Marx, come Mosè, era stato abbandonato dentro un canestro che poi qualcuno aveva affidato al fiume. Nel suo caso, Marx era stato gettato nel Mississippi con la speranza che, come il patriarca bambino, venisse salvato da qualcuno che gli potesse regalare un futuro migliore. A trovarlo, fra le canne dei giunchi, in un'ansa del fiume, fu un giovane maestro. Paul - così si chiamava l'insegnante - accolse Marx in seno alla sua famiglia e lo accudì come se fosse stato uno dei suoi figli. Marx crebbe, così, sotto la tutela di un genitore che era compromesso con l'ideale socialista, il quale, non sapendo quale nome dargli, finì per chiamarlo Marx; per essere più precisi, Marx Twain, perché Lisa, la madre adottiva, invece era appassionata dei romanzi d'avventura e adorava assolutamente l'opera dell'autore del Missouri.
A partire da questo, è importante segnalare che la vita di Marx fu condizionata da quelle due passioni, che anche lui fin da giovane incominciò a coltivare: la politica e la letteratura. Lesse molto e pensò anche di più. Quando ebbe quattordici anni, suo padre gli trovò un lavoro come aiutante in una segheria, nella quale rimase a lavorare per oltre vent'anni. Lì, i suoi compagni di lavoro gli chiedevano di leggere loro i giornali e di raccontare le storie, tratte da quei libri che leggeva sempre all'ora di pranzo.
Si diceva che Marx leggeva molto e pensava anche di più, ed in una di quelle occasioni ebbe come una folgorazione a pensare che forse dal fuoco delle sue letture avrebbe potuto estrarre un'idea che, una volta per tutte, riuscisse a facilitare l'avvento del socialismo negli Stati Uniti. Parlò molto con suo padre, discusse parecchio con lui, ma alla fine decise di dedicarsi solo a fare propaganda fra le classi lavoratrici, cosa che per lui era la sola via statunitense al socialismo; una strada che, al contrario delle proposte degli altri gruppuscoli marxisti d'America, non passava né per l'insurrezione armata né attraverso l'organizzazione del potere sindacale dentro le fabbriche, ma per la creazione di comuni socialiste sulle rive del Mississippi. Sarebbero state proprio queste piccole micro-società operaie che, senza andare oltre, avrebbero servito da esempio della capacità di autogestione integrale della classe operaia nordamericana. Ciò nonostante, la sua determinazione fino per arrecargli qualche problema, dal momento che - potremmo dire - questa via "marx-twainiana" al socialismo, cozzava frontalmente contro i progetti rivoluzionari che l'Internazionale Comunista, diretta da Mosca, aveva a proposito degli Stati Uniti. Tanto che Marx, alla fine, non ebbe altra scelta che andare in montagna insieme al suo gruppo di correligionari, per sfuggire alle grinfie del Comintern, che non arrivavano fin lassù.
A partire da questo momento, entriamo nel territorio della leggenda, e si racconta che Marx Twain, accompagnato da un esercito, sempre più nutrito, di fanatici ammiratori, creò, in un sito sconosciuto, una fondazione benefica la quale, insieme ad altri progetti sicuramente rivoluzionari, fu l'organizzatrice di un premio letterario relativamente famoso, nel sudest americano, cui hanno partecipato poeti del calibro di Dylan Thomas e di Lou Reed, fra gli altri. Le ultime voci suggeriscono che Twain, che da allora fu conosciuto solo con il suo secondo nome, finì i suoi giorni rinchiuso in una capanna di legno, da cui si allontanava solo per andare a pescare.
fonte: http://labandadeloscuatro.blogspot.it
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