C'era un calciatore professionista, Salvador Artigas, alla guida dell'ultimo aereo repubblicano che decollò dalla Spagna dopo la sconfitta nella guerra civile. Aveva imparato bene a pilotare, Artigas, anche se per frequentare il corso aveva dovuto rinunciare a giocare la finale della Coppa Mediterranea, con la sua squadra, il Levante. Fu l'unico a pilotare un Polikarpof, senza dover andare in Unione Sovietica per imparare a farlo. Tutte cose che non gli servirono a granché, quando, atterrato in Francia, venne internato nel campo di concentramento di Gurs.
A tirarlo fuori da lì, ci pensò Benito Díaz, un allenatore spagnolo esiliato che allenava i "Girondini" del Bordeaux. E mentre che c'era, insieme ad Artigas, dal campo tirò fuori anche Paco Mateo, per farli giocare nella sua squadra. Nel Bordeaux, in quel periodo, giocavano diversi esiliati repubblicani spagnoli, come Mancisidor e Urtizberea. E furono proprio due gol segnati da Urtizberea nella finale della Coppa di Francia, nel 1941, in piena occupazione nazista, a far guadagnare il titolo ai "Girondini".
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sabato 25 gennaio 2014
L’ultimo volo del “Girondino”
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