sabato 27 settembre 2025

Il Mago !!???

   Guy Debord non è stato sepolto. Secondo quelle che sono state le sue volontà, i suoi resti sono stati cremati, e poi dispersi nel vento in uno dei suoi amati lungosenna. Il messaggio è chiaro: nessun posto, dove andare ad adorare la sua memoria, nessun luogo dove celebrare importanti anniversari, o lasciare un qualche segno di apprezzamento, fosse solo una rosa! Insomma, un rifiuto dell'eternità e di una posterità: e il suo abbraccio a tutto ciò che è effimero; e alla sparizione. Nessuno potrà mai dire che probabilmente Debord ora si starà rigirando da qualche parte nella tomba! Oppure, anche solo accennare al fatto che starà ridendo dentro la sua fossa. Insomma, cose del genere. Eppure, tuttavia, a quasi trentun'anni dal suo suicidio - commesso all'età di 62 anni - si può essere comunque certi che che non starà riposando pacificamente!

   Dimenticare no, non è stato certo dimenticato, e a quanto pare, ancor meno, sembra che egli abbia raggiunto l'oblio. Le sue opere continuano a motivare, e ad ispirare. La Psico-Geografia e la Deriva Urbana, continuano a essere popolari tra urbanisti e artisti vari. Mentre che si sono programmatori e giocatori digitali, in Europa e negli Stati Uniti, che apprezzano non poco il suo Kriegsspiel (una sorta di incrocio fra un wargame e gli scacchi). E infine, ma non certo ultimo, la sua critica della Società dello Spettacolo viene sempre considerata come un buon punto di partenza per i giovani rivoluzionari, in Francia, e altrove. D'altra parte, però, le opere di Debord sono state da tempo riconfezionate e vendute dalla sua seconda moglie, Alice Becker-Ho. E durante gli ultimi 31 anni, "la signora Debord" ha deciso di distribuire i film del defunto marito, come DVD prodotti dalla Gaumont. Poi, ha fatto pubblicare la Corrispondenza "completa" - però in forma abbreviata!! - dall'editore Fayard. E quindi, alla fine ha deciso di vendere gli archivi completi del marito, a scelta tra la Biblioteca Nazionale di Francia e la Beinecke Library dell'Università di Yale: al primo dei due che le avesse versato la somma richiesta di 2,34 milioni di dollari, entro il 2011. Inoltre, sempre "la signora Debord”, ha usato la sua influenza legale e commerciale per far cambiare la presentazione di tutte quelle opere, e far così sopprimere quella dicitura che promuoveva "l'uso non autorizzato" di esse. Certo, la sua condotta avrebbe anche potuto essere peggiore. E infatti, per fortuna si è astenuta dallo scrivere libri e dall'apparire in qualche documentario o trasmissione televisiva, per elencarci tutte le virtù del defunto marito.

   Ed  è qui, che è rispuntata la domanda precedentemente posta a proposito di contorsioni che sarebbero avvenute dentro l'inesistente - o meno - bara. Ma forse, a conti fatti, possiamo perfino dire che Debord non avrebbe storto troppo la bocca, per questo suo "utilizzo". Guy Debord era persona complicata assai! Finché è stato vivo - lui, ma anche lui insieme alla moglie - si è dedicato, come sostenitore, organizzatore e beneficiario, a vari tipi di truffe. A detta del suo "Panegirico", durante la giovinezza è stato anche ladro. Negli anni '50 e '60, insieme alla prima moglie, Michelle Bernstein, più volte ha fatto parecchi "soldi facili", pubblicando cose come "oroscopi per cavalli da corsa", e altra roba del genere. E nel 1993, alla fine, ha giustificato la pubblicazione delle sue "Memorie" a pagamento (che originariamente erano state concepite e prodotte come regalo che doveva essere spedito ai destinatari), scrivendo: «E' stato un regalo, ma ora deve smettere di esserlo (...) In sintesi, preferisco venderlo il mio prestigio, e recuperare così tutte le mie perdite grazie ad adeguati compensi in contanti».

   L'emblema di questo altro lato di Guy Debord, viene illustrato dalla copertina del suo libro del 1985, "Des contrats, Le temps qu'il fait", progettato secondo quelli che erano i desideri dello stesso Debord. L'illustrazione mostra "Le Bateleur", vale a dire Il Mago, una carta nel mazzo dei Tarocchi di Marsiglia. In proposito, va detto che in una delle ultime lettere, Debord spiega come questa immagine sarebbe «la più misteriosa e la più bella, secondo il senso che io do a queste parole (...) Mi sembra che questa carta aggiunga - e lo faccia senza volerlo enfatizzare - qualcosa che può essere visto come una certa padronanza della capacità di manipolazione, e così facendo essa richiama opportunamente l'entità di un tale mistero.» (Lettera a Georges Monti). Bene, il "mistero" di questa manipolazione veramente magistrale consisterebbe pertanto nel saper raggiungere quelli che sono gli effetti desiderati senza fare però alcuno sforzo apparente; senza che la manipolazione sia mai percettibile. Ma allora, se la manipolazione è davvero impercettibile, come si può sapere che c'è realmente manipolazione? Le risposte, quiete, continuano a marcire....

- già pubblicato sul Blog, il 1° Agosto 2012; facendo incazzare qualcuno (non dico dove, non dico come) -  @replay

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