Quello che segue, è un pezzo scritto da George Orwell, il 24 marzo del 1944 sulla rubrica settimanale che teneva sul Daily Tribune, e parla di fascismo. Credo possa ancora servire, e parecchio, a chi - come me - conserva la parola "fascista" nel proprio arsenale di insulti.
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Di tutte le domande senza risposta del nostro tempo, forse la più importante rimane questa: "Che cos'è il fascismo?".
Un'organizzazione di studi sociali che si trova negli Stati Uniti ha recentemente fatto questa domanda ad un centinaio di persone diverse, ed ha avuto risposte che vanno da "democrazia allo stato puro" fino a "diabolico allo stato puro". In Inghilterra, se chiedete ad una persona comune, con capacità di pensare, di definire il fascismo, di solito risponde indicando il regime tedesco e quello italiano. E questa è una risposta insoddisfacente, dal momento che i principali stati fascisti sono molto diversi sia per struttura che per ideologia.
Per esempio, se non è facile che Germania e Giappone facciano parte dello stesso quadro, è ancora più difficile per alcuni degli stati di piccole dimensioni che possono essere definiti come fascisti. Si dà per scontato, di solito, in effetti, che il fascismo sia intrinsecamente bellico, che prosperi in un clima di isteria di guerra e che non possa che risolvere i propri problemi economici con i preparativi per la guerra o attraverso la conquista di altri paesi. Ma questo non è il caso, ovviamente, né del Portogallo né delle diverse dittature sudamericane. Si presume inoltre che l'antisemitismo sia uno dei tratti distintivi del fascismo, però si dà il caso che alcuni movimenti fascisti non siano antisemiti. Le polemiche erudite, la cui eco ancora investe, da anni, le riviste nordamericane, non sono riuscite a precisare se il fascismo sia o non sia una forma del capitalismo. Senza dubbio, quando si applica il termine "fascismo" alla Germania, al Giappone, all'Italia di Mussolini, sappiamo, a grandi linee, a cosa ci riferiamo. E' nella politica interna che la parola ha perso l'ultimo residuo di significato che poteva avere. Se si esamina la stampa, si scopre che non esiste praticamente nessuna associazione di cittadini - né partito politico, naturalmente, né alcuna organizzazione, di qualsiasi classe - che non sia stata accusata di fascismo negli ultimi dieci anni.
Qui non mi riferisco all'uso verbale del termine "fascista". Mi riferisco solo a quello che ho visto pubblicato. Ho letto le parole "di simpatie fasciste", oppure "di tendenza fascista", o solamente "fascista" rivolta con serietà ai seguenti gruppi:
Conservatori: tutti i conservatori sono soggetti all'accusa di essere soggettivamente filo-fascisti. Il governo britannico in India e nelle colonie viene considerato qualcosa di identico al nazismo. Organizzazioni che potrebbero essere definite di tipo patriottico o tradizionale, vengono bollate come cripto-fasciste o "di mentalità fascistoide".
Ad esempio: i Boy Scout, la polizia metropolitana, l'MI5, La Legione Britannica. Frase-chiave: "Le scuole private sono un terreno di coltura per il fascismo."
Socialisti: i difensori del capitalismo classico affermano che il socialismo e il fascismo sono la stessa cosa. Alcuni giornalisti cattolici sostengono che i socialisti sono stati i principali collaborazionisti nei paesi occupati dai nazisti. La stessa accusa viene rivolta, da un'altra angolatura, ad una parte del partito comunista, soprattutto durante le sue fasi di ultra-sinistra. Tra il 1930 e il 1935, il Daily Worker regolarmente si rivolgeva al Partito Laburista definendolo Fascista Laburista. Alcuni nazionalisti indiani credono che i sindacati britannici siano organizzazioni fasciste.
Comunisti: Una scuola di pensiero considerevole rifiuta di riconoscere che vi sia qualche differenza tra il regimi nazista e quello sovietico, e sostiene che tutti i fascisti e tutti i comunisti hanno lo stesso obiettivo, e che sono anche, in certa misura, le stesse persone . Sul Times (prima della guerra), più di un leader si è riferito all'URSS come ad un "paese fascista". Inoltre, da un altro punto di vista, la cosa è condivisa da anarchici e trotzkisti.
Trotzkisti: i comunisti incolpano i trotskisti, cioè l'organizzazione di Trotsky, di essere un gruppo di cripto-fascisti pagati dai nazisti. Cosa in cui la sinistra, quasi in blocco, credeva ciecamente ai tempi del Fronte Popolare. Nei momenti storici di ultra-destra, i comunisti tendono ad applicare tale accusa a tutte le fazioni che si pongono alla loro sinistra.
Cattolici: fuori dai propri ranghi, la Chiesa cattolica viene universalmente considerata come un'organizzazione proto-fascista, sia oggettivamente che soggettivamente.
Pacifisti: i pacifisti e gli altri gruppi contrari alla guerra sono spesso accusati di rendere all'Asse, le cose molto più facili, e vengono loro attribuiti anche sentimenti pro-fascisti.
I sostenitori della guerra: quelli che si oppongono alla guerra spesso basano le loro argomentazioni sul fatto che le aspirazioni dell'imperialismo britannico sono anche peggiori del nazismo, e tendono a tacciare di "fascista" tutti coloro che auspicano una vittoria militare. Inoltre, tutta la sinistra tende a identificare il militarismo con il fascismo. I soldati con una certa consapevolezza politica, quasi sempre si riferiscono ai loro superiori bollandoli come "fascisti" o "fascisti per natura". Accademie, uniformi, gagliardetti, il saluto gli ufficiali, sono considerati comportamenti che propendono al fascismo. Prima della guerra, arruolarsi era considerata come prova di tendenze fasciste. Il reclutamento obbligatorio e l'esercito professionale vengono denunciati come fenomeni parafascisti.
Nazionalisti: il nazionalismo è considerato universalmente come intrinsecamente fascista, ma questo vale solo per i movimenti nazionali che l'oratore disapprova. I nazionalismi arabi, polacchi, finlandesi, il Partito del Congresso dell'India, la Lega musulmana, il sionismo e l'IRA sono stati descritti come movimenti fascisti.
Come si diceva, si è visto che la parola "fascismo" è quasi priva di significato. Nella conversazione, naturalmente, viene utilizzata in modo più erroneo che sulla stampa. L'ho sentita applica ai contadini, ai commercianti, al credito sociale, alle punizioni corporali, a proposito della caccia alla volpe, della corrida, al Comitato del 1922, al Comitato del 1941, a Kipling, a Gandhi, a Chiang Kai- shek, all'omosessualità, ai programmi radiofonici di Priestley, agli Ostelli della gioventù, all'astrologia, alle donne, ai cani e non so a che altro.
Trovo significativo, in tutto questo casino, che ci sia dietro una sorta di significato nascosto. E' chiaro che ci sono grandi differenze, alcuni molto facili da individuare, ma non altrettanto da spiegare, tra i regimi chiamati fascisti e quelli cosiddetti democratici. In secondo luogo, se "fascista" significa "in sintonia con Hitler", alcune delle accuse che ho elencato sopra sono, ovviamente, molto più giustificate di altre. In terzo luogo, anche quelli che utilizzano la parola "fascista" senza alcuna esitazione, come arma, danno alla parola un senso emozionale. Nel dire "fascismo" si riferiscono, grosso modo, a qualcosa di crudele, senza scrupoli, arrogante, oscurantista, illiberale e opposto alla classe operaia.
Fatto sta che il fascismo è anche un sistema politico ed economico. Allora, come mai non disponiamo di una definizione chiara e largamente accettata? Purtroppo, non l'abbiamo, o almeno non l'abbiamo ancora. Chiarire il motivo per cui è così, sarebbe troppo lungo, ed in sostanza è impossibile definire in modo soddisfacente il fascismo, senza riconoscere cose che nemmeno i fascisti, né i conservatori, né i socialisti di tutte le scuole sono disposti a riconoscere. Tutto ciò che si può fare rimane di usare la parola con una certa prudenza e non, come al solito, al basso livello di una parolaccia.
- George Orwell -
1 commento:
Bello!
Su Orwell vado leggendo giorno per giorno, in ritardo di settant'anni, il suo diario, qui
http://orwelldiaries.wordpress.com/
è affascinante vedere le sue previsioni: le cose che indovina e quelle che sbaglia clamorosamente!
Quanto al fascismo, in effetti è un fascio (!) di connessioni, non può essere definito semplicemente. Trovo molti spunti interessanti nell'approccio di Umberto Eco:
http://ainostriposti.wordpress.com/2009/07/18/umberto-eco-e-lur-fascismo/
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