domenica 19 aprile 2020

Sempre meno!

I robot assumono il controllo, mentre la pandemia accelera l'automazione
- di Michael Corkery e David Gelles -

Il diffuso timore di perdere il lavoro a causa delle macchine potrebbe sparire nella misura in cui le persone si focalizzano sui vantaggi di ridurre al minimo i contatti umani.
L'industria del riciclaggio si trovava già in difficoltà prima della pandemia. Ora un numero crescente di città sta sospendendo i servizi di riciclaggio, in parte per timore che i lavoratori possano contrarre l'un l'altro il coronavirus mentre smistano bottiglie d'acqua usate, e selezionano contenitori e scatolette di cibo. C'è una soluzione: lasciare che il lavoro venga fatto dai robot.
Da quando, nello scorso mese il coronavirus ha cominciato a diffondersi negli Stati Uniti, l'AMP Robotics ha visto un "significativo" aumento in quelli che sono gli ordinativi per i suoi robot che per setacciare il materiale riciclato tra la spazzatura, fanno uso dell'Intelligenza Artificiale. «Alcune aziende che prima cercavano di procurarsi un paio di robot, ora stanno dicendo che gliene servono molti di più», ha detto l'amministratore di una società del Colorado, Matanya Horowitz. «Tutto si muove in maniera abbastanza veloce». Prima della pandemia, l'automazione stava sostituendo gradualmente il lavoro umano in tutta una serie di lavori, dai call center ai magazzini ed ai negozi di alimentari, nella misura in cui le aziende cercavano di ridurre i costi della manodopera e migliorare i profitti. Ma gli esperti di lavoro e di robotica sostengono che le direttive di distanziamento sociale, che probabilmente continueranno in qualche forma anche dopo che la crisi si sarà placata, potrebbero spingere molte più industrie ad accelerare il loro utilizzo dell'automazione. E le preoccupazioni, covate da tempo, circa la perdita di posti di lavoro, o il diffuso disagio legato al fatto di avere delle macchine che controllano aspetti vitali della vita quotidiana potrebbero scomparire man mano che la società vede i benefici derivanti dalla ristrutturazione dei posti di lavoro a partire dal fatto che riducono al minimo gli stretti contatti umani.
«Prima della pandemia, la gente potrebbe aver pensato che stavamo automatizzando troppo», ha detto Richard Park, un professore della Clemsom University che studia i fattori psicologici legati all'automazione. «Ma questo evento spingerà le persone a pensare a cosa dovrebbe essere automatizzato». L'industria alimentare si sta orientando maggiormente verso un automazione, in modo da liberare i dipendenti per far fronte all'impennata della domanda occorsa durante la pandemia.
La Brain Corp, un'azienda di San Diego che produce software per la pulizia automatica dei pavimenti, ha dichiarato che rispetto a due mesi fa i rivenditori stanno usando il 13% in più di detergenti. I «robot per la pulizia autonoma dei pavimenti» stanno facendo all'incirca 8.000 ore di lavoro al giorno «che, diversamente, avrebbe dovuto essere svolto da un lavoratore indispensabile», ha detto l'azienda.
Nei supermercati come il Giant Eagle, i robot stanno liberando i dipendenti che in precedenza passavano il tempo a fare l'inventario, per poi concentrarsi sulla disinfezione e la sanificazione delle strutture, e sulle consegne, per poter mantenere gli scaffali pieni. I rivenditori insistono sul fatto che i robot stanno facendo aumentare il lavoro dei dipendenti, e non li stanno sostituendo. Ma a causa del panico per il flusso degli acquisti e il calo delle vendite, nella recessione che si prevede seguirà, le aziende che hanno riassegnato i lavoratori durante la crisi potrebbero non averne più bisogno. Anche il ruolo di chi sta alla cassa sta cambiando. Per anni, i rivenditori hanno creato dei punti per la vendita automatica. Ma queste macchine richiedono spesso l'intervento di operatori per aiutare gli acquirenti a navigare in una tecnologia spesso capricciosa e frustante.
La pandemia sta spingendo alcuni negozi ad adottare opzioni "contactless" ancora più aggressive. Dai banchi delle aziende agricole ai macellai, i commercianti chiedono ai clienti, dove possibile, di usare servizi di pagamento elettronico, come PayPal o Venmo. In Europa, le autorità di regolamentazione bancaria, la scorsa settimana hanno incrementato la quantità di denaro che i clienti possono pagare attraverso i loro strumenti di pagamento elettronico, riducendo allo stesso tempo quelli che sono alcuni requisiti di identificazione.
Mentre alcuni negozi completamente automatizzati, come Amazon Go, alcuni mesi fa potevano sembrare una curiosità tecnologica, è probabile che ora diventino un'opzione praticabile per molti venditori. «Nessuno, finora, avrebbe probabilmente pensato che il lavoro di un cassiere fosse pericoloso», ha detto Mr. Pak. Mark Muro, un socio fondatore della Brookings Institution, che studia i mercati del lavoro, ha detto che per le aziende con problemi di contanti, la pressione a sostituire gli esseri umani con le macchine diventa sempre più intensa. «Via via che le entrate delle aziende diminuisco, le persone diventano sempre più costose», ha detto.
Una nuova ondata di automazione potrebbe significare che anche quando le imprese ricominceranno ad assumere, lo faranno comunque in numero minore. «Questa potrebbe essere una di quelle situazioni in cui l'automazione le riassunzioni in maniera sostanziale», ha detto Muro. «Quando arriverà il recupero, potreste vedere meno lavoratori». Vengono automatizzate anche alcune di quelle che sono le "conversazioni". Con la chiusura degli uffici, molti dipendenti vengono tenuti lontani. PayPal si è rivolta alle Chat bot, utilizzandole nelle ultime settimane fino ad un record del 65% , per quel che riguarda le richieste dei clienti attraverso la messagistica. Inoltre, la stessa PayPal sta utilizzando i servizi di traduzione automatica per fare in modo che i suoi agenti di lingua inglese possano aiutare i clienti che l'inglese non lo parlano. «Le risorse che siamo in grado di utilizzare attraverso l'Intelligenza Artificiale, ci stanno permettendo di essere più flessibili con il nostro personale, e dare così priorità alla loro sicurezza ed al loro benessere», ha dichiarato PayPal.
In un blog, YouTube ha detto che, con meno persone nei suoi uffici in tutto il mondo, le macchine stanno attuando la moderazione dei contenuti. «Cominceremo, temporaneamente, ad affidarci di più alla tecnologia per poter aiutare alcuni lavori che vengono normalmente svolti dai redattori», ha dichiarato la compagnia. «Ciò significa che i sistemi automatizzati cominceranno a rimuovere alcuni contenuti senza che ci sia la supervisione umana».
Il riciclaggio è un settore dell'industria che può essere modificato in maniera permanente dalla pandemia. Alcuni lavoratori, che guadagnano solamente 10 dollari l'ora, si sono preoccupati di andare a lavorare durante la crisi, ed alcune città si sono date da fare per trovare un adeguato equipaggiamento protettivo per tutti i loro dipendenti. Le autorità sanitarie federali hanno assicurato loro che i rischi di contagio dai rifiuti domestici è basso. Ma i lavoratori degli impianti di riciclaggio assai spesso lavorano gomito a gomito con quello che poi è lo smistamento del materiale, rendendo assai difficile il distanziamento sociale. Alla AMP Robotics, dirigenti come Mr. Horowitz sostengono che i loro robot consentiranno i impianti di riciclaggio in cui attuare il distanziamento sociale tra i dipendenti che lavorano ai nastri trasportatori che setacciano la platica usata e la carta. Un altro dei vantaggi dei robot: «Loro non possono prendere il virus», ha detto Horowitz.

Michael Corkery e David Gelles - Pubblicato il 10 aprile 2020 sul New York Times -

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