giovedì 4 ottobre 2012

iceberg

hemingway a madrid

Una bomba arrivò dritta dentro la caldaia del vecchio Hotel Florida a Madrid, vicino a Plaza de Callao, e la fece esplodere. Mentre gli ospiti dell'albergo, scappavano lungo i corridoi, cercando di mettersi in salvo dall'esplosione, Ernest Hemingway e la corrispondente di guerra Marta Gellhorn uscivano nudi dallo stesso edificio. Era il 1937, e lo scrittore americano era appena arrivato in Spagna. In mezzo al conflitto bellico, stava conducendo la sua propria guerra sentimentale. Quel rapporto, tra lo scrittore e la giornalista, aveva avuto, per scenario, diversi paesi, oltre la Spagna.
Hemingway aveva già due matrimoni e tre figli, e riuscì a mantenere segreto il suo amore con la Gellhorn per ben quattro anni. Il divorzio dalla seconda moglie lo ottenne quando questa diede pubblicamente il suo appoggio al bando franchista. In quegli anni la Spagna non era precisamente una ... Fiesta, tipo la Parigi bohemien dove aveva vissuto lo scrittore. I suoi libri spagnoli, "Per chi suona la campana" e "La quinta colonna", lo attestano. Raccontano i suoi biografi che ad ogni battaglia, cui era presente come corrispondente di guerra, lo scrittore pronunciava sempre la stessa frase, "il fascismo lo fermeremo qui, tutti insieme".
Ma oltre alle due opere più famose, altri racconti sono nati all'ombra di quei tragici eventi. Era alloggiato in una pensione madrilena, quando scrisse "I sicari", "Dieci indiani" e "Oggi è venerdì". Li scrisse tutt'e tre in un solo pomeriggio. Era il 16 maggio, ed una nevicata tardiva lo aveva costretto ad annullare la corrida della fiera di San Isidro.
Una tecnica narrativa, la sua, denominata "teoria dell'iceberg".
"Se uno scrittore sa bene di che cosa sta scrivendo, può omettere le cose che sa, e il lettore, se lo scrittore scrive con abbastanza verità, può avere la sensazione di esse con la stessa forza che se lo scrittore le avesse scritte. Il movimento dignitoso di un iceberg è dovuto al fatto che soltanto un ottavo della sua mole sporge dall'acqua." Hemingway salta, piuttosto che spiegare.
Ad esempio, "Il vecchio e il mare" avrebbe potuto avere un migliaio di pagine in più. Non racconta nessuna delle innumerevoli storie che conosceva a proposito del villaggio dei pescatori. E tuttavia il sapere questo costituisce la parte sommersa dell'iceberg.
Dopo il suo lungo periplo di testimone bellico, Hemingway si rifugia a Cuba, Finca Vigia. Fu lì che un vecchio pescatore gli diede l'idea per il suo romanzo. Oggi, la sua opera conta un numero pressoché equilibrato di sostenitori e di detrattori. Questi ultimi affermano che non piace loro una narrazione nuda, senza fronzoli e senza aggettivi. Certamente, i suoi lettori, oggi, sono in calo.
"Qualche anno fa, entrai nella macchina di Fidel Castro. Sul sedile c'era un piccolo libro rilegato in cuoio rosso. E' del maestro Hemingway, mi disse. Ed in effetti, Hemingway, lo trovi dove meno te lo immagini" - ha rivelato Garcia Marquez nella sua prefazione ai racconti di Hemingway ...

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