mercoledì 20 giugno 2018

Impegni

benoist

La destra - com'è noto - non ha mai avuto delle idee degne di tale nome. Tutte le volte che vuole far finta di averne, si vede costretta ad andare a rubarle ai suoi avversari. Il fascista travestito Alain de Benoist - al quale purtroppo ancora nessun cancro e nessun incidente stradale ha chiuso il becco - è uno che è specializzato in simili recuperi. Sul n°172 della sua rivista di merda, "Éléments", continua addirittura a fare l'elogio della Critica del Valore. Evidentemente questo tristo figuro ritiene che siano tutti quanti o disonesti o stupidi, come lo sono i Latouche e i Collin, come i Gauchet e gli Onfray, i quali si lasciano arruolare da un simile maestrino della manipolazione. Ad ogni modo, bisogna essere davvero in malafede per arrivare ad immaginare che la vera critica sociale possa avere qualcosa in comune con l'ultra-desta postmoderna.

Ci eravamo già impegnati pubblicamente a sputare sul viso dei de Benoist e delle persone come lui, quando se ne presenterà l'occasione. Ma dal momento che egli è recidivo, vogliamo ricordargli subito con i versi di Dante Alighieri che « ... rispondere si vorrebbe non con le parole ma col coltello a tanta bestialitade ... »

- Comitato di redazione della rivista Jaggernaut - 19 giugno 2018 -

benoist jaggernaut

fonte: Critique de la valeur-dissociation. Repenser une théorie critique du capitalisme

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