venerdì 19 settembre 2025

La fine del sanguinamento della Testa della Medusa…

Superflui di tutto il mondo, unitevi !
- di Robert Kurz -

   Il capitalismo non è una possibilità, quanto piuttosto una minaccia per l'umanità. E minacciati, cominciano ora a sentirsi anche molti di quelli che guadagnano bene. La logica che sta dietro questo sistema è tanto semplice quanto brutale: alla fine, il diritto all'esistenza ce l'ha solo chi è redditizio. E non basta più il profitto in sé, ma bisogna che esso soddisfi anche alla regola della redditività, che oggi viene posta sempre più in alto, in termini capitalistici finanziari. Ciò significa due cose: in primo luogo, che il capitale è insaziabilmente avido di lavoro umano, il quale deve essere trasformato, secondo quello che è il fine proprio della valorizzazione irrazionale, in sempre più capitale. È a partire da un simile punto di vista che le persone sono perciò solo un materiale, forza lavoro, "manodopera" e nient'altro. Va anche detto che, in secondo luogo, il lavoro è "valido" soltanto a livello di redditività. L'ambizione capitalista di sfruttare la forza vitale umana, è costretta a rispettare questo modello. E questa brutalità essenziale, rimane sempre annidata, in agguato, nell'inconscio dell'ordine del sistema. È così talmente terribile che non c'è nessuno che lo ammetta, nessun manager, nessun ideologo. Ma esiste, e in ultima analisi, per principio, afferma che: «Tutti coloro che non sono in grado di lavorare, sono delle "vite senza valore"». Ne fano parte tutti i bambini e tutti gli adolescenti che non hanno ancora la capacità di lavorare; a meno che non siano già serviti come materiale per il lavoro, non appena sono stati in grado di camminare. Lo è anche tutto ciò che malato, invalido, ecc., e che rappresenta solo un fattore di costo. E ovviamente tutti gli anziani, i quali non sono più in grado di lavorare, e  per i quali vale la stessa cosa, a meno che non siano utilizzabili anche sul letto di morte. Infine, ci sarebbero anche i disoccupati, che pertanto diventano così dei disoccupati inutili. La logica capitalistica emette questa sentenza non solo sui singoli, ma lo fa anche su tutti quelli che costituiscono i loro  rispettivi ambiti e istituzioni: la formazione, l'istruzione, l'assistenza, i servizi sanitari, l'arte e la cultura, ecc., sembrano essere tutti dei costi morti che andrebbero eliminati.

   Ovviamente, qualsiasi società che dovesse mai mettere in pratica una tale logica, collasserebbe immediatamente. Ma si tratta tuttavia della logica del capitale, che in quanto processo fisico è completamente cieco e insensibile. Per far sì che il capitalismo lasci vivere l'umanità, in modo che essa possa essere il materiale per soddisfi le sue richieste insaziabili, bisogna che esso venga, in qualche modo, illuso. Originariamente, la sopravvivenza in un simile contesto, vale a dire quelle che erano le "esigenze non redditizie", erano di competenza delle donne. Ma tuttavia il processo di valorizzazione, di suo, non avrebbe mai disprezzato in alcun modo la carne femminile, ossia "il nervo, il muscolo, il cervello" (Marx). Pertanto, in tal modo, sulle donne avrebbe poi finito per gravare un doppio fardello: non importava se si parlasse di società capitalistiche di Stato dell'ex blocco orientale, dei centri occidentali o delle baraccopoli del Terzo Mondo: dopo la fine del lavoro quotidiano, per loro cominciava il lavoro che riguardava l'opera di riproduzione per quella parte della vita che dal punto di vista capitalista, era "indegna di essere vissuta". Le donne, da sé sole, avrebbero finito col soccombere da tempo sotto questo doppio peso, oppure la società si sarebbe dissolta. È stato questo il motivo per cui lo Stato ha dovuto creare anche nella redditività quelle aree derivate dalla "vita indegna di essere vissuta", per mezzo di imposte, di contributi e di sistemi assicurativi, e perciò, è stato in un certo qual modo, grazie al "sanguinamento" del proficuo processo di valorizzazione. A seconda della sua entità, ciò è stato visto come se fosse più o meno ..."sociale". E la critica storica del capitalismo si è pertanto in gran parte limitata alla quantità di questo sanguinamento, mentre quella che era invece la sua terribile logica fondamentale è rimasta nell'ombra, e del tutto intatta. E questo è stato reso possibile (con delle interruzioni di crisi, mentre il processo di valorizzazione era storicamente in corso, ed è stato pertanto in grado di assorbire quello che funzionava come un Lavoro sempre più redditizio. Ma tuttavia, con la Terza rivoluzione industriale, una tale espansione ha finito per arrestarsi. Il metro di misurazione della redditività è ormai troppo elevato, e sempre più persone valide non riescono a trovare lavoro. Di conseguenza, il sanguinamento che fuoriusciva dalla valorizzazione, per irrorare le aree secondarie, si è esaurito.

   Ridiventa così visibile la testa di medusa della logica capitalista intrinseca, finora rimasta nascosta. In tutto il mondo, i “non redditizi” devono pertanto sperimentare la loro relativa o assoluta “svalutazione della vita”. Con una conseguenza ferrea, vengono colpiti per primi i disoccupati di lungo periodo, i bambini e gli adolescenti, i malati, i disabili e gli anziani. A seconda del paese e della sua situazione rispetto al mercato mondiale, ciò può avvenire con maggiore o con minore velocità, ma ci stiamo tutti muovendo, irresistibilmente, in quella direzione. Anche nella Repubblica Federale Tedesca, che è solo relativamente "ricca", in senso capitalista, come altrove, i pagamenti delle assicurazioni vengono ridotti, l'assistenza sanitaria, e quella ai malati e agli anziani viene ridotta, le pensioni sociali vengono cancellate, gli asili nido vengono chiusi. Nelle scuole l'intonaco cade dalle pareti, il materiale didattico diventa obsoleto e marcisce. E a quanto pare sembra non finire mai, a fronte di sempre nuovi progetti di tagli. In silenzio, viene messa una croce su tutta la riproduzione sociale. (...) Le classi politiche ed economiche si riferiscono solo alla silenziosa fisica sociale capitalista. Di conseguenza, la vecchia e impotente critica al capitalismo, limitata al mero sanguinamento della valorizzazione, è destinata a scomparire. I vecchi esperti del miglioramento sociale hanno cambiato mestiere a causa della limitazione cosmetica che riguarda i danni dovuti al deterioramento. Così, i presunti becchini del capitalismo si sono riciclati come aiutanti del becchino della società umana. Sotto delle circostanze storicamente nuove, il vecchio ruolo sindacale socialdemocratico è diventato, in termini di contenuto sociale, il suo contrario. (...) Laddove la capacità di governare avrebbe dovuto essere sacrificata nel nome della resistenza sociale, vediamo che invece, al contrario è la resistenza sociale a essere sacrificata in nome della capacità di governare. Ma le cose non si fermeranno qui. Ciò che viene proclamato come se fosse un sacrificio per ottenere una presunta manutenzione sostanziale delle aree vitali "non lucrative", non è altro che una parte di un percorso che ci porta verso lo storico vicolo cieco dell'auto-cannibalismo capitalista. Questo sistema non si lascia più ingannare dalla sua stessa biofobia. Ed è proprio l'assurdo principio di redditività ciò che deve essere abolito: "superflui" non redditizi di tutto il mondo, unitevi!

- Robert Kurz - pubblicato come: "Unrentable, vereinigt euch!", pubblicato su Neues Deutschland, il 02.05.2003 -

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