Il concetto marxiano di "feticismo delle merci" non indica solo una mistificazione della coscienza, come un "velo". E' anche un fenomeno reale: nella società capitalistica, tutta l'attività sociale si presenta sotto forma di valore e di merci, di lavoro astratto e di denaro. Ma questo vuole anche dire che gli antagonismi sociali nella società delle merci non hanno a che fare con l'esistenza di tali categorie, ma riguardano essenzialmente la loro distribuzione fra quelli che contribuiscono alla creazione del valore attraverso il lavoro astratto. Prenderne atto, significa mettere la teoria dell'emancipazione sociale di fronte al problema che le "lotte di classe" in senso tradizionale, e quelle dei loro sostituti ("subalterni" di ogni genere, donne, popoli colonizzati, lavoratori precari, ecc.), appaiono come dei conflitti immanenti che non ci portano però al di là della logica del valore. Proprio nel momento in cui, questa sembra aver raggiunto i suoi limiti storici, tali lotte rischiano sovente di ergersi alla difesa dello status quo e alla ricerca delle migliori condizioni di sopravvivenza nel mezzo della crisi. Qui è evidente allora che, secondo queste lotte, quello che dovrebbe emanciparci sarebbero il denaro e le merci, il lavoro ed il valore, il capitale e lo Stato in quanto tali. Sembra perciò difficile attribuire compiti del genere a dei gruppi che si costituiscono ai fini dello sviluppo della merce.
Negli anni '60, i movimenti di protesta erano diretti contro i successi del capitalismo, contro "l'abbondanza delle merci", e parlavano a nome di un'altra concezione della vita. Le lotte sociali ed economiche di oggi si caratterizzano assai più per il loro desiderio di un capitalismo che mantenga le sue promesse. Forse, al più, dentro la problematica ecologica sembra esserci un po' della questione del senso dell'insieme, ma la mancanza di una visione globale porta gli ecologisti a scivolare rapidamente verso delle proposte di una gestione alternativa del capitalismo. Solo attraverso una lettura globale e radicalmente critica del presente, partendo dalla critica del valore, possiamo cominciare il cammino verso l'emancipazione.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
venerdì 5 ottobre 2012
distribuzione e/o rivoluzione
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