giovedì 6 novembre 2008

Quelli di Oviedo



Quelli di Oviedo (1934)

Testi: Paolo Lançois
Musica: Paolo Arma

Per tutta la terra
Ogni proletario
Sente il fremito di una grande speranza.
Quelli di Oviedo, uno splendido inizio
Di colpo, si sono scrollati di dosso il loro giogo,
Hanno preso il potere,
Quelli di Oviedo.

Questi ragazzi duri e tranquilli
Dal fondo della miniera ostile
Armati con l'esplosivo dei cantieri
Celato sotto il mantello nero
Hanno preso d'assalto palazzi e ville.
Eroi operai
Quelli di Oviedo.

Con la brace dele loro sigarette,
Accendono la miccia
Delle loro granate di ferro bianco,
Per giorni hanno respinto
I mercenari scatenati contro di loro
Dai governanti,
Ad Oviedo.

Quelli, senza sostegno né protezione,
In piena battaglia
Hanno protetto le persone, i beni.
In mezzo all'orrore di una lotta senza quartiere
Essi stavano preparando una più giusta sorte:
I diritti ed il pane,
Quelli di Oviedo.

Tremante d'odio
Vile e disumano,
La reazione li ha sterminati.
Un esercito intero a colpi di cannone,
Ha fatto di Oviedo una tomba senza nome.
Ovunque si tremava,
Per Oviedo.

L'amara borghesia
Nonostante le uccisioni,
Non avrà una sola ora di tregua
Il popolo intero rabbrividisce di orrore,
Il giorno si avvicina, con il suo ardore,
Saranno ben vendicati
Quelli di Oviedo.

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