venerdì 22 marzo 2013

e io mi taglio lo stipendio!

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Quando, nel 1933, Hitler andò al potere, rinunciò al suo stipendio di Cancelliere, che allora erano 29.200 marchi più altri 18.000 di indennità varie. Ovviamente, il suo apparato di propaganda si preoccupò di far sapere a tutta la Germania che quell'uomo non aveva altro interesse, se non quello del bene del suo popolo e che rinunciava al suo stipendio per donarlo alle famiglie dei membri delle SA e delle SS che erano morti negli anni precedenti, nel corso del suo cammino verso il potere. Questo fatto venne sventolato come una bandiera, di modo che tutti lo potessero sapere.
Una volta che tutti ebbero dato per scontato che Hitler stava al potere solamente per rendere un servizio al proprio paese, che nella sua vita austera non c'era altro se non la dedizione alla Germania, il leader nazista cambiò idea.
Un anno dopo revocò la sua rinuncia allo stipendio e cominciò ad intascare quello che gli era dovuto in quanto Cancelliere. C'è da dire che, in realtà, questi soldi non erano poi così tanti, se paragonati alla quantità di quelli che riceveva e gestiva per altri canali, ma la cosa è in sé esemplificativa.
Ah, la cosa non finisce certo qui. Quando morì il presidente della Germania, Hindenburg, nel 1934, Hitler si attribuì anche questo incarico, ed il corrispondente stipendio, che andò a sommarsi a quello di Cancelliere. Gli importi che percepiva come presidente erano anche più succosi: 37.800 marchi all'anno più le indennità per 120.000 marchi.
Nonostante tutto ciò, per anni, se non per decenni, l'immagine di Hitler, visto come uomo austero e disinteressato al denaro, ha continuato a durare ed è stata da molti considerata vera. Potenza della propaganda!

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fonte: http://curistoria.blogspot.com.es/

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