Un ragazzino sale un autobus, con sé ha una scatola. Nessuno dei passeggeri dell'autobus, compreso il ragazzino, sa che dentro la scatola c'è una bomba che può esplodere in qualsiasi momento, uccidendoli tutti. Lo spettatore, però, lo sa. Ed ecco che, improvvisamente, i personaggi umani diventano meri oggetti di scena, mentre, la scatola, a sua volta, diventa protagonista. I destini delle persone sull'autobus, così come il destino della trama della pellicola - perché di un film stiamo parlando -, si ritrovano alla mercé di un oggetto inanimato. E così, la macchina da presa smette di prestare attenzione agli attori, e comincia a seguire la scatola. Quella scatola diventa il vero e solo protagonista del film.
Il film di cui stiamo parlando è Sabotage, del 1936, e, ovviamente, il regista è Alfred Hitchcock, che può essere considerato, senza dubbio, Il Maestro di questo genere di modalità, tanto che si potrebbe stilare una lista dei "grandi personaggi inanimati" del cinema, limitandosi a citare unicamente gli oggetti usati in tal senso da Hitch nelle sue pellicole. La scatola di Sabotage, con ogni probabilità, è il primo in assoluto, di questi protagonisti inanimati che per un tempo più o meno breve del film rubano la scena agli attori in carne ed ossa. La scatola, filmata sotto diverse angolature, e ripresa per mezzo di varie prospettive, grazie a rapidi e studiati cambiamenti di piano, smette di apparire come un oggetto inerte, anche quando sta ferma. Viene creato, di fatto, un nuovo personaggio, dentro il film. Un personaggio che esiste senza esistere , che agisce senza agire e che dà l'impressione, fino a che esce di scena, di avere una propria volontà.
Nessun commento:
Posta un commento