sabato 12 dicembre 2020

I NOMI !!

No, non è retorica, per me tutto quanto è cominciato allora, con i miei sedici anni e rotti, in quel natale del mio ultimo anno di liceo, il 12 dicembre del 1969. Nemmeno il coraggio di spianare le armi in faccia, prima di far fuoco, come era successo ad Avola poco più di un anno prima. Solo la morte, gettata sul piatto e in faccia a tutti quanti noi. Un'epoca del tutto diversa, quel 1969: amici, nemici, avversari, alleati, per molti di noi erano ancora tutti da definire, se non da ridefinire. Eravamo ancora una volta da soli. Noi da soli, «sinn fein», come scrivevano in gaelico da un'altra parte in Europa. A spiegarcela la cosa, anni dopo arriverà un senatore, Giovanni Pellegrino, "persona informata dei fatti" e per lungo tempo presidente della "Commissione Stragi".

Nessun mistero - ma quando mai?!? - serviva solo che in un Mediterraneo inquieto ci fosse un'Italia ben allineata. Dettaglio in più, dettaglio in meno. Le «intemperanze sociali» dovevano essere contrastate per mezzo di un «piano di ordigni esplosivi»; e gli esecutori di un simile piano erano solo dei «ragazzi un po' troppo esuberanti», giovani di Ordine Nuovo che erano stati arruolati nei servizi segreti militari. No, non c'era nessun mistero prima - ci informa Pellegrino  - e non ce n'è neppure nel momento in cui scoppia la bomba, quando arrestarono Valpreda, quando morì Pinelli.

« Sapevano benissimo anche i capi del Partito Comunista, troppo intelligenti per non capire. Non parlarono per senso di responsabilità. Se avessero raccontato i retroscena di quella strage cosa sarebbe accaduto? I Feltrinelli, i Curcio e altri esaltati come loro si sarebbero moltiplicati. Non avremmo assistito a una guerra civile a bassa intensità, ma ad un vero e proprio scontro aperto. »

E naturalmente, quelli «troppo intelligenti», i signori del Pci se ne stettero ben zitti e si guardarono bene dallo specificare che non si erano solo limitati al «non parlare». Loro fecero di più, e meglio!
Mistificarono, calunniarono, annientarono. Del resto, erano degli esperti: il segretario, Luigi Longo si era svezzato in Catalogna contro gli anarchici, ed era sempre pronto a rinnovare gli antichi fasti.
Per rendersene conto basta andarsi a rileggere la stampa del partito ai tempi della "pista Valpreda"!

Oggi, di tutti questi personaggi, credo non ci sia rimasto più nessuno, o quasi, ma ritengo possa servire rileggere tutti insieme i loro nomi. Un po' come farli bruciare all'inferno!!!

Segretario Generale: Luigi Longo
Vicesegretario Generale: Enrico Berlinguer

Direzione: Abdon Alinovi, Giorgio Amendola, Paolo Bufalini, Sergio Cavina, Gerardo Chiaromonte, Arturo Colombi, Armando Cossutta, Fernando Di Giulio, Guido Fanti, Carlo Galluzzi, Pietro Ingrao, Leonilde Iotti, Luciano Lama, Emanuele Macaluso, Adalberto Minucci, Giorgio Napolitano, Alessandro Natta, Agostino Novella, Achille Occhetto, Gian Carlo Pajetta, Ugo Pecchioli, Claudio Petruccioli, Alfredo Reichlin, Antonio Romeo, Rinaldo Scheda, Mauro Scoccimarro, Emilio Sereni, Adriana Seroni, Umberto Terracini, Aldo Tortorella.

Comitato Centrale: Giovanni Berlinguer, Arrigo Boldrini, Napoleone Colajanni, Giueseppe D'Alema, Edoardo D'Onofrio, Giuseppe Dozza, Maurizio Ferrara, Sergio Garavini, Fausto Gullo, Renato Guttuso, Davide Lajolo, Lucio Lombardo Radice, Giuliano Pajetta, Luca Pavolini, Luigi Petroselli, Bruno Trentin, Vittorio Vidali, Renato Zangheri.

(già pubblicato sul blog il 27/12/2007)

6 commenti:

Tiziano ha detto...

Occhetto è vivo, e anche Macaluso

BlackBlog francosenia ha detto...

Infatti ho scritto quasi. Ad ogni modo, anche l'ex ministro degli interni Napolitano è vivo. Per ora.

Gianni Landi ha detto...

"Il grande gioco" era soltanto all'inizio e George Orwel con la fattoria degli animali e 1984, ne era stato buon profeta.
La Quarta rivoluzione industriale, trasformerà l'economia mondiale la cibernetica avrà un ruolo determinante nell'evo-invo luzione del capitalismo statale o privato. Speriamo che mi sbagli.

Sergio Falcone ha detto...

Finalmente qualcuno che ha avuto il coraggio di raccontare la verità. I miei più calorosi complimenti a Franco. Pane al pane e vino al vino.

Sempre per amor di verità, c’è da dire che la Federazione anarchica italiana, sulle prime, tramite il suo settimanale Umanità Nova, scarico’ letteralmente Pietro Valpreda e i compagni del suo gruppo, il 22 marzo, scissionisti dalla Federazione. E soltanto a furor di popolo, vennero come riabilitati.
Il paradosso vuole che oggi la Federazione stessa ne pretenda il monopolio della rappresentanza.

Inoltre, c’è da dire che Pino, Giuseppe Pinelli, non è mai stato un militante della Federazione.

***

Sergio Zavoli, Intervista a Pietro Valpreda

https://youtu.be/QnDddY1JE40

https://youtu.be/twBcdd6n_-U

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La testimonianza di Silvia, una delle due figlie di Pino

https://youtu.be/cFaLWFYRg-s

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La testimonianza di Lello Valitutti, che inchioda il commissario Calabresi. Non è mai stata presa in considerazione dai giudici.

https://youtu.be/t4hCAwJlyeE

Sergio Falcone ha detto...

https://www.youtube.com/playlist?list=PL2F20F8E9E2F6B38C


Sono riuscito a trovare in rete parti del film “Bombe, sangue, capitale”. Un film autoprodotto da una delle componenti del movimento, quella che faceva capo all’area della critica radicale.

Del film per intero, conservo copia in dvd. La proiettai in una sede di compagni, qualche tempo fa. Ovviamente, come è prassi consolidata, nacquero polemiche. Gli aderenti alla Federazione anarchica italiana storsero il naso. La pellicola era stata prodotta da Joe Fallisi che, nel frattempo, ahilui, e’ diventato comunitarista.
Inutile dire ai militanti della Fai che, quando ha partecipato, era ancora un compagno. Non hanno voluto sentire ragioni. Peggio per loro e per la loro mancanza di intelligenza.

Questo documento e’ uno dei pochi in cui parlano i compagni. È importante perché descrive il clima di quegli anni...

BlackBlog francosenia ha detto...

Caro Sergio,
ti ringrazio per il prezioso link e convengo con il non ritenere che il "nazismo antisemita" di Fallisi possa essere motivo di ostracismo retroattivo nei suoi confronti.
Le operazioni di autocensura che cancellano la storia, e la storicizzazione, lasciamole ad altri.

Salud

Franco