Célia Izoard, rappresenta senza dubbio ciò che può essere visto come un'alternativa critica alle visioni neo-leniniste, stataliste, e a favore della produzione delle presunte "energie rinnovabili" di un Andreas Malm, così come al programma alter-capitalista di “pianificazione ecologica” di un Mélenchon. Nel suo " ́ ̀ ̀: ̂ ́ ̀ '̀ "(Ed. du Seuil), l'autrice ci offre una pungente analisi del volto nascosto della cosiddetta “transizione ecologica”: è cominciata una nuova corsa all'estrazione mineraria su una scala senza precedenti. Nel giro di vent'anni, in nome della lotta al riscaldamento globale, si produrrà tanto metallo quanto finora ne è stato estratto in tutta l'intera storia dell'umanità. Dalla corsa al rame in Andalusia, all'estrazione di cobalto in Marocco, alla guerra per le risorse in Ucraina, questa indagine sui siti minerari di tutto il mondo fa vedere quale e quanto sia l'immobilismo e l'ipocrisia relativa a questa cosiddetta “transizione” estrattiva. Analizzando la nuova geopolitica mineraria, Celia Izoard ci fa vedere anche un'altra sfida: soddisfare il colossale consumo, e bisogno, di metalli da parte dell'industria digitale, aerospaziale e degli armamenti; e tutto questo in un mondo in cui le industrie occidentali sono in competizione con quelle superpotenze delle risorse che sono diventate la Cina e la Russia. All'insegna della bandiera della “civilizzazione” e dello “sviluppo”, l'industria mineraria ha svolto quello che è stato un ruolo strutturante nell'espansione del capitalismo. Pertanto, la domanda è: Oggi, nell'era della “transizione”, come possiamo superare questo regime minerario al quale le élite hanno sospeso il nostro destino?
Celia Izoard è una giornalista e filosofa specializzata in nuove tecnologie e nel loro impatto sociale ed ecologico. È autrice e di "Merci de changer de métier. Lettre aux humains qui robotisent le monde" (Éditions de la Dernière lettre, 2020) e traduttrice e prefattrice di "La machine est ton seigneur et ton maître "(Agone, 2015). Ha ritradotto, con una sua postfazione, "1984" di George Orwell (Agone, 2021).
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