« — Tre desideri — spiegò sbrigativo Sitwell. — È la forma tradizionale.
— Vediamo se ho capito bene — disse Edelstein. — Posso esprimere tre desideri qualsiasi? Di mia scelta? Senza alcuna penalità da pagare, senza “se” e “ma” reconditi?
— C’è un solo ma — disse Sitwell.
— Lo sapevo — disse Edelstein.
— Una cosa semplicissima. Qualsiasi cosa desideriate, il vostro peggiore nemico l’avrà in dose doppia.
Edelstein ci pensò su. — Perciò, se io chiedessi un milione di dollari...
— Il vostro peggiore nemico otterrebbe due milioni di dollari.
— E se io chiedessi una polmonite?
— Il vostro peggiore nemico si buscherebbe una polmonite doppia. »
Quello che avete appena letto, è più o meno l'incipit, e il succo, di un racconto di Robert Sheckley del 1970, "The Same to You Doubled", che fa parte di un'antologia dal titolo "Giardiniere di Uomini" , pubblicato su un Urania Mondadori del 29/10/1972.
La storia, mi serve per introdurre, in qualche modo, il concetto di "peggior nemico", che al giorno d'oggi sono sicuro parli ad assai più che ad una persona – tanto per usare un eufemismo. E dico questo in quanto sono convinto che la situazione prospettata da Sheckley si sia, a dir poco, quantomeno rovesciata. Nel senso che la maggioranza delle persone si lascerebbe preoccupare - piuttosto che dalla situazione descritta dal racconto - proprio dal suo rovescio. Come se oggi arrivasse un "genio" ad offrirsi di colpire il vostro peggiore nemico con un male (o un "bene") da voi scelto, che a "vostra volta" però riceverete sul groppone, e per giunta in misura doppia. Se gli prospettaste una polmonite, minimo a voi verrebbe il Covid. E se vi arrivano 2 milioni di euro, al vostro peggior nemico ne arriverebbe comunque uno, di quei milioni. Cosa che, detto fra noi, uno potrebbe anche starci, però vuoi mettere che attacco di fegato che ti viene per aver così favorito il tuo peggior nemico!! Così, tanto per dire.... Ecco, se ci pensate bene, è proprio questa la situazione, la contingenza che si è venuta a determinare in questa tarda modernità di crisi in cui tutto va a rotoli e si dissolve, come un ghiacciaio sotto l'effetto del riscaldamento globale.
Finiti i leader supportabili - non se ne vede uno che possa sopravvivere ad una critica onesta - ecco che assistiamo a questa sorta di fiera dell'antipatia (se non dell'odio, ché quello come l'amore costa assai caro, e di questi tempi è meglio economizzare!) dove le scelte di schieramento procedono a partire da chi ti sta più antipatico. Il campionario è vasto assai, da Renzi a Grillo, a Conte, a Draghi, a Berlusconi... vabbè, è meglio che mi fermo prima di commettere "l'errore" di ricordare magari a qualcuno il nome di un antipatico dimenticato, e riportarlo così in auge. Non sia mai!
Ho visto le menti migliori della mia generazione... Ecco ora qui dovrei dire che dei cervelli niente male si sono messi a fare il tifo, prima per Renzi, perché detestavano Conte, e ora per Draghi. Allo stesso modo in cui, altre menti altrettanto brillanti si sono messe a tifare per Conte (e mal gliene incolse, ahimè) dal momento che provare schifo e repulsione per il bulletto di Rignano sull'Arno non è certo difficile. E così via... Mi fermo qui, per cercare di non annoiare, e finire così poi per risultare antipatico anch'io. Volevo solo dirvi che con il raddoppio è difficile assai. È difficile punire il "peggior nemico" e non farsi stroncare allo stesso tempo da qualche disgrazia o malattia! Non è facile far prevalere il male, per farlo ci vuole gente preparata e intelligente. Si finisce per incorrere in delle figure di merda. Come quella mia ex collega di lavoro, cui si riuscì a farle credere che avevamo avuto una grossa gratifica che a lei era stata negata; e si recò subito in direzione a perorare la causa per cui questi soldi - non che dovessero essere dati anche a lei ma - dovevano essere tolti a noi. Immaginate la reazione! Ah, per inciso, l'autore del racconto, alla fine, la trova la soluzione per sistemare la cosa: ossia, per trarre un vantaggio lui e recare allo stesso tempo nocumento al suo peggior nemico. Solo che mi duole informarvi che se la si fa al contrario, be’ semplicemente non funziona.
Salud
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