domenica 24 maggio 2020

La marcia degli idioti


Tanto per capirci,
in questi ultimi giorni sto pensando in maniera quasi ossessiva ad un libro, e di concerto tremo all'idea che anch'io, a mia volta, mi sia potuto trasformare in un bieco complottista - chessòio, come Agamben, uno di quelli che va per la maggiore. Il libro, è un vecchio tascabile di molti anni fa, uscito su una collana di fantascienza che non esiste più, e l'autore è una sorta di Carneade dei tempi moderni che nessuno ricorda più, neanche per le sue pur pregiate collaborazioni con uno scrittore pilastro della fantascienza cosiddetta sociologica. Ma sto divagando - com'è mio solito - e non ho ancora detto né titolo né libro: "Gli idioti in marcia" (The Marching Morons), in verità un racconto lungo, scritto nel 1951 da Cyril M. Kornbluth. La trama è semplice (sono avvertiti quelli cui pungesse vaghezza di andarsi a leggere il racconto non troppo lungo: occhio allo Spoiler che sta qui di seguito) :

« Nel futuro la stragrande maggioranza della popolazione terrestre è composta da idioti, discendenti degli strati meno colti di popolazione che hanno continuato a moltiplicarsi esponenzialmente. Il pianeta va avanti solo grazie al lavoro dei pochi discendenti di un ristretto gruppo di genetisti che aveva capito la situazione e il destino verso cui l’umanità stava precipitando. Uno di questi trova per caso un uomo in stato di animazione congelata proveniente dal XX secolo che, dopo esser stato istruito circa la situazione in cui versa la Terra, propone il modo di eliminare tutti gli idioti: ucciderli facendo credere loro di andare su Venere… finché non fanno la stessa cosa anche a lui stesso. »

A scatenare questo processo mentale che mi ha portato a tirare fuori dagli scaffali della memoria un vecchio testo, per rileggermelo, è stato, ovviamente l'assessore alla sanità della Lombardia, Gallera, le cui dichiarazioni - basate non tanto sulle informazioni di cui è entrato in possesso, quanto piuttosto da ciò che egli è arrivato a realizzare da sé solo, potendo così venirci a parlare di come per infettare uno ce ne vogliono due (di untori) - si sono andate ad innescare sulle meno recenti performance del suo collega d'oltre-oceano, quello col ciuffo, tutte incentrate sugli effetti taumaturgici della candeggina.
Ciò che sto dicendo, firmandolo e sottoscrivendolo, ha a che fare con il fatto che a mio avviso, indubbiamente, ci troviamo di fronte (ma sarebbe meglio dire: sottoposti) a tutta una classe dirigenziale che riflette, non quella che comunemente viene denunciata come ignoranza, ma proprio quello che è invece il prodotto del quoziente intellettivo sociale di cui tale classe è espressione (vale a dire, di coloro che prima li candidano e li promuovono, e poi li votano).

Ora direte voi: ma il complotto? Ma è ovvio. Il complotto è quello del coronavirus e del Covid-19, il quale ben lungi dall'essere una bufala, un'epidemia inventata, come dicevano alcuni, è invece una vera e propria pandemia concepita e sfruttata per potersi liberare da quegli idioti in marcia che non lesinano la loro presenza su tutti i media. Ma purtroppo, ahinoi, è un complotto che nasce votato al fallimento, ed è proprio per questo che ci dovremo tenere per molto tempo questo virus, rispetto al quale il modo per "contrastarlo" si è rivelato - e continua indefessamente ad esserlo - una vero e proprio festival dell'idiozia. Evito, di fare l'elenco delle minchiate (dalla finta chiusura degli aeroporti, attuata come per scherzo all’inizio della “vicenda”, fino all'impennata di contagi di ieri in quella Lombardia che continua a non essere commissariata). «Chi fa le rivoluzioni a metà si scava la tomba», affermò (in tutti i sensi) Louis Antoine de Saint-Just, e qualcosa del genere credo che potrebbe essere scritto anche per i "Lockdown", oltre che per le rivoluzioni! Ad ogni modo, nemmeno questa volta ci libereremo degli imbecilli!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho letto il racconto molti, molti anni fa. Il volumetto dovrebbe essere ancora in cantina, ma non ho bisogno di rileggerlo, perché cosi spesso il comportamento della gente me lo fa tornare in mente...