene vista come qualcosa che - insieme al capitalismo - diverrà semplicemente irrilevante.
Srnicek e Williams dichiarano: «Dobbiamo scegliere se glorificare il lavoro e la classe operaia oppure abolirli entrambi.» Mason conclude che «Senza accorgercene, stiamo entrando nell'era postcapitalista. Al centro degli ulteriori cambiamenti che ci saranno, troviamo la tecnologia dell'informazione, i nuovi modi di lavorare e la sharing economy. Le vecchie abitudini ci metteranno un bel po' prima di sparire, ma ora è il tempo di essere utopici.» L'argomento non è particolarmente originale. Alvin Toffler era un redattore associato della rivista Fortune. Nel suo libro "Lo Shock del Futuro" (1970), sosteneva che la società industriale veniva rapidamente sostituita, a causa di un «sovraccarico di informazioni» che causa disorientamento individuale e sociale. Divenne un best-seller mondiale, vendendo oltre sei milioni di copie. Poi, venne seguito da "La Terza Ondata" (1980, scritto insieme alla moglie, Heidi) in cui il tema venne ampliato, includendo progressi tecnologici come la clonazione, i personal computer, internet, la tv via cavo e la comunicazione mobile. Parallelamente a tutto questo, Daniel Bell, con il suo libro del 1974, "The coming of post-industrial society", forniva il concetto di rispettabilità post-industrialista, dove sosteneva che un trasferimento (nell'occupazione e nella creazione di ricchezza) dalla produzione ai servizi era una caratteristica centrale del capitalismo, che sostituiva il vecchio capitalismo industriale e portava ad una nuova stratificazione sociale basata sull'accesso all'informazione. Bell era un sociologo serio, ma non era marxista. Il suo precedente libro, "The end of ideology" (1960, con il sottotitolo "On the exhaustion of political ideas in the '50s") affermava che le ideologie umanistiche derivate dal 19° secolo e dai primi anni del 20° (incluso il marxismo) erano diventate irrilevanti, e che il futuro sarebbe stato determinato da una serie di adeguamenti economici frammentari che avrebbero portato a nuovi imperativi tecnologici e sociologici.Questi primi lavori, sono stati seguiti da una miriade di testi. Per esempio, l'importante libro "Post-Capitalist Society" (1993), del consulente di gestione Peter Drucker, sosteneva che, anziché il capitale produttivo, il lavoro o la terra, fosse la conoscenza la nuova base della ricchezza. Le classi di una società pienamente post-capitalista - diceva - si sarebbero articolate in lavoratori della conoscenza e lavoratori dei servizi, a fronte dei capitalisti e dei proletari di una società capitalistica. Drucker aveva stimato che la trasformazione in post-capitalismo si sarebbe compiuta entro il 2020.
Ma la realtà è che sotto il capitalismo la Information Technology (IT) ha creato dei nuovi modi per estrarre profitto, nuove aree di controllo, consolidando lo sfruttamento nella nostra vita quotidiana. Come ha affermato una delle precedenti analisi, la finanziarizzazione - il dominio globale del capitale finanziario - ha conferito un nuovo significato al concetto marxiano di «capitale fittizio» che, in quanto denaro esso stesso (sotto forma di credito e di debito), è diventato la merce più scambiata al mondo, generando profitto che si è sempre più separato dalla fabbricazione di merci fisiche. La pandemia di Covid-19 ha di certo enfatizzato quella che è l'importanza dei lavoratori dei «servizi» - addetti al servizio sanitario nazionale, badanti, insegnanti, magazzinieri, addetti alle consegne e lavoratori nei supermercati, addetti alle pulizie ... E molti di quelli che ora «lavorano da casa», in effetti stanno lavorando in quella che Drucker avrebbe chiamato l'«economia della conoscenza». Ma la produzione dei beni fisici - dal cibo ai congelatori - è più importante che mai, e la maggior parte di essa è tutt'altro che automatizzata. Ciò che è cambiato è che per la Gran Bretagna deindustrializzata, gran parte di questo viene prodotto in altri paesi e dipende, come avviene per molte cose che vengono prodotte a casa, dal lavoro a basso reddito, che sia precario o migrante. Lo testimoniano le spaventose condizioni in cui si producono iPhone nelle fabbriche di Foxconn, quello che è il più grande produttore di elettronica in Asia, Brasile e Messico. Oppure lo testimonia il recente appello per ottenere 70.000 volontari per raccogliere la frutta e la verdura della Gran Bretagna, che altrimenti ben presto finirà per marcire nei campi.
Nella prima metà degli anni '70, era di moda che i critici del capitalismo speculassero su che cosa lo avrebbe potuto sostituire. In questo erano coinvolti anche quelli che Marx ed Engels avrebbero definito socialisti «utopici»; compresi coloro che vedevano la transizione realizzabile attraverso degli appelli al «buon senso comune», ed altri che vedevano l'«economia mista» del dopoguerra come una forma di stadio intermedio che avrebbe potuto gradualmente trasformarsi in qualcosa di meno sfruttante. Oggi, con il collasso di questo sogno illusorio, la domanda chiave non è «che cosa», bensì «come». Ragion per cui la risposta alla domanda «Che cos'è il post-capitalismo?» - una frase vuota che viene usata da persone che credono, o che vogliono farci credere che, in qualche modo, la società abbia già trasceso il suo stadio «capitalistico», o che, inevitabilmente, lo farà presto, senza che ci sia un'azione cosciente, senza lotta. Il clamore e la campagna pubblicitaria a favore dell'alta tecnologia è inabilitante, e serve gli interessi del capitale finanziario globalizzato, anziché evidenziare il contrasto tra ciò che è e ciò che potrebbe essere se la tecnologia venisse usata per il beneficio di molti, piuttosto che di pochi, e sostiene invece che sarà «automaticamente» un beneficio per tutti, e considera irrilevanti le lotte esistenti. Al capitalismo - lo sfruttamento di molti da parte di pochi - può essere posta fine ma la cosa non accadrà di per sé..

Pubblicato su Morning Star nel luglio 2020

fonte: Morning Star

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