Forse, per prevenire la cattiva impressione che poteva essere stata data dalla votazione assai poco unitaria del primo articolo della Costituzione, il 26 marzo 1947 Togliatti annuncia che "i comunisti voteranno per salvare la pace religiosa", vale a dire la continuità dei rapporti fra chiesa cattolica e stato italiano, così come sono stati sanciti, nel 1929, dal fascismo e dal Vaticano. La presa di posizione di Togliatti, appare ancora più clamorosa se si pensa che in un'intervista di qualche giorno prima, Ruggiero Grieco aveva affermato: " Noi comunisti che siamo sempre stati rispettosi della libertà religiosa, non pensiamo che si possano inserire nella Costituzione i patti lateranensi, patti sottoscritti dal fascismo e che contengono anche principi contrari alla Costituente stessa."
Come giustificazione, per la nuova posizione di Togliatti, si arriva a ritirare fuori la minaccia fasulla della questione romana, di un ricatto da parte della Chiesa. Poi, visto che la giustificazione non tiene, si ricorre a Pietro Secchia (il quale continua ad usurpare una fama di "sinistro") che spiega come stanno le cose:
"Vi sono delle forze, non già di sinistra (per quanto certe correnti di sinistra, nel loro rigidismo teorico ed astratto piccolo borghese, facciano talvolta il giuoco delle destre), che avrebbero desiderato fare dell'articolo 7 una formidabile manovra politica interna e internazionale, un'arma pericolosa di guerra civile."
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
sabato 27 aprile 2013
costituzioni
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento