Ci continuo a pensare.
Sarebbe stato come se... alla fine degli anni '60, avessimo deciso di aprire una sorta di campagna sulla memoria della ... prima guerra mondiale (ché, come è stato fatto da notare da qualcuno, l'intervallo di tempo che separava il '68 dalla fine della prima guerra mondiale corrisponde a quello che oggi ci separa dalla strage di Piazza Fontana).
Chessòio, magari appoggiandoci e facendo leva su un film del 1970, come "Uomini Contro", di Francesco Rosi con Gian Maria Volonté, ispiratosi ad "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu, saremmo riusciti a coinvolgere "le masse" in una rilettura di quella guerra ormai lontana, spingendo i giovani di allora a venire ad ascoltare i "vecchi" di quei tempi che sarebbero venuti a raccontare cosa succedeva nelle trincee, e cose del genere.
Sicuramente, all'iniziativa, però, non avrebbero certo partecipato schiere di "ragazzi del '99" desiderosi di rinverdire il tepore dei loro vent'anni, riempendo le sale in cui si sarebbero svolte le diverse iniziative.
Ecco, questo è stato lo spirito che ha accompagnato ( e che con ogni probabilità accompagnerà la mia quasi certa partecipazione alle imminenti future iniziative) l'aver partecipato, standomene da una parte, alla prima di queste iniziative che ha avuto luogo a Firenze in un ex carcere. E mentre lo facevo - annoiandomi nel sentirmi ripetere delle cose che conosco benissimo, e ripetendomi che in fondo è un'occasione come l'altra per rivedere qualche vecchio amico - mi continuavo a chiedere se, per attrarre l'attenzione di chi non c'era allora e non c'è venuto ora, non sia il caso di trovare un qualche "Barbero" che le cose le sappia raccontare, e possa richiamare gli ascoltatori, come in un buon concerto rock!
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
domenica 8 dicembre 2019
Uomini contro!
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