giovedì 14 marzo 2013

Spartakus

spartakus

Domenica, 13 aprile 1919, il Partito Comunista, con Eugen Leviné come leader, prende il potere a Monaco di Baviera. Leviné comincia subito a mettere in atto nuove misure che includono la formazione di un'Armata Rossa, il sequestro di denaro e cibo, l'esproprio degli appartamenti di lusso che vengono destina ai senza-tetto, e l'autogestione delle fabbriche. Leviné progetta anche l'abolizione del denaro e la riforma del sistema educativo, ma non avrà mai il tempo per mettere in atto questi due punti. Su suggerimento di Lenin, Leviné ha preso un nutrito numero di rappresentati della classe dirigente, come ostaggi. Quando le sue truppe si rifiutano di mettere a morte gli ostaggi, vengono inviati dei soldati sovietici ad eseguire la sentenza.
Il 30 aprile del 1919, otto uomini, tra cui il principe Gustavo di Thurn e Taxis, tutti accusati di essere spie di destra, vengono messi a morte. Anche la contessa Hella von Westarp, segretaria della "Thule-Gesellschaft", viene giustiziata.
Pochi giorni dopo, il 3 maggio del 1919, elementi dell'esercito tedesco ("le guardie bianche del capitalismo", come li chiamavano i comunisti), con una forza di 9.000 uomini, insieme ai "Corpi franchi" (fra cui I Freikorps Epp e le Marinebrigade Ehrhardt), forti di circa 30.000 armati, entrano a Monaco di Baviera e sconfiggono i comunisti, dopo qualche breve combattimento per le strade, in cui più di mille sostenitori del governo rivoluzionario vengono uccisi. Circa 700, fra uomini e donne, nelle ore successive saranno arrestati e giustiziati sommariamente dalle truppe vittoriose.
Leviné verrà condannato a morte per tradimento, e fucilato da un plotone di esecuzione, nella prigione di Stadelheim.

eugen-levine

Nessun commento: