mercoledì 31 gennaio 2018

Il BIG BOOM-BUST

madera

Madeira, l'isola che ha contribuito ad inventare il capitalismo.
- di Matthew Wills -

Oggi Madeira è nota per il suo vino ed il suo turismo, ma i visitatori non sospettano nemmeno che quell'isola sia stata una delle culle del capitalismo. Secondo alcuni storici, la "Commodity Frontier" [La frontiera delle materie prime], che si sposta, via via che la terra viene privata delle sue sostanze nutritive e le foreste vengono abbattute, ha avuto inizio a Madeira. Infatti, uno degli avventurieri che aveva imparato il riciclaggio monetario attraverso la brutalità della schiavitù sull'isola, era stato Cristoforo Colombo, il quale aveva già allenato lo sguardo più ad ovest.
Il modello boom-bust [serie di cicli di impennate e crolli dei prezzi], sviluppato e applicato per la prima volta sull'isola, riproduceva lo schema di quello che gli storici chiamano "ecologia-mondo del capitale". Jason W. Moore descrive questo sistema come una sorta di miscelare insieme «la produzione della natura, la ricerca di energia, e l'accumulazione di capitale, il tutto visto come un insieme organico», un sistema sociale che colonizza tutta la Terra stessa. Si tratta di un sistema che si era mosso andando al di là delle sue radici europee, arrivando nel Nuovo Mondo, in Asia, e in Africa.
Madeira, 560 chilometri ad ovest del Marocco, ha una superficie di 741 chilometri quadrati. La colonizzazione portoghese ha avuto inizio nel 1420. L'isola, ricca di foreste e disabitata, venne dapprima popolata con mucche, maiali, e pecore, che per mezzo del pascolo diedero inizio al processo di cambiamento del paesaggio. L'isola trasse il nome da quello del suo legname (madeira), che era stata la sua prima merce ad essere esportata. Poi, il grano coltivato per il Portogallo sostituì le foreste. Si trattava, sostiene Moore, di una transazione economica essenzialmente medievale, rimasta immutata dai tempi dell'Impero Romano: le materie prime di base venivano rimandate indietro verso il centro coloniale.

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Ma a partire dagli anni 1490, Madeira era entrata a far parte di un nuovo sistema economico Mediterraneo-Europeo, controllato dalla corona portoghese e finanziato dai banchieri di Genova e delle Fiandre. Gli schiavi provenienti dalle isole Canarie e dall'Africa continentale vennero utilizzati per scavare 2.100 chilometri di canali di irrigazione necessari alla fiorente industria dello zucchero che riforniva i golosi del Portogallo e del resto dell'Europa. Nel giro di pochi decenni dalla sua scoperta, la piccola Madeira aveva superato tutti gli altri siti europei nei quali si produceva zucchero.
Così come viene descritto da Moore, questo fu il primo grande "boom and bust" [impennata e crollo dei prezzi] del capitalismo emergente. Nel 1472, «l'isola aveva esportato 280 tonnellate [di zucchero], arrivando nel 1506 ad un picco di quasi 2.500 tonnellate», ma nel 1530, la produzione era diminuita quasi del 90%. «Dire zucchero significa dire deforestazione», scrive Moore, sottolineando il fatto che solo la metallurgia aveva divorato le foreste così rapidamente come aveva fatto lo zucchero: una «libbra di zucchero richiedeva non meno di 50 libbre di legna da ardere (e questa che stiamo facendo è una stima prudente)». Verso gli anni 1530, su Madeira non c'era più disponibile abbastanza legno per alimentare le caldaie. (La topografia assai scoscesa dell'isola era riuscita a mantenere invariata in qualche modo la vecchia produzione). E nel 1560, il vino aveva sostituito lo zucchero, come prodotto da esportazione più famoso di Madera. Già nel diciassettesimo secolo, il legno per le botti di vino doveva essere importato dal New England!Era nata a Madeira quella che Moore chiama «una civiltà che unisce la conquista infinita della natura e l'accumulazione infinita». Tutto questo avvenne in maniera assai più estesa e assai più rapida di qualsiasi altra cosa conosciuta nel Medioevo. In era feudale, «il commercio seguiva le persone» che si erano stabilite nelle nuove aree. Dopo il 1450, «le persone seguivano le materie prime» - spesso controvoglia, dal momento che questo genere di produzione dipendeva da milioni di schiavi.

- Matthew Wills - Pubblicato l'11 dicembre 2017 sul JSTOR.Daily -

fonte: JSTOR.Dailly

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