I risultati pratici di quarant'anni di scribacchiamenti anticapitalisti
- di Jehu -
COMUNIZZAZIONE:
«La Comunizzazione [...] ci può dare ben pochi consigli positivi riguardo una pratica immediata e particolare da usare qui ed ora [...] Quello che può fornirci, sono delle raccomandazioni soprattutto negative: le forme sociali coinvolte nella riproduzione delle relazioni di classe capitaliste non saranno strumenti della rivoluzione, dal momento che esse sono parte di ciò che dev'essere abolito.» (Endnotes).
MARXISMO APERTO:
« Come possiamo fare quindi a cambiare il mondo senza prendere il potere? Arrivati alla fine del libro, così come all'inizio, non lo sappiamo. I leninisti sanno, o sono soliti saperlo. Noi no. Il cambiamento rivoluzionario è ancora più disperatamente urgente di quanto lo sia mai stato, ma noi non sappiamo più cosa significhi rivoluzione. Interrogati, tendiamo a tossire e a biascicare e cerchiamo di cambiare argomento. In parte, il nostro non-sapere è il non-sapere di quelli che si sono persi storicamente: quella che era la conoscenza dei rivoluzionari del secolo scorso è stata sconfitta.» (John Holloway).
WERTKRITIK:
« L'appello all'abolizione del lavoro non ha alcuna conseguenza immediata per la politica marxista. Non esiste alcun nuovo programma, né un qualche piano generale per l'emancipazione che possa essere sviluppato a partire dall'abolizione del valore. Piuttosto, può essere visto come una condizione per l'emancipazione dal valore, e dal sistema astratto di oppressione che esso rappresenta. » (Elmar Flatschart).
ACCELERAZIONISMO DI SINISTRA:
«Forse la vera importanza dell'accelerazionismo sostenuto da Srnicek e Williams, consiste in un intervento nella politica dell'astrazione. Essi sostengono che la rappresentazione dell'astrazione non è solo inevitabile, ma è necessaria al fine di mettere in atto una sfida epistemica e politica al capitalismo. Ma il fatto che sia necessaria una tale rappresentazione, non ci garantisce che sia possibile far collimare l'accelerazione epistemica e quella politica, o più sostanzialmente, che sia possibile coniugare la spiegazione teorica con l'attività emancipativa. Riuscire a farlo, richiederebbe la realizzazione sociale della conoscenza [...]. Senza una teoria della totalità, che riesca ad articolare razionalità esplicativa e causalità emancipativa, diventa difficile capire le condizioni sotto le quali potrebbero essere realizzate le pratiche epistemiche. È questa, probabilmente, la principale lacuna dell'accelerazionismo. Quella che viene richiesta, è una narrazione, a livello di prassi, del collegamento esistente fra il concettuale ed il sociale, vale a dire, una narrazione del modo in cui la funzione cognitiva sopravviene sulle pratiche sociali. È questo ciò che... l'accelazionismo [di sinistra] attualmente [non] fornisce.» (Ray Brassier).
A partire da questi testi, qualsiasi osservatore obiettivo si renderà conto che gli ultimi quarant'anni di sviluppo teorico hanno costituito un vicolo cieco. La teoria, oggi, non fornisce alcun consiglio pratico, se non quelli che forniva alla fine degli anni '70. Il lavoro salariato dev'essere abolito. Proprio ora. Subito. Senza alcuna esitazione da parte nostra. È questa la conclusione che tutti quanti cercano di evitare.
- Jehu - Pubblicato il 26/11/2018 su The Real Movement -
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