mercoledì 24 ottobre 2012

due mondi

Emma Barcelona 18-X-1936

Quando Emma Goldman viene esiliata dagli Stati Uniti, la storia ha già fatto il suo giro e sono oramai un ricordo i tempi in cui, in un rapporto di una polizia in odore di "intellettualismo", veniva definita "la donna più pericolosa del mondo". Tempi in cui, donne come lei, o come Mother Jones, giornalisti come John Reed, socialisti come Eugene Debs o de Leon, scrittori come Jack London o Upton Sinclair, sindacati come l'IWWW, questi ed altri si misuravano con una situazione in cui il capitale non si sentiva troppo minacciato, e le classi dirigenti guardavano con non eccessiva ostilità ad una strada fatta di riforme e di effervescenza sociale.
Come dicevo, la storia ha preso una curva, e niente da allora in poi - come sarebbe successo altre volte  - è più lo stesso.
Anche la Rivoluzione Russa ... Lei, insieme a Berkman, e molti altri rivoluzionari andarono. Si viveva ancora in un'atmosfera ottimista, nella consapevolezza della guerra civile contro i bianchi e contro una coalizione di 21 nazioni. Ma la vittoria militare non era riuscita ad impedire il baratro. Poi il panico sociale, a causa dell'emergere del fascismo in quei paesi dove la rivoluzione sembrava essere a metà strada. Ungheria, Italia, Germania, Austria.
Gli anni trenta, poi. L'esilio in Gran Bretagna, dove le giunge la notizia della morte del suo compagno di tutti quegli anni. Alexander Berkman si era suicidato a Parigi, nel clima di tensione e discordia venutosi a creare fra gli anarchici russi. E, alla fine, l'altra notizia, come un fulmine, della guerra e della rivoluzione spagnola. E torna l'entusiasmo. Riesce ad andare in Spagna, ed anche se non può stabilirvisi, come avrebbe voluto, riesce a venire a contatto con quella realtà. La lingua è un ostacolo, ma può essere superato, come il divieto delle autorità inglesi di promuovere la solidarietà verso i combattenti.

Emma_Goldman_libro
Non riesce a capire come gli anarchici possano collaborare con i repubblicani ed i comunisti in quelli che sono chiaramente dei compiti controrivoluzionari. Si trova quasi del tutto sola, in questa sua convinzione, intimamente divisa fra le convinzioni e le simpatie. Anche stavolta, come sempre nella sua vita, non può non denunciare una politica al limite dell'opportunismo. Segue il processo contro il POUM e ne scrive. Forse l'ultima cosa di cui scrive. La sconfitta della sua ultima rivoluzione finisce per accelerare il tempo, e colmare la distanza fra lei e Berkman. Il 14 maggio del 1940, a Toronto, in Canada, un'emorragia cerebrale ferma per sempre "l'anarchica dei due mondi".

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