Era il 1929, e nel bel mezzo del crack economico, Sergei Eisenstein si incontra a Parigi con James Joyce. Le sue intenzioni sono quelle di "arruolare" l'autore di "Ulisse" in qualità di sceneggiatore per realizzare quello che appare essere il più ambizioso di tutti i suoi progetti: intende filmare "Il Capitale" di Marx. Il regista sovietico immagina questa pellicola come "l'unica avventura in grado di superare la discordia fra il linguaggio della logica e quella dell'immaginazione".
Il progetto non arrivò mai a venire realizzato, ed Eisenstein morì, nel 1948, senza aver mai girato l'opera che, secondo lui, avrebbe portato a termine il suo ciclo creativo.
Quasi ottant'anni dopo, nel 2008, mentre cominciava quella che è la crisi attuale, Alexander Kluge presenta il suo "Notizie dall'antichità ideologica - Marx, Eisenstein, Das Kapital", un film di quasi dieci ore distribuita in dvd dall'editore Surkhamp. Il regista tedesco, in tal modo, a partire dalla crisi attuale, realizza il sogno di Eisenstein di "filmare il Capitale" e, allo stesso tempo, rende omaggio ai tre uomini coinvolti nel progetto originale: Eisenstein, Marx e Joyce. Il film porta in primo piano la verità a proposito dell'ideologia: non è l'una o l'altra ideologia ad essere diventata vecchia - un reperto dell'antichità, e infine una rovina - ma l'ideologia, le ideologie, tutte le ideologie. E' per questo che l'attuale "Rovina Greca" va sostituendo le rovine greche nell'immaginario dell'occidente. Una rovina, un'erosione contemporanea che non ha avuto bisogno del trascorrere dei secoli per ottenere il suo status. Mentre noi tutti ci muoviamo in questo "presente remoto" dentro il quale camminiamo convinti della sua normalità.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
sabato 18 gennaio 2014
Presente remoto
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