All’inizio del Novecento arriva a New York l’ondata più numerosa di immigrati italiani. Nel 1906 sbarca ad Ellis Island una media di 980 italiani al giorno. Il totale per quell’anno tocca un record che non verrà mai superato: 358 mila. In quella grande ondata d’immigrazione appena finita, è arrivata dall’Italia anche una vasta gamma di militanti politici rivoluzionari.
“Il 16 settembre 1920, un minuto dopo mezzogiorno, mentre migliaia di impiegati escono dagli uffici per andare a pranzo, una bomba esplode al centro di Wall Street. Trentanove persone vengono uccise e centinaia rimangono ferite. E’ il più sanguinoso attentato terroristico nella storia della città di New York dopo l’attacco alle torri gemelle dell’ 11 settembre 2001. Ne è responsabile un gruppo clandestino di anarchici italiani in America”.
“Pane amaro” esplora i retroscena di quell’attentato e il legame fra chi mise la bomba e la vicenda di Sacco e Vanzetti. E’ un racconto con aspetti poco conosciuti, che lega una lunga serie di episodi di violenza politica alla storia della vasta comunità anarchica italiana della città di Paterson in New Jersey. Paterson era il centro dell’industria tessile americana dove oltre 25 mila operai lavoravano in condizioni particolarmente dure. Da Paterson era partito Gaetano Bresci, che aveva ucciso il re d’Italia Umberto I e gli anarchici che avrebbero assassinato il presidente degli Stati Uniti McKinley e numerosi leader europei.
Questo ed altro. è "Pane Amaro", di Gianfranco Norelli, un documentario che racconta l'avvincente epopea degli italiani d’America attraverso un ricco intreccio di rari filmati, foto d’epoca, documenti originali e interviste con storici e italoamericani la cui vita e’ stata profondamente influenzata dagli eventi narrati.
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