18 dicembre 2025 • Avvento dell'Interregno
Chi è Nick Fuentes? L'antisemita che vuole rovesciare l'America di Trump
Il podcaster più popolare negli Stati Uniti sostiene di essere Adolf Hitler.
Dalla morte di Charlie Kirk, il pubblico di Nick Fuentes è raddoppiato. Dichiaratosi antisemita, razzista, sessista, potrebbe segnare un cambiamento radicale duraturo nella politica americana. La sua estrema pericolosità può essere compresa solo se ci prendiamo il tempo di entrare nella mostruosità digitale delle sue parole, che oggi alimentano un potente carisma negli Stati Uniti. Dopo Donald Trump, Nick Fuentes è senza dubbio la personalità più influente della gioventù americana, ed è uno di coloro che segnerà il ciclo politico che si sta aprendo negli Stati Uniti. Dall'elezione di Donald Trump - che Fuentes si è rifiutato di sostenere, in parte a causa della sua vicinanza al primo ministro di Israele - il suo pubblico è sempre più cresciuto. Secondo il New York Times, almeno il 40% dei giovani dirigenti del Partito Repubblicano segue i suoi video in diretta, i quali hanno spesso uno stile ironico e un'eloquenza assolutamente padroneggiata. Curtis Yarvin ha scritto: «Non credo che nessuno possa negare che N[ick] F[uentes] sia un oratore di livello mondiale. Anche Hitler lo era, ovviamente.» Questo accostamento non è affatto insignificante, dal momento che il giovane podcaster politico americano ogni giorno esprime e trasmette a milioni di spettatori una visione essenzialmente antisemita del mondo, nella quale l'antisemitismo funge da chiave interpretativa globale: egli sostiene di spiegare storia, economia, politica e geopolitica a partire da un unico e semplice principio fantasmatico: rispondendo alla complessità e all'opacità del mondo contemporaneo mediante una causalità presumibilmente lineare e totalizzante, Nick Fuentes sviluppa una nuova grande narrazione del complotto, da lui diffusa in modo granulare e non filtrato grazie ai social network e all'impressione di intimità che essi producono sul pubblico. Marshall McLuhan sosteneva che il vantaggio competitivo che Adolf Hitler aveva rispetto agli altri politici del suo tempo, risiedeva nella sua padronanza di quello che allora è stato il primo mezzo di massa, la radio: «Hitler, era un uomo completamente rivolto alla radio, ed era un uomo tribale.» Egli comprende perfettamente il mezzo - che una società e una generazione sempre più affezionate ai contenuti video virali ricerca - e intende pertanto trasformare la sua piattaforma in una leva per cambiare gli Stati Uniti in una potenza razzista e misogina.
Il Credo Estremo di Nick Fuentes
«Gli ebrei governano la società, le donne devono stare zitte e la maggior parte dei neri deve essere incarcerata; e così facendo vivremo in paradiso. È assai semplice.» Questo estratto, improvvisato durante un video dal vivo del 28 marzo 2025, ha contribuito, nonostante il suo radicalismo e l'espressione di antisemitismo sfrenato, di misoginia e razzismo, a rendere Nick Fuentes una delle personalità più popolari su Internet. Imparato a memoria, deriso, riferito e citato, ha mostrato come lo spazio digitale possa rendere questa figura particolarmente estrema un punto di riferimento nel dibattito politico. Nato nel 1998 a Chicago, Nick Fuentes è cresciuto a La Grange Park, una comunità prevalentemente bianca nei sobborghi di Chicago. Durante l'iscrizione alla Boston University in relazioni internazionali e scienze politiche, ha interrotto la laurea triennale nel primo anno di studi, dicendo di essere stato molestato a causa del suo sostegno a Trump. In seguito, si è consacrato interamente alla creazione di una piattaforma politica online incentrata su dei monologhi che vengono diffusi in streaming. Con i suoi canali Youtube, Facebook, Twitch, Reddit e altri social media che sono stati disattivati per incitazione all'odio, egli trasmette quotidianamente il suo programma serale "America First", su piattaforme meno note come Podbay e Rumble; una piattaforma di streaming conservatrice, questa, finanziata in parte da Peter Thiel, Vivek Ramaswamy e J. D. Vance. Dopo un periodo di sospensione su Twitter, lo streamer è riuscito a tornare sui social network "X" grazie all'acquisizione che ne è stata fatta da parte di Elon Musk. Fuentes ora conta più di un milione di iscritti sul suo nuovo account X — aperto a maggio 2024 — e ci sono estratti del suo show che vengono ampiamente condivisi dagli utenti della piattaforma. Anche il social network di Donald Trump, "Truth Social", ha autorizzato il suo account. Fuentes sta così diventando sempre più influente tra i nazionalisti americani a favore dell'isolazionismo, e che Trump e il movimento MAGA non sarebbero riusciti a implementare. In più, nel 2020 aveva creato la conferenza annuale "America First Political Action Conference"; e nel gennaio 2021 ha partecipato attivamente all'organizzazione dell'attacco al Campidoglio.
L'America per prima cosa/Cristo è Re
«L'America innanzi tutto / Cristo è Re». Questo slogan, che Nick Fuentes propone sul suo account X particolarmente seguito (più di 1,2 milioni di abbonati), è un esplicito riferimento alla corrente cattolica tradizionalista, ed è associata a una visione integralista della nazione americana. Per Fuentes, è la religione che deve strutturare direttamente la politica. Una simile posizione, lo porta a definirsi come un "Nazionalista cristiano", ostile a qualsiasi separazione tra religione e governo. In una simile logica, Fuentes adotta un discorso esclusivista e conflittuale, arrivando persino a formulare un'alternativa binaria: «O sei con Cristo, o sei con gli ebrei»; una struttura, questa, che esprime tanto il suo esplicito antisemitismo, quanto la sua concezione di cattolicesimo in quanto identità politica totalizzante, incompatibile con il pluralismo religioso o civico.
La cospirazione ebraica
«Hitler è geniale. Hitler aveva ragione. E l'Olocausto non c'è mai stato.» Nick Fuentes professa, ripetutamente ed esplicitamente, delle posizioni antisemite, negando al contempo la realtà storica della Shoah. Egli ha ripetutamente, e a più riprese, lodato Adolf Hitler, arrivando persino a dichiarare, nel suo show America First, il 1° novembre 2025: «Hitler è bellissimo. Hitler aveva ragione. E l'Olocausto non è mai avvenuto.» Queste dichiarazioni, combinano le tre dimensioni centrali di quello che è un antisemitismo radicale contemporaneo : l'elogio del nazismo, il negazionismo, e la legittimazione morale del genocidio, collocando così Fuentes all'interno di una tradizione ideologica che non si accontenta di relativizzare o di deviare la storia, ma che rifiuta frontalmente i fatti stabiliti, facendolo al fine di riabilitare, davanti a un pubblico di milioni di persone, una figura centrale del totalitarismo del XX° secolo. La sfida principale da affrontare, una sfida di grande portata, è quella posta dalla comunità ebraica organizzata negli Stati Uniti: «Nick Fuentes mobilita ossessivamente la teoria del complotto antisemita secondo cui "gli ebrei" — spesso visti come un unico blocco — controllano segretamente lo Stato e l'economia degli Stati Uniti. È esattamente il registro della teoria denominata "Zionist Occupation Government" (ZOG), descritta nella letteratura sull'estremismo come l'idea che il governo sarebbe "occupato"/telecomandato da attori ebrei.»
«Voglio che questo paese abbia dei media cattolici, una Hollywood cattolica, un governo cattolico... e non un governo occupato dagli ebrei.» Alla stregua di personaggi come Curtis Yarvin e come i Neo-reazionari, Fuentes, senza mezzi termini, rifiuta la democrazia, parlando di un «governo occupato dagli ebrei», e utilizzando un classico vocabolario complottista dell'estrema destra antisemita. Al posto della democrazia liberale, egli difende l'idea di una teocrazia cristiana, basata su un'autorità religiosa riconosciuta, e sulla subordinazione della politica al dogma. Definendosi reazionario, Fuentes rivendica un insieme di riferimenti storici e dottrinali che lo collocavano in una posizione di rottura aperta con la modernità politica: afferma il suo sostegno all'autocrazia, a qualsiasi monarchia assoluta di origine cattolica, alla dottrina della guerra giusta, così come alle Crociate e all'Inquisizione, che egli non considera come degli eccessi, ma come legittime espressioni dell'ordine cristiano. In gran parte, in opposizione alla dottrina della Chiesa di Roma - in relazione a ciò che Blandine Chelini-Pont ha definito come "Una nuova crisi dell'americanismo" - questo corpus ideologico radicale, coniuga una visione anti-moderna, antidemocratica e teologico-politica del mondo, in cui la fede cattolica viene eretta a principio esclusivo di legittimità. Storia, violenza religiosa e autorità, vengono reinterpretate come dei modelli da restaurare per poter così riorganizzare la politica della principale potenza mondiale.
Ebrei e biscotti
Nel 2019, durante uno scambio in diretta con gli spettatori del suo show, Fuentes ha utilizzato uno dei classici espedienti retorici della negazione dell'Olocausto. A una domanda formulata come se fosse un "problema matematico" - una macabra metafora che equipara i forni dei crematori a quelli da cucina - ha risposto suggerendo che le cifre sull'Olocausto sarebbero state materialmente impossibili. La domanda usava un linguaggio codificato, ampiamente usato nei circoli negazionisti dell'Olocausto, e particolarmente insostenibile: «Se impiego un'ora per cuocere una teglia di biscotti e Cookie Monster dispone di 15 forni che funzionano 24 ore su 24 per cinque anni, quanto tempo ci vorrà per cuocere 6 milioni di biscotti?». Dichiarando che «il calcolo non reggeva», Fuentes stava assumendo un argomento centrale delle tesi negazioniste: l'idea fallace secondo cui lo sterminio industriale degli ebrei durante l'Olocausto non sarebbe stato tecnicamente fattibile. Questo tipo di argomento, che finge di basarsi su calcoli "tecnici" - fatti qui sotto le spoglie di meme e umorismo - rimane una delle fonti più diffuse della negazione contemporanea dell'Olocausto.
Gli americani moriranno per il bene di Israele. Il punto finale della storia.
«Quale conclusione bisogna trarre da tutto ciò? Israele non è un nostro alleato, ma probabilmente è piuttosto il nostro nemico. Se decidessimo di isolarlo, Israele avrebbe danneggiato il nostro paese, e non saremmo stati in grado di impedirlo. Siamo totalmente infiltrati. Non capisci che non solo non sono nostri alleati, ma che, appena cerchiamo di spezzare i legami o ridurre la loro influenza, essi non esiteranno a farci del male, o addirittura ad assassinare il nostro presidente? Per arrivare fino in fondo, sarebbero pronti a sganciare una bomba nucleare su di noi. Questa è quella che si chiama opzione Samson. Essi non sono nostri amici, e non dovrebbero avere alcuna influenza nel nostro paese. Trattandosi di ebrei, semplicemente essi non possono essere affidabili ai massimi livelli di potere, poiché sarebbero leali a un altro regime, sia esso Israele o la comunità ebraica mondiale nel suo complesso. Ovviamente, nessuno vuole parlarne [spiegando i problemi degli Stati Uniti tramite una cospirazione ebraica]. La gente preferisce evocare i neoconservatori, lo stato profondo, la CIA, le ONG, il Dipartimento di Stato, USAID, la Chiesa cattolica, Gladio e tutte quelle altre sciocchezze, solo per evitare ciò che è evidente. Il problema è assai più semplice: è la politica estera di Israele. Degli americani moriranno per Israele, e tutto perché gli ebrei esercitano un potere immenso sull'America. Siamo uno stato vassallo. Non abbiamo sovranità, né indipendenza.»
Così dicendo, Nick Fuentes non critica tanto la politica estera di Israele e la sua vicinanza alla nuova amministrazione statunitense, quanto piuttosto egli essenzializza "gli ebrei" vedendoli come un gruppo omogeneo, intrinsecamente sleale, cospiratorio e pericoloso. L'affermazione secondo cui «gli ebrei non possono essere affidabili ai massimi livelli di potere» riecheggia direttamente lo stereotipo della doppia fedeltà, ampiamente documentato dagli storici dell'antisemitismo - da Hannah Arendt a Pierre-André Taguieff - i quali ne fanno un pilastro dell'antisemitismo moderno: gli ebrei sono incapaci di lealtà nazionale perché obbediscono a un'entità esterna, reale o immaginata ("Israele", "la comunità ebraica mondiale"). A questo si aggiunge una logica totale del complotto, analizzata in particolare da Michael Barkun e Norman Cohn, in cui un gruppo nascosto, da sé solo, spiegherebbe la perdita di sovranità, le decisioni dello Stato e persino la morte dei cittadini. I riferimenti alle teorie del complotto sull'assassinio di JFK, o sull'"opzione Samson", rafforzano questa matrice antisemita, dandole un'apparenza di profondità storica e strategica. La teoria secondo cui Israele o i "sionisti" fecero assassinare Kennedy, è ampiamente studiata come variante contemporanea dei miti del potere ebraico occulto. Ricicla l'idea secondo cui gli ebrei sarebbero in grado di eliminare un presidente americano, se questi minacciasse i loro interessi. Analogamente, l'"opzione Samson", un concetto dibattuto nella letteratura strategica come ipotesi di deterrenza nucleare di ultima istanza, viene qui dirottata come prova del desiderio ebraico di distruzione illimitata fino a includervi la nuclearizzazione degli Stati Uniti. In entrambi i casi, Fuentes utilizza strumenti narrativi tipici delle teorie del complotto antisemite, le quali gli consentono di costruire un quadro semplice per comprendere la complessità della geopolitica trumpista.
Gli ebrei di sinistra attaccano i bianchi, gli ebrei di destra attaccano i neri.
Ma l'unico gruppo che sfugge completamente a ogni critica e responsabilità, sono gli ebrei stessi . Se parli della loro organizzazione, del loro comportamento, vieni licenziato, perdi il lavoro. È di questo che parlava Ye. Nick Fuentes denuncia il cosiddetto «fallimento della politica di Trump di riuscire a riportare un clima senza che ci sia la cancel culture, e in cui tutti possano esprimersi come vogliono, anche se ciò significa essere crudeli o offensivi». Secondo lui, a essere protetti in questo modo sono solo ebrei e Israele. L'odio verso Israele, è un punto di tensione tra Fuentes e il Partito Repubblicano, che egli accusa di mettere a tacere i critici dello stato ebraico. Il rapper Ye, o Kanye West, aveva dichiarato il 1° dicembre 2022 di essere un "fan di Hitler". L'8 maggio 2025, questo cantante estremamente popolare, seguito da una grande comunità di persone, ha pubblicato un nuovo singolo chiamato "Heil Hitler", e che Nick Fuentes ha previsto sarebbe stato il "successo dell'estate"
I Groypers: lo straripamento a destra di Donald Trump: «Arriverà una crisi»: la tirata complottista del 13 novembre.
«Trump è stato eletto perché incarnava qualcosa di radicale, fuori dagli schemi, diverso, non convenzionale, diretto e politicamente scorretto. È stato eletto perché pensavamo avrebbe sconvolto Washington. Cosa dobbiamo fare e di chi ci fidiamo per ottenere un vero cambiamento nella politica americana? Se eleggi Bush, hai una guerra. Se eleggi Obama, hai una guerra. Se eleggi Trump, hai una guerra. Biden, una guerra. Cosa fare? Chi dobbiamo eleggere perché le cose cambino finalmente? La gente si chiede perché Nick Fuentes sia popolare. Perché la gente dice che dovrei candidarmi alla presidenza? Non correrò; in parte perché sono troppo giovane. Ma perché pensi che così tante persone seguano questo show? Perché preferiscono un provocatore a un criminale sessuale. Tollerano un razzista. Tollerano qualcuno che considerano odioso piuttosto che qualcuno che stupra questo paese, lo vende, scende a compromessi con le persone peggiori del mondo per portarci alla guerra. È la cosa più diabolica che si possa immaginare: coprire una rete di traffico sessuale di minori solo perché sei coinvolto tu stesso. E la conseguenza è che Israele deve fornire missili per uccidere milioni di bambini e trascinare il proprio paese in una nuova guerra. Ci sono molti strati di male qui: crimini sessuali, omicidi, complotti, tradimenti e menzogne.»
Nick Fuentes, fa qui un chiaro riferimento all'affare Epstein, ma trasforma un crimine reale in una cospirazione antisemita, attribuendo a una rete ebraica o filo-israeliana l'insabbiamento di crimini sessuali per definire e guidare la politica estera americana. Questa linea narrativa ha davvero indebolito l'amministrazione Trump, associando permanentemente la presidenza alle teorie del complotto e dando l'impressione che Donald Trump stesse perdendo il controllo della narrazione. «La gente è profondamente disgustata e furiosa. Pensi che sia arrabbiata? Niente affatto. Provo quasi un senso di sollievo. Ma la gente di questo paese è fuori di sé. Quanto tempo pensi che tollereranno più a lungo e quanti nuovi orrori? Quante cose nuove accetteranno? Quante altre sparatorie nelle scuole, quanti strani tentativi di assassinio, quante reti di traffico sessuale, quante guerre? Quanti altri Charlie Kirk moriranno?»
Alla morte di Charlie Kirk Il 10 settembre, l'udienza di Fuentes ha raggiunto il suo apice : secondo le ricerche su Google per il suo nome dal 7 al 13 settembre hanno raddoppiato — così come il suo pubblico su Rumble. Nick Fuentes era critico nei confronti di Charlie Kirk — che non considerava abbastanza radicale in materia di immigrazione e comunità LGBT, e non sufficientemente contrario a Israele. Le voci secondo cui un membro della comunità di Fuentes, un Groyper, fosse coinvolto nell'omicidio di Kirk hanno contribuito a mettere il suo nome al centro del dibattito pubblico e ad amplificare ulteriormente la sua visibilità. «Succedono cose strane. Quanto pensi che la gente sopporterà questo prima di essere pronta a votare per qualcosa di veramente radicale? Per qualcosa di destabilizzante? Perché è lì che tutto converge. Vogliamo un fottuto paese. Non vogliamo essere invasi da dieci milioni di immigrati illegali in quattro anni. Non vogliamo andare in guerra con l'Iran a causa di armi nucleari false. Non vogliamo un governo che sembri colludere con le reti di traffico sessuale di minori. È troppo chiedere? Queste richieste sono irragionevoli? Sono un nazista solo perché lo dico? Sul serio: dieci milioni di immigrati illegali in quattro anni, o una guerra con l'Iran per armi nucleari che nemmeno esistono — è uno scherzo? I fascicoli Epstein sono sepolti. E Trump doveva essere quello che avrebbe posto fine a tutto questo? Trump è come se Bill Clinton e George Bush fossero diventati alleati. Abbiamo eletto Trump per rifiutare l'eredità di tutti questi presidenti. Eppure, li incarna tutti insieme. È un guerrafondaio come Bush. È un criminale sessuale come Bill Clinton. È demente come Joe Biden. Lo abbiamo eletto per rompere con queste figure, ma lui è la loro sintesi. E non siamo nemmeno in grado di espellere gli immigrati clandestini. Invece, espelliamo i cosiddetti antisemiti. L'America è un gigante addormentato. Ecco perché vogliamo risvegliare il paese. Il paese è furioso. C'è rabbia e un'energia potenziale immensa. Arriverà una crisi. Potrebbe trattarsi di un evento di vittime, di un collasso economico o di una terza guerra mondiale — sia nello Stretto di Taiwan, in Iran o altrove. La guerra si avvicina. Tutte queste dinamiche convergono verso di noi; alla fine esploderebbero e il gigante addormentato si risveglierà. L'America si sveglierà. Spero solo che per allora avremo un tiranno benevolo. Chiunque sia — da sinistra o da destra — spero che sarà benevolo, perché in un certo senso è l'ultima carta che ci resta da giocare. E se tutto esplodesse e un signore della guerra autoritario prendesse il potere? Raggiungeremmo così un livello di caos e disfunzione paragonabile alla Rivoluzione francese o agli ultimi mesi della Russia zarista. È chiaramente qui che stiamo andando. Non lo dico perché vorrei che accadesse. Non lo dico perché penso che sarebbe una cosa positiva. Al contrario, penso che sarebbe orribile, e che si possa ancora evitare. Trump era un'opportunità per fermare questa dinamica, e non è successo nulla. Quindi lo dico con grande tristezza e diffidenza. Ma ho la sensazione che stiamo andando verso una situazione del genere. Te l'ho sempre detto.»
In questa tirata diventata virale, Nick Fuentes ha espresso la sua delusione per il secondo mandato di Trump e per la sua mancanza di radicalismo, in particolare per la sua visione antisemita e nazionalista cristiana. Il suo rapporto con i politici è sempre stato complesso. Durante una lunga intervista con Tucker Carlson, ha spiegato di avere delle riserve su Donald Trump fin dalla campagna primaverile del 2015. In quel periodo, sosteneva Ted Cruz, un senatore repubblicano del Texas, che era stato anche candidato nelle primarie repubblicane per le elezioni presidenziali del 2016. Definendosi libertario, Fuentes ha detto di temere, già nel 2015, che Trump fosse un sostenitore di una forma di statalismo. Dopo il fallimento di Cruz alle primarie, ha detto di aver vissuto un "risveglio ideologico" che lo ha portato a schierarsi dietro Trump. Arrivò quindi a vedere quest'ultimo come l'unico capace di "distruggere" i due principali ostacoli alla vittoria elettorale dei Conservatori: il monopolio dei media liberali e dell'elettorato degli immigrati. È stato durante i suoi studi alla Boston University, che si dice sia molto liberale, che Fuentes indossò per la prima volta un berretto rosso "MAGA". Nel novembre 2022, Donald Trump, che non era più presidente, ha ospitato una cena a Mar-a-Lago con Nick Fuentes e Kanye West. L'incontro suscitò aspre critiche nei confronti del miliardario, che si giustificò dicendo di non conoscere l'ideologia di Fuentes: «Andavamo molto d'accordo, non espresse sentimenti antisemiti, e apprezzavo tutte le cose gentili che diceva su di me nello show di Tucker Carlson. Perché non avrei dovuto accettare di incontrarlo?»
L'odio di J. D. Vance o la costruzione di una spaccatura a destra
Da un lato, i Groyper gli dicono: «Ascolta, sei obeso e sporco, vogliamo che l'America venga prima. Vuoi candidarti alla presidenza? Quindi vogliamo sentirti dire America First.» Dall'altra parte, ci sono i suoi donatori, che gli dicono: «Sono orribili antisemiti. Devi dissociarti da loro. Devi condannarli fermamente. Condanna Tucker. Condanna i Groypers.» L'ossessiva fissazione per il vicepresidente J. D. Vance, è particolarmente rivelatrice della strategia di Fuentes: fare dell'antisemitismo una nuova linea di divisione politica, costituisce un forte indicatore. Qui, il 30 ottobre 2025, dopo l'intervista tra Tucker Carlson e Nick Fuentes, che ha acceso un dibattito tra i conservatori americani, quest'ultimo difende il conduttore. In una lunga intervista, Carlson e Fuentes hanno condannato congiuntamente i sionisti cristiani - i repubblicani che sostengono Israele - e l'"ebraismo organizzato", che avrebbe distrutto l'America dall'interno. La scelta di Carlson - ex conduttore di punta di Fox News "depiattaformato" dopo il 6 gennaio ma ancora estremamente popolare su X - di accogliere Fuentes, aveva profondamente diviso la destra americana. Kevin D. Roberts, presidente del potente think tank conservatore Heritage Foundation, ha reagito con un video sui social network chiedendo di non smettere di ascoltare Tucker Carlson e chiedendo ai suoi compagni conservatori di rispettare il suo diritto alla libertà di espressione (libertà di parola), prima di ritirarlo dopo aver criticato duramente 6. Roberts si giustificò spiegando che in realtà non sapeva chi fosse Nick Fuentes. Donald Trump ha difeso pubblicamente l'intervista, per la quale Fuentes lo ha ringraziato. Un segnale debole dell'efficacia delle critiche antisemite di Fuentes: il vicepresidente degli Stati Uniti ha recentemente twittato con accenti insoliti in relazione alla sua linea politica e che sembra contrastare con quella di Donald Trump, affermando: «c'è differenza tra non farsi piacere Israele (o non essere d'accordo con una determinata politica israeliana) e l'antisemitismo.» «[J. D. Vance] è letteralmente un obeso, gay, traditore della sua razza che ha sposato una jeet.» In risposta a coloro che lo accusano di essere pagato per dividere la Nuova Destra americana, Fuentes indica quelli che considera i "difetti" di J.D. Vance - essenzialmente il suo sostegno a Israele - sottolineando che è il protetto del miliardario gay Peter Thiel; che egli soprannomina "gay fed" a causa dei contratti di Palantir con la CIA e il Pentagono. L'enfasi sulle caratteristiche fisiche volte a disumanizzare Vance ricorda i cliché del discorso fascista. Fuentes ha anche criticato Vance per il suo matrimonio con Usha Chilukuri, una donna di origine indiana e fede induista — che chiamava "jeet", una parola degradante verso gli indiani derivata da "pajeet" e un insulto usato contro gli induisti sul forum 4Chan. "Gay" viene anche regolarmente usato su 4Chan come insulto e il termine è usato incessantemente da Fuentes.
Caffè nero e umorismo: captatio attraverso monologo satirico
«[Nick Fuentes indica una tazza fuori campo:] È un caffè Starbucks — tostato medio. Ho messo tre zuccheri — e tre cucchiai di panna. Verso solo molta panna — non so nemmeno quanto. Ma probabilmente circa tre cucchiai di panna e tre cucchiai di zucchero. È così che mi piace — con tanta panna e tanto zucchero. Sono un bambino grande, mi piace. Non sono come quelli che dicono: "Per me sarà solo un caffè nero. Solo un caffè nero e qualche proiettile da pistola per me." Lo vedi, vero? [Con voce roca] "Solo un caffè nero per me. No, no, non così come zucchero e panna. Solo un caffè nero. E schiaccia qualche sigaretta dentro, vuoi? Puoi spegnerti la sigaretta nel mio caffè nero e pisciarci dentro. Nessun fronzolo qui, niente zucchero o crema di democratico effeminato e woke." Voglio molta panna. […] . Voglio che abbia il sapore di un frappè al caffè. […] Voglio che sia dolce e delizioso. E perché no? Caffè nero, francamente... — la gente è così stupida oggi. Caffè nero — vaffanculo — "No, niente fronzoli per me" — vaffanculo. La gente è così stupida. Perché bere caffè nero, davvero? A cosa serve? È amaro, non ha un buon sapore, sa di acqua usata per sciacquare i piatti. "Sì, solo un caffè nero per me." [Inizia a urlare] Ciao a tutti! Clienti del ristorante, per favore prestino attenzione: qualcuno ha fatto scattare l'allarme. Quel cazzo duro beve il caffè nero, senza panna, senza niente! Tutti dovrebbero assicurarsi di stringere la mano a questo enorme bullo mentre usciscono. Cosa vuoi, una medaglia? Un trofeo? "Prenderò il mio caffè nero... — e guarda la cameriera, letteralmente esplode dal desiderio: "Oh, ha ordinato un caffè nero. Credo di essere innamorato." È un dannato drink — niente di più stronzo. Mi piace con molta panna, tanto zucchero. Se ti piace nero, va bene; ma penso che tu stia mentendo. Non credo si possa davvero preferire il caffè nero; Penso che tutti preferiscano il caffè con panna e zucchero. La gente lo beve nero, magari per le calorie — il che andrebbe bene — oppure, cosa che penso sia più probabile, lo fanno perché vogliono sembrare davvero belli. Non credo che nessuno lo beva nero per il sapore.»
Questo estratto sui gusti di Fuentes in caffè e panna, condiviso nel mezzo della campagna presidenziale di settembre 2024, potrebbe sembrare totalmente aneddotico. È in realtà centrale perché ci permette di capire su cosa si basa la popolarità del podcaster. La maggior parte delle dirette di Nick Fuentes sono intervallate da elementi soggettivi sulla sua vita. Nel corso dei suoi monologhi, in imitazioni o digressioni che riassumono i codici della stand-up comedy dei comici americani, costruisce un personaggio che i suoi spettatori — inclusi, forse, coloro che non condividevano necessariamente le sue idee a priori — possono trovare divertente e adorabile. In questo caso, un giovane americano "normale" che non ama l'amarezza del caffè nero e prende in giro chi dice di amare il caffè senza zucchero. Questa capacità di suscitare simpatia attraverso l'umorismo mantenendo un aspetto serio — davanti alla telecamera e quando non tiene un megafono insieme agli aggressori del Campidoglio, Fuentes indossa invariabilmente un abito e cravatta che lo fanno sembrare un vero commentatore al telegiornale — è al centro della pericolosità del fenomeno. Il suo pubblico in costante crescita attira giovani americani.
"Il tuo corpo, la mia scelta": Nick Fuentes e l'odio delle donne - La misoginia modellata sull'antisemitismo
«Le donne hanno il controllo; Comandano le nostre vite quando chiaramente non sono all'altezza del compito. Devono essere messi al loro posto — come gli ebrei. (…) Ti verrà sempre detto: "No, non sono gli ebrei. No, non sono donne. No, non sono i neri. È più complicato di così." In realtà non è affatto complicato. Gli ebrei governano la società. Le donne devono stare zitte. I neri devono essere imprigionati — e vivremmo in paradiso. È così semplice. Abbiamo bisogno che gli uomini bianchi gestiscano tutto: gli uomini bianchi devono gestire la casa, il paese, gli affari. Devono solo dirigere tutto. È una loro euristica piuttosto buona.»
La violenza estremista della cultura incel
«Non voglio contatti fisici. Non voglio una relazione. Sai cosa voglio? Voglio la vittoria totale degli ariani.»
Accusato da uno dei suoi discepoli, un Groyper, di essere un "fakecel" o "incel falso", Nick Fuentes risponde in questo estratto che non è assolutamente interessato alle donne. Fuentes, invece, dice di essere molto orgoglioso di essere un incel (castità involontaria). Proibiva ai suoi seguaci di masturbarsi o di avere rapporti sessuali con il sesso opposto. Nello stesso video afferma di essere nato misogino e incel, senza aver potuto sceglierlo. Di fronte a questa accusa di essere un "falso", Fuentes rispose che solo "la vittoria totale degli ariani" occupava la sua mente. Questa non è la prima citazione di Fuentes all'ideologia nazista — che ha ripetutamente espresso la sua ammirazione per Adolf Hitler; ma è sorprendente notare che l'odio verso le donne è, nel suo discorso, spesso strettamente legato a quello degli ebrei.
Lo è: il tuo corpo, la mia scelta. Per sempre.
Dirottando lo slogan pro-aborto «il mio corpo, la mia scelta», queste parole pronunciate da Fuentes la notte dell'elezione di Donald Trump sono diventate virali e sono state riutilizzate da molti Groypers e membri della manosfera per attaccare le donne sui social media, inclusi TikTok e X. A causa della sua semplicità e della sua incessante ripetizione sulle reti, questa minaccia all'integrità fisica delle donne è stata molto popolare tra ragazze e ragazzi delle elementari e medie: diversi genitori americani hanno riferito di aver sentito i propri figli ripeterla più e più volte. Dopo la pubblicazione di questa frase, l'indirizzo di Nick Fuentes è stato trapelato sui social network, e il podcaster è stato arrestato il 6 dicembre 2024 dopo aver presumibilmente usato gas lacrimogeni contro una donna che lo aveva fermato; non mancando di presentarsi come un eroico Marte della resistenza contro le donne. «Appena il latte è buono, voglio iniziare a berlo. (…) È lo stesso con le donne. Voglio una ragazza di 16 anni che sia intatta, pura, incorruttibile e innocente. È quello che tutti vogliamo.»
Per Nick Fuentes, la ragione principale del declino dei matrimoni "tradizionali" è la liberalizzazione politica delle donne, di cui il movimento femminista è in parte responsabile. Nella sua visione distopica, le donne moderne non attirano più gli uomini, il che ridurrebbe così il numero di matrimoni: questo declino sarebbe dovuto a uomini "morbidi" che non sapevano più come cercare madri ideali. Oltre alla natura profondamente inquietante e violenta dell'argomento, è chiaro in quale quadro di riferimento sia inserito Fuentes: egli assume senza inibizioni un programma politico in cui le donne — dalle quali desidera revocare il diritto di voto senza eccezione — non sono più soggetti politici ma strumenti di riproduzione.
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