giovedì 27 febbraio 2014

Conferenza video

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Agli occhi di molti la crisi attuale non è altro che una crisi finanziaria causata dall'avidità di un gruppo di speculatori senza scrupoli.
Anselm Jappe, uno dei maggiori teorici della corrente internazionale chiamata "critica del valore", è invece convinto che la crisi sia una tappa decisiva verso l'esaurimento storico del capitalismo: dopo duecento anni, il sistema capitalistico basato sulla trasformazione di lavoro vivo in valore ha raggiunto il suo limite interno. Le nuove tecnologie, sostituendosi alla forza lavoro, hanno sgretolato la sostanza del valore rendendo obsoleti il lavoro e la società che su esso si basa. Ogni giorno masse sempre più grandi di uomini sono trasformati in "materiale superfluo", destinato alla barbarie. Siamo allora davanti a un bivio: continuare a proporre soluzioni irrealizzabili, come il ritorno alla vecchia economia keinesiana; o cominciare a mettere radicalmente in discussione il denaro, la merce, il valore e il lavoro e chiederci se proprio il loro abbandono non sia l'unica vera uscita dalla crisi.

Nei due filmati che seguono, l'incontro con Anselm Jappe, organizzato dalla Nautilus Autoproduzioni ed introdotto da Riccardo Frola, che ha avuto luogo a Torino, presso l'Unione Culturale Franco Antonicelli, il 25 gennaio 2014

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