venerdì 8 giugno 2018

Immunità

immunita

Scrive Byung-Chul Han [*] che il XXI secolo non sarebbe né batterico né virale, bensì neuronale.
Il panorama patologico dell'inizio del secolo, anche per quanto attiene al campo sociale, non sarebbe tanto quello delle infezioni quanto, piuttosto, quello dei disordini neuronali, i quali rimangono estranei alle tecniche immunologiche proprie dello schema difesa-attacco, il modello secondo il quale si respinge ciò che è estraneo e poi lo si elimina a causa della sua alterità.
Secondo Han, ci sarebbe stato un cambiamento di paradigma, laddove sparisce sia l'alterità che l'estraneità, sostituite dalla differenza e dall'esotismo. Oggi, la società si sottrarrebbe allo schema di organizzazione immunologica, in quanto il paradigma immunologico non sembra essere compatibile con la globalizzazione, e anche l'ibridazione culturale si pone come diametralmente opposta all'immunizzazione.

Tuttavia, il discorso immunologico è ancora in voga. Ed esso continua a rappresentare una risposta di protezione nei confronti di un pericolo che minaccia le difese umane di ogni tipo , che possono essere applicate ai migranti e ai rifugiati - nonostante la cecità di Han - così come agli attacchi informatici oppure alla sovrapproduzione e alla sovra-informazione.
Sennò, per rafforzare la visione immunizzante, si osservi il fenomeno dei nazionalismi attuali, come quello catalano, in Spagna. Nel suo discorso, non solo l'immunizzazione viene affermata; essa viene aggravata. Per i nazionalismi, l'altro è il negativo. La resistenza immunitaria deve essere diretta sempre contro l'altro e contro l'estraneo, poiché in un sistema dominato dall'identico non ha alcun senso rafforzare le difese dell'organismo biologico o sociale. Il soggetto respinge l'altro, lo espelle, anche se l'estraneo non ha intenzioni ostili. Il rifiuto immunologico è una reazione di fronte alla presupposta negatività dell'altro. Pertanto, l'alterità che suscita una reazione immunitaria, si opporrebbe ad un processo di dissoluzione delle frontiere, rinforzandoli.

[*] - ne "La società della stanchezza", nottetempo, Roma 2012 -

fonte: Materia construida

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