lunedì 31 agosto 2020

Leningrado 1926

Leonid "Lenka" Panteleev, marinaio di Kronstadt nel 1917, uno di coloro che avevano sfondato col calcio del fucile le porte del Palazzo d'Inverno, ora sta per terminare la sua "carriera" a Leningrado.
La sua leggenda vola per i bassifondi. Già, perché ci sono di nuovo i bassifondi, a Leningrado! Quando ricomparve il denaro, Lenka sentì che era arrivata la fine. Lui non era un maneggiatore di idee. Era un egualitario! E così si fece bandito per svaligiare le prime gioiellerie, aperte dai primi neocapitalisti della NEP. Questa sera, gli uomini della milizia (che in cuor loro ammirano Lenka) lo hanno circondato nella sua "malina". Il suo rifugio. Naturalmente, è stato venduto da qualcuno! Ci sono donne ed alcool. Panteleev entra, si toglie la tunica di cuoio, tracanna un bicchiere di vodka, prende la sua chitarra. Che cantare? «Rotola sotto la mannaia, testa di Sten'ka Razin»
Lo abbattono mentre canta. Finita, anche quella pericolosa chitarra! Gli uomini della milizia, pagati quaranta rubli al mese, portano sul chepì la stella rossa che i Panteleev si stamparono, per primi, sulla fronte.

(già sul blog il 29/9/2006)

1 commento:

Riccardo ha detto...

Bellissimo breve racconto. Evocativo.
È originale? Una storia popolare russa? Un mito? O un estratto? Sarebbe bello sentirsi raccontare o leggere piccole grandi storie come queste, di epoche e personaggi epici.
Ad ogni modo, complimenti.