Continuando a pensare alle ripercussioni che ha l'opera di Beckett sulle idee di Foucault, per quel che concerne l'autorialità ( e più in generale sui «principi etici fondamentali della scrittura contemporanea»; come scrive Foucault nella conferenza sull'autore) e l'uso che Foucault fa della "presenza" di Beckett per mezzo delle virgolette, vale la pena ricordare l'esempio di Coetzee (il quale deriva gran parte della sua poetica da Beckett: la tesi di dottorato di Coetzee, del 1969, è stata una «computer-aided stylistic analysis of Samuel Beckett's English prose»).
"Foe", il romanzo pubblicato da Coetzee nel 1986, comincia con il segno grafico delle virgolette: un'apertura alle parole dell'altro e, allo stesso tempo, un segno dell'assorbimento dell'altro da parte di chi scrive. A partire da queste virgolette, è difficile sapere chi è che sta parlando; ed è ancora più difficile determinare chi sia ad aprire le virgolette, chi è che chiama l'altro (che poi, nel caso di "Foe", si tratta di "un'altra", Susan Barton, donna, inglese). L'inserimento, di Susan, nella narrazione, attraverso l'uso delle virgolette, fa scattare almeno altre due direzioni del discorso: qualcuno che la cita e qualcuno che riceve le sue parole (si tratta di due scene lontane nel tempo che si sovrappongono per mezzo dell'utilizzo delle virgolette: il momento in cui le parole vengono trascritte ed il momento in cui lei rivolge le sue parole a qualcun altro). Solamente assai dopo, nel romanzo di Coetzee, viene rivelato parte di questo indirizzamento: Susan sta parlando con Daniel Foe, con quello che poi sarà il futuro Daniel Defoe, l'autore di Robinson Crusoe. Susan cerca di convincere Daniel a scrivere la sua storia del naufragio. E la seconda parte del romanzo è tutta dedicata a questo contatto; fino a quando il contatto non viene interrotto, facendo scomparire lo scrittore, e così facendo costringe Susan a dover continuare il proprio racconto in forma ristretta, attraverso un diario, sebbene il destinatario rimanga l'autore (le virgolette non compaiono più, e l'effetto sortito da questa parte finale esce potenziato proprio dall'uso delle virgolette in apertura del romanzo).
fonte: Um túnel no fim da luz
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