Era il mese di agosto del 2001, quando, nel suo appartamento di Brooklyn, il musicista William Basinski tirò fuori dei vecchi nastri registrati negli anni '80, per digitalizzarli. I nastri contenevano delle incisioni di composizioni assai brevi che si ripetevano in una sorta di ciclo continuo. Ma dai nastri, vecchi e probabilmente di scarsa qualità, cominciò a staccarsi pian piano la ferrite ed il suono emesso via via diventava sempre più sconnesso e affascinante. La prima traccia risuonava come di un vento solenne che pareva allontanarsi e perdere forza e forma, immergendosi sempre più nell'oscurità e nel silenzio, e guadagnava, in questo modo, una bellezza ipnotica, quasi onirica a tratti, misteriosa. Una scoperta inattesa: per cui Basinski fece la medesima operazione con tutti i nastri. Qualche tempo dopo, avrebbe riunito il tutto, dandogli il titolo di "The Disintegration Loops".
Era l'11 settembre del 2001, quando Basinski portò a termine il processo simultaneo, di distruzione e registrazione dell'ultimo nastro. Poi, insieme ad alcuni suoi amici, uscì sulla terrazza per ascoltare quello che aveva registrato. E così, osservarono il disastro delle torri gemelle «mentre la musica moriva» - commentò Basinski. Girarono anche un video, un inquadratura fissa del tramonto e del fumo che lo avvolgeva.
Nessun commento:
Posta un commento