«Il Goethe che, con singolare coraggio, - come ricorda Thomas Mann - aggiunse la sua firma alla condanna a morte di un’infanticida, sapeva bene quale senso abbiano i sacrifici umani. E in questo senso Thomas Mann aveva ragione nello scrivere di Goethe "quale esponente dell’età borghese". Il Faust non è forse opera di un poeta faustiano? Nell’istante in cui gli contrapponiamo gli anti-faustiani Demoni o Fratelli Karamazov, ci accorgiamo che la nozione di "grandezza" ci si sforma nelle mani tanto da renderci incapaci di porgerla. È davvero un problema di demitologizzazione. Si tratta di trovare scampo dal vicolo chiuso dei grandi sacrificatori o delle grandi vittime: e, per trovar scampo, non bastano i grandi sapienti, giacché la storia ci insegna quanto breve sia il passo dalla gnosi al manicheismo.» ( Furio Jesi - Spartakus - Simbologia della rivolta )
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