Nel settembre del 1861, Bakunin si trova da quattro anni in Siberia, dove è stato esiliato dopo essere stato liberato dalla fortezza dove ha languito dal 1851. E' allora che gli si offre quell'opportunità di fuga che non manca di cogliere. Approfittando della scarsa vigilanza dei suoi sorveglianti (e forse anche della loro corruttibilità), riesce a raggiungere l'Oceano Pacifico, dove il capitano di una nave americana in partenza per il Giappone accetta di prenderlo a bordo. Arriva a Yokohama, e da lì si imbarca sul "Carrington", che lo porta fino a San Francisco. Un giro del mondo che si concluderà alla fine di dicembre 1861, quando Bakunin arriva a Londra, a casa del suo amico scrittore Alexander Herzen.
In America, Bakunin arriva in un paese che, negli ultimi mesi, è piombato in una guerra civile che durerà quattro anni e che farà quasi un milione di morti. Il conflitto lo costringe ad andare sulla East Coast facendo un lungo giro, di nuovo in nave, attraverso l'America Centrale e l'istmo di Panama. Ed è da Boston è che poi riuscirà ad imbarcarsi per l'Europa.
Del soggiorno di Bakunin in Nord America, si sa poco. La sua corrispondenza è notoriamente molto ellittica. La principale fonte di quello che pensava al suo arrivo in America è una lettera che egli inviò ad Herzen da San Francisco il 15 Ottobre, 1861, poi scrisse di nuovo il 3 novembre, dalla nave che lo sta portando a Panama, raccontando di non poter prendere la diligenza per attraversare il Missouri, dal momento che c'è una guerra. E, di nuovo, il 3 dicembre da New York, prima della sua partenza per Londra. Si sa, d'altronde, che Bakunin nutriva una profonda ammirazione per la libertà politica nord-americana, al punto che se avesse dovuto abbandonare la Svizzera, avrebbe cercato di ottenere la cittadinanza statunitense.
Tuttavia, esiste un'altra fonte, a proposito del suo soggiorno americano, che viene indicato dall'articolo di Robert Cutler, "Una Fonte ritrovata su Bakunin nel 1861: Il Diario di F.P. Koe", Canadian Slavonic Papers 35, nn. 1-2 (marzo-giugno 1993), p. 121-130. Questo articolo, insieme ad alcuni estratti dal diario di Koe è pubblicato dall'autore dell’articolo sul sito http://www.robertcutler.org/bakunin/ar93csp.htm .
Frederick Pemberton Koe (1829-1889) incontra Bakunin sulla nave che li porta dal Giappone a San Francisco. A quel tempo, Koe aveva portato a termine un giro del mondo che la sua famiglia aveva incitato ad intraprendere per allontanarlo da una giovane cattolica di cui si era innamorato (Koe e la sua famiglia erano protestanti). Bakunin, che nella sua giovinezza aveva dovuto confrontarsi con gli ostacoli che i suoi genitori frapponevano allo sviluppo personale delle sue sorelle, era stato senza dubbio assai sensibile alla storia di Koe, e il diario di quest'ultimo dice che lo incoraggiò a violare i divieti della famiglia (cosa che Koe fece, dal momento che avrebbe sposato la giovane donna l'anno seguente). Inoltre, durante il viaggio, Bakunin racconta a Koe la sua vita, gli parla della sua giovane moglie che ha lasciato in Siberia e che dovrebbe riunirsi a lui, gli canta delle canzoni russe tradizionali e, secondo le sue abitudini, chiede in prestito dei soldi al suo compagno di viaggio.Anche se, dal diario, emerge ben poco delle idee politiche di Bakunin, al tempo della sua fuga dall'esilio in Siberia, il documento ha il pregio di riuscire a presentarci come Bakunin poteva apparire a chi lo aveva incrociato.
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mercoledì 29 giugno 2011
Bakunin in America
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1 commento:
Molto interessante questo articolo,soprattutto la parte in cui vi è l'incontro con Koe: Bakunin si dimostra,come sempre,un personaggio carismatico ed empatico
Riguardo al sito e alla documentazione,se riesco ad avere tempo traduco i documenti presenti
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