martedì 17 luglio 2018

Vivere Insieme!

porto

Il film Narciso Nero - del 1947 (basato su un libro pubblicato nel 1939) - che racconta la storia di un gruppo di monache isolate in un convento sull'Himalaya, è colmo della descrizione di ciò che Barthes ha chiamato ... "vivere insieme", vale a dire, una serie di riti, di gesti e di confronti che segnano la convivenza quando avviene in spazi e tempi ristretti (come ne La Montagna Incantata, di Thomas Mann, che si svolge in un sanatorio, e che viene commentato da Barthes nel suo corso "come vivere insieme").

Le suore si ammalano, non si fidano dell'acqua che bevono, non vi è certezza di niente - tranne del fatto che nell'aria c'è una presenza maligna. Una delle suore è particolarmente sensibile a questa presenza, e sta subendo una trasformazione acuta.

Sono tutte suddite dell'Impero Britannico, seppure indirettamente, e il clima di disordine collettivo ricorda molto la roccaforte di Kurtz in Africa, un altro suddito imperiale che si perde lungo il cammino (in Cuore di Tenebra, di Joseph Conrad, il quale è anch’esso un altro romanzo sul vivere-insieme).

Il film venne proiettato per la prima volta pochi mesi prima dell'indipendenza dell'India, dell'agosto del 1947. Si tratta di un vivere-insieme che oscilla fra il coloniale ed il post-coloniale, e che percorre quella linea sottile esistente fra cultura ed imperialismo di cui parla Edward Said ( così come avviene, nel film, per quanto riguarda il caso del generale del luogo, il quale  visita il convento per imparare il francese con la madre superiora)  e che sembra quasi faccia una sorta di anticipazione della "lezione di scrittura" cui si riferisce Claude Lévi-Strauss in Tristi Tropici, allorché parla del suo gesto di avere scritto dei dati etnografici mimetizzandosi da indio.

Inoltre, infatti, la lavagna che viene usata dalla suora per insegnare il francese al generale ricorda molto quella che viene usata da Susan Barton, la protagonista del romanzo Foe, di John Coetzee, nelle sue lezioni di scrittura con Venerdì.

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