martedì 4 febbraio 2014

La penna e la spada

Said

David Barsamian: Lei sostiene che la cultura ha reso possibile l'imperialismo, ed in proposito cita William Blake: "Alla radice di tutti gli imperi, si trova l'arte e la scienza. Distruggi una delle due, e l'impero soccomberà. L'impero succede all'arte, e non il contrario, come supponevano gli inglesi.".

Edward Said: Penso che uno dei difetti principali della vasta letteratura esistente a proposito dell'imperialismo in economia, nella scienza politica e nella storia, sia che essa presta assai poca attenzione al ruolo della cultura nel mantenimento degli imperi. Conrad ha fornito una delle più straordinarie testimonianze, a proposito di questo. Aveva capito che il profitto non è esattamente il nocciolo dell'idea di impero, anche se ne fa sicuramente parte. Ma ciò che distingue gli antichi imperi - come quello romano, spagnolo o arabo - dagli imperi moderni, tra i quali si distinguono quello britannico e quello francese del XIX secolo, è il fatto che essi sono delle iniziative sistematiche, che comportano un costante reinvestimento. Non arrivano in un paese, lo saccheggiano e poi vanno via quando hanno finito di saccheggiarlo. I moderni imperi richiedono, come afferma Conrad, un'idea di collaborazione, un'idea di sacrificio, un'idea di redenzione.

David Barsamian: Come spiega il suo grande interesse per Joseph Conrad e per la sua opera? Lei cita frequentemente 'Cuore di tenebra'.

Edward Said: Non è solo 'Cuore di tenebra' che mi interessa. 'Nostromo', che considero un romanzo altrettanto eccellente, pubblicato un po' più tardi, credo intorno al 1904, parla dell'America Latina. Conrad mi sembra essere il testimone più interessante dell'imperialismo europeo. Era sicuramente un critico convinto delle specie più voraci dell'impero, come nel caso dei belgi in Congo. Tuttavia, più di ogni altro, capiva il modo insidioso e subdolo con cui l'impero contaminava, non solo i conquistati, ma anche i conquistatori. Vale a dire, l'idea di servizio recava in sé un'illusione capace di sedurre e affascinare le persone, era una forma di corruzione universale. Quando la questione doveva essere quella che oggi chiamiamo liberazione, indipendenza, libertà dal colonialismo e dall'imperialismo, Conrad, semplicemente, non arrivava a capirlo. E questa è stata, secondo la mia opinione, una limitazione quasi tragica della sua persona.

- tratto da: La penna e la spada: conversazioni con Edward Said, di David Barsamian -

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