lunedì 8 dicembre 2025

Otto Uomini…

Otto uomini, camminano per le strade di Barcellona. Stanno camminando, non sono in marcia; ché non c'è niente di marziale in loro, nell'atteggiamento di questi otto uomini che hanno appena fatto a pezzi un intero esercito. C'è aria nuova, per le strade di Barcellona, il venti di luglio del 1936.

   Il primo da sinistra, si chiama José Perez Ibanez, ma tutti quelli che lo conoscono lo chiamano "El Valencia". Veste la tuta blu degli operai, e sulla spalla ha una mitragliatrice Hotchins. Quello piccolo, quello più piccolo di tutti alla sua sinistra, è Severino Campos. Lui è disarmato, ed è l'unico ad esserlo. Nella foto, lo vediamo quasi schiacciato tra "El Valencia" e Ricardo Sanz, il quale, alla sua destra, a causa dello straccale che gli sega il torace, sembra essere quasi grasso. Mezzo passo indietro arriva Garcia Oliver, che sta fumando e potrebbe sembrare quasi che guardi preoccupato Sanz. Aurelio Fernandez, dopo di lui, invece, sembra che stia passeggiando distrattamente. Accanto a lui, quasi mano nella mano, Jover, detto "il cinese"; l'unico nel gruppo ad aver passato i quarant'anni. In abito da pescatore, e che guarda da un'altra parte, Miguel Garcia Vivancos. Ultimo a destra, a chiudere il gruppo, Augustin Souchy, dalla sua mano destra vediamo penzolare una borsa, forse di cuoio.       

   Di ciascuno di questi uomini, di ognuno e di loro tutti, si può dire che sono abituati alla violenza. E prima che arrivassero questi tre giorni, avevano già ucciso. Hanno ucciso "pistoleros", e uomini della Falange, hanno fatto fuori industriali, e anche dei religiosi. Hanno ucciso, ma non sono violenti. Hanno ucciso, e hanno rapinato banche, lo hanno fatto anche per poter pagare gli avvocati dei tanti finiti in galera, ma per sé non hanno mai tenuto neanche un centesimo. E tutti e otto questi uomini - nei mesi a venire - saliranno ad arrivare al comando di divisioni, o di brigate, e tutto questo lo faranno senza mai diventare dei soldati di mestiere. Del resto il loro lavoro è sempre stato quello di meccanico, di ebanista, manovale, operaio tessile, panettiere. E pertanto quasi tutti loro moriranno, ormai vecchi e dopo aver lavorato per tutta una vita.

      Ma in queste poche ore, di quella che è stata una giornata il cui culmine viene ora testimoniato da questa foto, è accaduto che - senza rendersene conto - essi siano diventati così gli uomini più potenti di tutta la Catalogna. Poi, di lì a pochi mesi, commetteranno anche loro degli errori, che finiranno poi per rivelarsi terribili, di modo che quella rivoluzione - l'ultima del movimento operaio - affogherà nel sangue, e tutto ciò avverrà anche a causa dei loro errori. Così, nei decenni successivi che verranno dopo quel giorno, e da quel giorno in poi, anche fra di loro ci sarà inimicizia, malevolenza e rancori che dureranno per tutto il resto della loro vita.

      Ma questo momento - che eppure nella foto appare fermo, immobile, come per magia - costituisce il loro trionfo. È questo il loro giorno. Poiché hanno vinto, oppure forse solo perché sono ancora tutti vivi. Tre giorni prima, rispetto a questa foto, prima di scendere in strada, uno di loro, Garcia Oliver, era stato chiamato dal padrone del «Ritz», il quale gli aveva comunicato di avere scelto lui - tra i tanti dipendenti - per diventare il maitre di quell'albergo. E lui aveva accettato, fingendo riconoscenza. Poi aveva salutato, ed era uscito fuori, per strada, dove lo aspettano tre compagni. Uno gli porge un'Astra 9mm.. Lui, controlla che l'arma non abbia il colpo in canna, dopo di che tutti e quattro si avviano. Il Ritz, 4 giorni dopo, verrà trasformato in una mensa popolare per gli operai, i mendicanti, le puttane ...

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